Entra in vigore il nuovo Dpcm, dal 17 gennaio quasi tutta Italia zona arancione. Ecco cosa si può fare

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 17 gennaio con scadenza prevista per il 5 marzo. Dal momento che vengono modificati i parametri in base ai quali le Regioni vengono inserite in una data fascia di rischio, gialla, arancione o rossa, molte regioni che coi vecchi criteri sarebbero state gialle, da domani saranno arancioni, altre invece che arancioni saranno rosse.

Migliora l’andamento dell’epidemia ma peggiorano le restrizioni

Nonostante siano trascorsi già 10 giorni dalla fine del periodo delle festività natalizie, la curva epidemiologica non mostra segnali particolarmente preoccupanti, tant’è vero che se per suddividere le regioni in fasce di rischio si utilizzassero gli stessi parametri che sono stati usati fino all’entrata in vigore del decreto Natale, quasi tutta l’Italia sarebbe zona gialla.

Prima dell’inizio delle festività natalizie invece la situazione era decisamente peggiore, in quanto molte regioni erano in zona arancione, con rare eccezioni in fascia gialla, e non mancavano certo le regioni in zona rossa.

Se oggi abbiamo solo 6 regioni in fascia gialla insomma non lo dobbiamo ad un peggioramento della situazione, ma alla modifica dei criteri di assegnazione delle fasce in senso restrittivo. Non solo, ora il ministero della Salute ha stabilito che sono da ritenersi validi ai fini del conteggio dei nuovi casi positivi, anche i test antigenici, il cui risultato, come riportato da IlSole24Ore arriva in 20 minuti.

Si tratta di test rapidi la cui attendibilità però è persino inferiore a quella dei test molecolari, con un maggior numero di falsi positivi. Cosa significa questo? Che ci ritroveremo con un ulteriore aumento dei “casi positivi” solo perché risulteranno positive più persone che in realtà non solo sono perfettamente sane, ma non hanno nemmeno il virus.

Quel che è più grave però è che sulla base del numero dei positivi così ottenuto si stabilirà quali regioni potranno essere inserite in una fascia di rischio più bassa, e quali invece dovranno subire maggiori restrizioni. Insomma invece di puntare su una maggiore affidabilità dei test, visto che in ballo ci sono migliaia di attività commerciali in ginocchio, nonché le libertà dei cittadini, si decide di fare affidamento anche sui test meno attendibili.

Cosa si può fare nelle regioni in zona gialla?

Con il nuovo Dpcm Conte che entrerà in vigore domani 17 gennaio saranno solo 6 le regioni in fascia gialla, e naturalmente nessuna regione avrà il privilegio di essere inserita in fascia bianca.

Vediamo quindi quali sono le restrizioni da rispettare in Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e provincia autonoma di Trento.

Coprifuoco: Il coprifuoco resta in vigore in tutta Italia, dalle regioni gialle a quelle rosse resta sempre vietato uscire di casa tra le 22 e le 5 a meno che non sia per motivi di salute, assoluta necessità o comprovate esigenze lavorative. Ragioni che dovranno all’occorrenza essere riportato nel modulo per l’autocertificazione da esibire alle forze dell’ordine.

Spostamenti tra Regioni: Non si può uscire dalla propria regione a meno che non sia per motivi di salute, assoluta necessità o comprovate esigenze lavorative. Anche in questo caso serve regolare autocertificazione per motivare lo spostamento. In ogni caso è sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

Concorsi: Le prove per i concorsi che prevedono la partecipazione di massimo 30 candidati per sessione potranno essere svolte a partire dal 15 febbraio nelle regioni in fascia gialla.

Musei: nelle Regioni gialle i musei saranno aperti dal lunedì al venerdì con l’esclusione dei giorni festivi e sempre a patto che sia possibile evitare il formarsi di assembramenti e code all’ingresso.

Scuola: per quanto riguarda le scuole superiori si torna alla didattica in presenza, che potrà essere nella misura del 50% fino al 75% a seconda dei casi. Per quanto riguarda tutte le attività didattiche ed educative per servizi educativi per l’infanzia invece si torna in presenza al 100%.

Bar e ristoranti: bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 5 fino alle 18. Dopo le 18 è consentito solo il servizio di consegna a domicilio e asporto. Per i bar però c’è una novità, e riguarda il fatto che dalle 18 sarà consentita solo la consegna a domicilio, ma niente asporto.

Impianti sciistici: ancora niente da fare per gli impianti nei comprensori sciistici che potranno essere usti solo da atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale da Coni, Cip e dalle rispettive federazioni. Se non ci saranno ulteriori rinvii, si procederà con la riapertura degli impianti sono dal 15 febbraio a patto che vengano adottate apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni, norme che dovranno poi essere validate dal Comitato tecnico-scientifico, con le quali si tenterà di evitare che si formino assembramenti potenzialmente pericolosi per la diffusione del Coronavirus.

Cosa si può fare nelle regioni in zona arancione?

Tutte le regioni che sono state inserite in fascia arancione, sarebbero invece tutte o quasi tutte in fascia gialla se si usassero ancora i criteri ritenuti validi fino all’entrata in vigore del decreto Natale.

In fascia arancione ci sono praticamente tutte le restanti regioni eccetto la provincia autonoma di Bolzano, la Sicilia e la Lombardia che invece sono in fascia rossa.

Quindi abbiamo in zona arancione: Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria, Puglia e Calabria.

Spostamenti: sono consentiti solo gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza, a meno che non vi siano motivi di salute, comprovate esigenze lavorative o assoluta necessità. Tali eccezioni dovranno essere riportate nel modulo dell’autocertificazione che dovrà eventualmente essere esibito alle forze dell’ordine in caso di controlli. Sono comunque previste delle eccezioni per chi abita nei piccoli Comuni con meno di 5 mila abitanti. In questo caso ci si può spostare nel raggio di 30 chilometri, ma senza raggiungere i capoluoghi di provincia.

Bar e ristoranti: tutte le attività di ristorazione nelle regioni in fascia arancione sono temporaneamente sospese. Resta consentito il servizio da asporto fino alle 22 per i ristoranti e fino alle 18 per i bar, mentre il servizio di consegna a domicilio (delivery) è permesso sia per gli uni che per gli altri anche dopo le 22.

Musei: i musei restano chiusi nelle regioni in fascia arancione, ma potranno aprire le biblioteche e gli archivi. I servizi in questi casi saranno offerti solo su prenotazione.

Cosa si può fare nelle regioni in zona rossa?

In zona rossa ci sono solo Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. In queste regioni vigono le misure restrittive più severe.

Spostamenti: Tutti gli spostamenti sono vietati se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o assoluta necessità. Non ci si può spostare nel proprio Comune, non si può uscire dal proprio Comune, né dalla propria Regione se non per i suddetti motivi. Così come avvenuto nel periodo delle festività natalizie, anche ora nelle regioni in zona rossa è possibile spostarsi all’interno del proprio Comune per andare a trovare, una volta al giorno, parenti o amici. A spostarsi in questi casi potranno essere fino ad un massimo di due persone, senza contare minori di 14 anni.

Negozi: nelle regioni in zona rossa restano chiuse tutte le attività commerciali considerate non indispensabili. Restano aperti quindi solo i negozi di generi alimentari e di prima necessità, tra cui le edicole i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

Bar e ristoranti: Sia in zona arancione che in zona rossa per bar e ristoranti le regole sono le stesse. È consentito solo il servizio da asporto fino alle 22 per ristoranti e fino alle 18 per i bar, mentre il servizio di consegna a domicilio è consentito anche dopo le 22 per entrambi.

Sport: le attività sportive anche all’aperto sono temporaneamente sospese, a meno che non si tratti di attività individuali, che possono essere svolte nel rispetto del distanziamento sociale. Si può anche svolgere attività motoria, a patto che si resti nelle immediate vicinanze della propria abitazione.

Scuola: restano aperte solo le scuole dell’infanzia, la scuola primaria, i servizi educativi per l’infanzia e il primo anno delle scuole medie. Restano chiuse invece tutte le altre attività scolastiche e didattiche che si potranno svolgere solo nella modalità a distanza.

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