Vaccini anti-Covid per minori in UK. In una lettera 40 scienziati avvertono: “non ripetere errori della storia”

Sarà probabilmente a partire dal 28 maggio che l’Ema, l’ente regolatore europeo per i farmaci, autorizzerà la somministrazione dei vaccini anti-Covid per i minori di età compresa tra 12 e 15 anni.

Nonostante si stia registrando un aumento dei contagi nel Regno Unito attribuito alla cosiddetta variante indiana, il Paese con il maggior numero di abitanti vaccinati per numero di abitanti continua a spingere sui vaccini come unica soluzione per uscire dall’ormai interminabile emergenza sanitaria Covid-19.

Il fatto che alla variante indiana si attribuisca il recente incremento del numero di positivi del 10% circa nonostante l’ampia copertura vaccinale raggiunta non sembra aver minimamente scoraggiato le istituzioni che intendono procedere nella direzione del vaccino.

Ad ormai un anno e mezzo quasi dalla comparsa del Covid-19 in Europa, con una lunga serie di terapie efficaci contro il Covid-19, a cominciare dalla somministrazione di idrossicolorochina nelle prime fasi della malattia, il vaccino continua ad essere proposto come unica strada percorribile. Da parte del mondo scientifico però continuano ad arrivare messaggi di allarme, ed un chiaro avvertimento arriva in particolare da 40 ricercatori britannici che invitano alla massima cautela.

Una lettera firmata da 40 scienziati del Regno Unito, inviata alla Mhra, l’agenzia del farmaco britannica, contiene un parere molto critico circa la decisione di andare avanti con la sperimentazione sui minori dei vaccini anti-Covid attraverso la somministrazione ai ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni che dovrebbe essere avviata dall’Ema il 28 maggio prossimo.

A tal proposito il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, ha espresso invece un parere positivo auspicando un piano di vaccinazione per i maturandi, definendolo un obiettivo “altamente strategico per la riapertura in sicurezza del prossimo anno scolastico”.

Ma in netto contrasto con il parere politico del ministro giunge il parere scientifico dei ricercatori che hanno scritto all’ente regolatore britannico avvertendo dei rischi che si corrono nel procedere con le vaccinazioni dei più giovani. In Regno Unito infatti il dibattito sulla possibilità di vaccinare i minori si sta facendo particolarmente acceso.

Mentre da parte dell’Ema sta per arrivare l’autorizzazione per la vaccinazione dei ragazzi nella fascia di età 12-15 anni, Moderna sta sperimentando il vaccino sui bambini tra i 6 mesi e i 12 anni, e Pfizer ha già annunciato il possibile via libera al vaccino per bambini di età superiore a 6 mesi a partire dal 2022.

Ed è qui che arriva la lettera aperta pubblicata dal Telegraph, quella firmata da oltre 40 tra ricercatori, docenti universitari e medici che hanno invitato l’Agenzia regolatoria nazionale sui medicinali (MHRA) a tenere in considerazione i rischi dello scenario di vaccinazioni sotto i 12 anni.

La lettera firmata dai 40 scienziati britannici ha un titolo piuttosto eloquente: “Sicurezza e preoccupazioni riguardo le vaccinazioni Covid nei bambini”. Nella lettera troviamo l’invito a non “ripetere gli errori della storia”, ma a quali errori tra i tanti commessi, si riferiscono in questo specifico caso i firmatari?

I ricercatori: “dobbiamo assicurarci che non si ripetano le tragedie del passato”

La risposta si trova verso la fine della lettera, dove leggiamo che “per i vaccini Covid-19, i potenziali benefici sono chiari per gli anziani e vulnerabili, tuttavia, per i bambini, l’equilibrio tra benefici e rischi sarebbe molto diverso” spiegano i ricercatori, che in realtà sottolineano un aspetto che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti.

“Noi stiamo sollevando queste preoccupazioni come parte di un dibattito informato, che è una parte vitale del corretto processo scientifico” scrivono infatti i ricercatori “dobbiamo assicurarci che non si ripetano le tragedie del passato che si sono verificate soprattutto quando i vaccini sono stati immessi sul mercato in fretta”.

I ricercatori spiegano meglio quanto accaduto in passato ricordando che “per esempio, il vaccino per l’influenza suina Pandemrix, lanciato dopo la pandemia del 2010, ha provocato oltre mille casi di narcolessia, in bambini e adolescenti, prima di essere ritirato”.

Non si tratta poi di un caso isolato, come gli stessi firmatari della lettera sottolineano. “Anche Dengvaxia, un vaccino contro la dengue, è stato distribuito ai bambini prima dei risultati completi della sperimentazioine, e 19 bambini sono morti per un possibile potenziamento anticorpo-dipendente (ADE) prima che il vaccino fosse ritirato”.

“Non dobbiamo rischiare il ripetersi di questi eventi con i vaccini Covid-19″ si legge ancora nella lettera inviata alla Mhra “che potrebbero avere un impatto enormemente dannoso sulla vaccinazione in generale“.

Di recente si è parlato infatti, in particolare nel corso della trasmissione Di Martedì condotta da Giovanni Floris, dell’importanza di una serena valutazione del rapporto rischi/benefici in base alla storia clinica e alla situazione specifica di ogni singolo individuo.

Ed è stato in quell’occasione che il professor Bellavite ha sottolineato come gli effetti collaterali gravi provocati dal vaccino si attestino attualmente intorno al 4% delle somministrazioni, il che significa che contrariamente a quanto erroneamente spesso affermato, i casi gravi non sono 40 per 100 mila vaccinazioni, ma 4.000 su 100 mila.

I ricercatori: “nessun bambino sano sotto i 15 anni è morto di Covid”

I ricercatori britannici nella loro lettera sottolineano infatti che per quel che riguarda il rapporto rischi benefici in relazione alla somministrazione del vaccino anti-Covid, non si può non tener conto del bassissimo per non dire nullo rischio per la salute che il Covid-19 rappresenta per i giovanissimi.

Nessun bambino sano sotto i 15 anni è morto durante la pandemia nel Regno Unito e i ricoveri in ospedale o in terapia intensiva sono estremamente rari” scrivono gli scienziati “la maggior parte dei bambini non hanno sintomi o ne hanno di molto lievi”.

Inoltre “sebbene la sindrome Long-Covid sia stata citata come motivo per vaccinare i bambini, ci sono pochi dati concreti” si legge ancora nella lettera “sembra meno comune e molto più breve rispetto agli adulti e nessuno degli studi sul vaccino ha valutato questo aspetto”.

I ricercatori: “immunità naturale darà migliore più ampia e duratura copertura”

Nella parte finale della lettera firmata da oltre 40 ricercatori, docenti e medici britannici si legge che “l’immunità acquisita naturalmente darà una migliore più ampia e duratura copertura rispetto alla vaccinazione”.

“Infatti molti bambini sono già immuni” fanno notare ancora gli scienziati “mentre, i bambini ad alto rischio possono ricevere la vaccinazione per motivi compassionevoli. I bambini non hanno bisogno della vaccinazione per sostenere l’immunità di gregge. Già due terzi della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dosa di vaccino contro Covid”.

“I bambini non trasmettono la Sars Cov 2 così facilmente come gli adulti, e le attuali evidenze disponibili mostrano chiaramente che il calcolo del rischio rispetto al beneficio non supporta la somministrazione di vaccini sperimentali ai bambini, che non hanno praticamente alcun rischio da Covid-19, mentre affronteranno rischi noti e sconosciuti dai vaccini”.

La replica dell’Mhra “forniremo una risposta alle questioni sollevate”

Da parte dell’Mhra è arrivata subito una replica alla lettera aparta firmata dai 40 scienziati e pubblicata sulle pagine del The Telegraph. “Forniremo una risposta alle questioni sollevate nella lettera riguardante i vaccini Covid-19 nei bambini dopo una piena considerazione” dicono dall’ente regolatore britannico.

“Esamineremo rigorosamente i dati clinici a supporto delle domande di qualsiasi vaccino” dicono ancora dall’Mhra “un vaccino Covid-19 sarebbe autorizzato solo per i gruppi di età più giovane una volta che gli standard di sicurezza, qualità ed efficacia siano stati soddisfatti”.

Alla lettera pubblicata dal The Telegraph ha risposto anche Matt Hancock, Segretario di Stato all Salute, il quale ha annunciato che il governo di Londra è “molto, molto attento e sensibile” circa l’opportunità di un programma di vaccinazione per bambini, affermando che “la ricerca ha dimostrato che i vaccini sono sicuri”, e in questo modo evitando di affrontare il vero nodo della questione sollevata.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram
Regolamentazione Trading
Non perdere le nostre notizie! Vuoi essere avvisat* quando pubblichiamo un nuovo articolo? No Sì, certo