Il ministro Speranza annuncia l’arrivo del vaccino, i primi saranno disponibili a partire da gennaio

Ormai ci siamo, o almeno così pare stando alle recenti dichiarazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU), che ha annunciato l’arrivo del vaccino già a partire dal mese di gennaio.

Meno di un mese insomma all’arrivo del vaccino, secondo quanto dichiarato dal ministro Speranza in Aula al Senato, dove il ministro ha anche annunciato quali saranno le nuove misure che il governo intende adottare per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in vista della campagna di vaccinazione ormai alle porte.

“Stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel” ha dichiarato il ministro della Salute “i primi vaccini pronti da gennaio sono la svolta che aspettavamo”.

Poi il ministro Speranza ha anche spiegato che “l’acquisto del vaccino è centralizzato e somministrato gratis a tutti gli italiani, è un bene comune, un diritto assicurato a tutte le persone” e ha aggiunto: “nessuna diseguaglianza sarà ammissibile nella campagna di vaccinazione” spiegando poi che in ogni caso “i primi a ricevere i vaccini saranno gli operatori socio-sanitari, i residenti delle Rsa e gli anziani”.

Ed è stato sempre Roberto Speranza a fornire ulteriori dettagli che riguardano la gestione della questione vaccini su base internazionale. “Non sono i singoli Stati a trattare con le aziende farmaceutiche” che producono i vaccini contro il Covid-19 “ma è la Commissione Ue a negoziare per tutti gli Stati europei”.

Il ministro ha precisato che l’Italia “ha opzionato 202 milioni di dosi che rappresenterebbero una scorta abbastanza grande per vaccinare tutta la popolazione; ma serviranno probabilmente due dosi per ciascuna persona, è per questo che la scelta è stata effettuata per la massima precauzione: 40,38 milioni di dosi da AstraZeneca PLC, 26,92 milioni da J&J, 40, 38 milioni da Sanofi, 26 milioni da Pfizer Inc – Biontech SE, 30,85 milioni da CureVac NV, e 10,79 milioni da Moderna Inc”.

Quanto alla spinosa questione della possibile obbligatorietà del vaccino, Speranza ha precisato che “al momento non è intenzione del governo disporre l’obbligatorietà della vaccinazione. La campagna di vaccinazione sarà imponente, dobbiamo evitare di arrivarci con il servizio sanitario in difficoltà”.

Il ministro Speranza ha poi voluto ricordare che davanti alla questione del vaccino, auspica “un grande Paese” dal momento che su questo tema “non c’è maggioranza e opposizione ma gli Italiani”.

L’arrivo del Natale ed il rischio terza ondata

Il ministro Speranza ricorda che l’obiettivo del governo è la “tutela della salute” e che “le scelte sono state dettate da considerazioni scientifiche che hanno portato le regioni ad allentare l’espansione del contagio”.

Indubbiamente coraggiosa la prima asserzione in particolare, visto che la “tutela della salute” non era evidentemente tra le priorità del governo quando venivano chiusi gli ospedali e tagliati i fondi per la sanità pubblica, portando puntualmente ad un sovraccarico delle strutture ospedaliere ogni anno, con mancanza di posti letto anche per far fronte al picco della comune influenza stagionale.

Ad ogni modo il ministro ha anche sottolineato che la scelta del governo “di adottare un modello basato sullo scenario di rischio delle Regioni ha avuto effetto e ci consente di non adottare il lockdown che altri Paesi sono stati costretti ad introdurre”. Senza menzionare naturalmente quei Paesi che invece non hanno adottato nessun tipo di lockdown ottenendo al contempo risultati migliori sulla curva del contagio, vedasi Svezia.

Ma sarebbe sbagliato lasciarsi trasportare dall’entusiasmo nonostante tanta efficienza nella gestione italiana dell’emergenza sanitaria, infatti il ministro ricorda: “non facciamoci illusioni, se abbassiamo la guardia la terza ondata è dietro l’angolo”.

Insomma per le festività natalizie ci sarà poco da festeggiare, con limitazioni ad hoc in arrivo in particolare per i giorni festivi, come Natale, Santo Stefano e Capodanno. Senza contare le varie raccomandazioni di evitare cenoni con più di sei invitati, limitandosi ai parenti stretti,

Speranza ha ricordato a tal proposito: “dobbiamo disincentivare gli spostamenti tra Regioni, e il 25, 26 e primo gennaio limitare anche gli spostamenti tra Comuni”.

“Dobbiamo affrontare le feste con massima serietà se non vogliamo nuove misure a gennaio” ha aggiunto ancora il ministro della Salute “per le feste le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo. Bisogna limitare il più possibile i contatti tra persone”.

Scelte dell’esecutivo che il ministro ha definito “difficili ma necessarie”, e ha poi spiegato che occorrono “per evitare il lockdown generale senza le quali non sarebbe possibile mettere la curva dei contagi sotto controllo. Non reggerebbe il sistema sanitario e non reggerebbero tutti i medici e gli infermieri ai quali va la nostra gratitudine. Le misure stanno funzionando”.

“Nei principali Paesi europei un passaggio parlamentare come questo non mi pare che sia ancora avvenuto. È necessario coinvolgere il Parlamento in una sfida” ha poi concluso il ministro Speranza.

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