Che fine hanno fatto i banchi con le rotelle di Lucia Azzolina? Ecco il loro nuovo impiego

La storia dei banchi con le rotelle non era iniziata esattamente con le migliori premesse. Tutto ha origine come sappiamo dall’idea di proteggere dal rischio di contagio le persone a rischio (prevalentemente gli anziani) sacrificando le nuove generazioni e causando loro danni ben più gravi di quelli che pure hanno subito utilizzando i tristemente famosi banchi con le rotelle.

La cosa era cominciata male insomma, e se non possiamo dire che è finita peggio è solo perché ancora purtroppo non è finita. Un capitolo però potrebbe essersi chiuso o quasi, quello dei banchi con le rotelle fortemente voluti dall’ormai ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (M5s).

I banchi con le rotelle, pagati fior di quattrini da noi contribuenti, sin dal primo momento non sembravano valere le cifre spese, ma non c’è voluto molto per capire che non si trattava di una sensazione errata.

Questi banchi dall’aspetto tutt’altro che solido, e ben lontano dal sembrare in grado di offrire una seduta comoda come sarebbe giusto per i nostri figli, non sono piaciuti ai genitori, non sono piaciuti agli insegnanti e, guarda un po’, non sono piaciuti nemmeno agli studenti.

Le “sedute innovative” di cui parlava Lucia Azzolina si sono rivelate troppo scomode per stare seduti fino a 6 ore al giorno, infatti molti studenti hanno lamentato dolori alla schiena, ma anche la semplice difficoltà ad utilizzare quel rettangolino minuscolo al posto dei banchi per lo più rispettabili cui erano abituati prima che il Covid, o meglio la sua gestione ‘all’italiana’, stravolgesse la nostra e soprattutto la loro esistenza.

Dove sono finiti i banchi con le rotelle di Lucia Azzolina?

I banchi con le rotelle che secondo Lucia Azzolina dovevano “migliorare la didattica in classe favorendo, oltre al distanziamento, il lavoro di classe per il futuro” non solo sono stati usati ben poco perché le scuole sono rimaste chiuse per la maggior parte dell’anno scolastico, ma anche per quella poca didattica in presenza sono risultati tutt’altro che in grado di portare un miglioramento.

Questi banchi insomma avrebbero provocato dei sonori mal di schiena ad un mucchio di studenti, tanto per cominciare, e questo per via del fatto che costringevano ad una postura innaturale. Poi c’era il problema delle dimensioni dei supporti di plastica, che erano così piccoli che a stento ci entrava un quaderno e un portapenne.

Quanto ai costi sostenuti per dotare gli studenti di queste moderne sedute all’avanguardia, sono stati tutt’altro che contenuti. Dell’approvvigionamento si era occupato l’ormai ex commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, per un costo complessivo del bando di 119 milioni di euro. In pratica circa 274 euro a banco.

Probabilmente valevano meno della metà della metà di quello che sono stati pagati, ma a parte questo, sembra che ora vengano utilizzati in tutt’altro ambito. Pare infatti che i tanto contestati banchi con le rotelle siano finiti al centro vaccinale di Vasto, in provincia di Chieti, dove chi avrà il privilegio di provarli se non altro non sarà costretto a restarci seduto per un’intera mattinata.

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