Dati Istat: l’export italiano segna un +30% nel terzo trimestre 2020, ma -10% rispetto al settembre 2019

I dati sull’andamento dell’export in Italia relativi al terzo trimestre 2020 pubblicati dall’Istat indicano che rispetto al trimestre precedente c’è stato un netto recupero, tuttavia facendo il confronto con il terzo trimestre dell’anno precedente il calo delle esportazioni è chiaramente preoccupante.

A settembre l’export italiano ha segnato un aumento di 2,7 punti percentuale rispetto ad agosto, e si registra anche un +2,1% se si fa il confronto con il settembre 2019. Se si prende in considerazione l’intero terzo trimestre il rimbalzo è ancora più evidente visto che raggiunge un +30,4% rispetto al trimestre precedente.

Una impennata che è facilmente spiegabile se si considera che per oltre un mese durante il secondo trimestre 2020 l’Italia era sotto lockdown generale, con misure restrittive che hanno continuato a penalizzare fortemente l’economia anche in seguito alla riapertura.

Lockdown totale che diventa dopo un semi-lockdown con tutta una serie di attività che sono ripartite a metà o non sono ripartite affatto, a descrivere un quadro che complessivamente ha frenato l’intera economia italiana. Ne ha risentito l’export tant’è che nel terzo trimestre l’incremento mostrato dall’Istat è notevole.

Risultano in forte rialzo anche le importazioni, che nel terzo trimestre sono cresciute di oltre 21 punti percentuale. Il confronto tendenziale, vale a dire con lo stesso trimestre dell’anno precedente, rimane però negativo, con un -10% circa.

Se guardiamo il saldo, e cioè la differenza tra il valore delle esportazioni e il valore delle importazioni, abbiamo un dato di segno positivo per circa 5,8 miliardi di euro, in netto miglioramento rispetto ai +2,6 miliardi dell’anno precedente.

Ma cosa ci dicono in sintesi i dati pubblicati dall’Istat? Il primo messaggio arriva forte e chiaro: l’economia italiana ha subito uno shock di proporzioni enormi, con un danno incalcolabile per il commercio internazionale. Dati che però mostrano anche la capacità di ripresa delle aziende del made in Italy, che hanno una reazione immediata nel momento in cui vengono meno le restrizioni.

Nel mese di settembre si registra soprattutto un’impennata delle esportazioni fuori dall’Unione Europea, con un +2,8% rispetto al 2019, con un incremento ancora più accentuato delle esportazioni verso la Cina per le quali si registra un +33%. Netta crescita anche dell’export italiano verso la Turchia, con un +13,8% e verso gli Stati Uniti (+11%).

In Europa il dato migliore è quello che riguarda le esportazioni in Germania che registrano una crescita del +6%, confermandolo come il nostro principale mercato di sbocco. Si registra un progresso anche per quel che riguarda le esportazioni destinate alla Francia, (+2,4%) mentre quelle verso la Spagna sono in negativo (-7%).

Tra i settori che sono andati meglio a settembre troviamo prima di tutto l’industria del mobile che è cresciuta dell’11,5%, seguita dai metalli, che hanno segnato un +9,9% rispetto al settembre 2019, la farmaceutica (+8,2%) e l’abbigliamento (+6,2%).

Un calo drastico invece per la raffinazione, che segna addirittura un calo del -51%, in linea con il forte calo della domanda di combustibili su scala globale. Segno meno anche per l’industria tessile (-11,7%) e la pelletteria che registra un calo del 3%.

Interessante notare che si registra anche un +28% nella categoria “altri mezzi di trasporto”, che potrebbe essere legato, secondo quanto ipotizzato da Il Fatto Quotidiano, da “qualche importante consegna nell’ambito della cantieristica navale”.

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