Mentre i vaccini anti-Covid attualmente in circolazione continuano a mostrare evidenti limiti di efficacia di fronte alle nuove varianti ed in particolare davanti alla variante Delta che tanto sta preoccupando gli esperti italiani, il governo Draghi sta mettendo a punto un decreto sul green pass con lo scopo di spingere i non vaccinati ad accettare il siero.
Il governo Draghi verso l’estensione del green pass
Ma il vaccino funziona o non funziona con la variante Delta? È questa probabilmente la prima domanda che ci si dovrebbe porre, soprattutto alla luce del fatto che secondo i dati del ministero della Salute britannico circa il 60% dei 117 decessi con variante Delta registrati fino a giugno avevano ricevuto la somministrazione del vaccino. Circa 50 sul totale dei morti aveva ricevuto entrambe le dosi mentre altri 20 solo la prima dose, e solo 44 non erano vaccinati.
La notizia è stata riportata anche da Il Fatto Quotidiano dove, tuttavia, viene riportato quanto ha tenuto a precisare il virologo Guido Silvestri in un suo post su Facebook. L’esperto ha ricordato infatti che dei 50 deceduti con la variante Delta del Covid, sul totale dei 117 registrati nel periodo di riferimento, la maggior parte aveva “severe patologie pregresse”.
Insomma se in Italia l’età media dei decessi prima dei vaccini era di circa 80 anni e con almeno 1 o più gravi patologie pregresse, adesso il fatto che la maggior parte dei completamente vaccinati deceduti con la variante Delta avesse oltre 50 anni e severe patologie pregresse dovrebbe essere in qualche modo rassicurante.
Perché il governo spinge per il green pass sul modello francese?
Con il decreto che il governo di Mario Draghi emanerà la prossima settimana si andranno a stabilire tutte le regole per quel che riguarda l’uso del green pass. Si prevede che sarà obbligatorio avere il pass verde per andare al cinema e a teatro, ma anche in palestra o nei centri commerciali.
Il pass servirà anche per prendere alcuni mezzi pubblici come treni, navi e aerei, e per prendere parte a eventi che prevedono una massiccia partecipazione di pubblico come concerti ed altri spettacoli dal vivo.
Per ottenere il green pass si deve aver ricevuto entrambe le dosi del vaccino (una non basterà più), oppure dimostrare di essere guariti dal Covid, o in alternativa esibire un tampone con esito negativo effettuato non più di 48 ore prima.
Il pass verde dura 9 mesi nel caso di rilascio a persone vaccinate, le quali, tuttavia possono contrarre il virus, trasmetterlo, ammalarsi e morire ad esempio con la variante Delta, e tuttavia per quanto possa sembrare assurdo si continua a parlare di persone immunizzate anche se immuni non lo sono affatto.
I vaccini attualmente in circolazione riducono le probabilità di contrarre la forma grave della malattia, ma non è ancora possibile stabilire per ciascun vaccino (Pfizer, Moderna, AstraZeneca ecc…) qual è il grado esatto di efficacia nel prevenire quanto meno l’ospedalizzazione e il decesso.
E proprio in considerazione del fatto che anche i completamente vaccinati possono contrarre e trasmettere il virus, in caso di focolai anche per loro è previsto il tampone e, se positivo, anche per loro è prevista la quarantena fiduciaria come per chiunque altro.
Anche alla luce di tutto questo il governo guidato dall’ex presidente della Bce ha già indicato la strada che verrà imboccata. Si provvederà ad estendere l’obbligo del green pass ad un maggior numero di attività e servizi in modo da incrementare il numero di persone che accettano di ricevere il vaccino.
La narrativa che ci viene proposta è quella in base alla quale imponendo l’obbligo del pass per tutti i luoghi a rischio assembramento si potranno evitare le chiusure o almeno ‘punire’ chi decide di non vaccinarsi.
Su Il Corriere della Serra infatti leggiamo a tal proposito che “la filosofia di fondo è evitare le chiusure e far pagare dazio a chi non si vaccina. Sperando che l’imposizione del green pass convinca i più restii a farsi immunizzare”. Peccato che essere vaccinati in questo caso non significhi affatto essere immunizzati visto che chi è completamente vaccinato può contrarre il virus, trasmetterlo, ammalarsi e morire come chiunque.
Il nuovo decreto estende l’obbligo del green pass con sanzioni fino a 400 euro
All’interno della maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi non tutte le forze politiche sono sulla stessa lunghezza d’onda. Si va dalla Lega che insieme a Forza Italia indica una strada più moderata, passando per un Movimento 5 Stelle più incline ad accettare provvedimenti più severi, fino a Pd e LeU che spingono per l’obbligo del green pass ‘alla francese’.
Matteo Salvini si è detto apertamente contrario alla stratta sul modello Macron, ma il ministro Speranza insieme agli esperti del Cts su cui fa affidamento il governo Draghi sembrano dell’idea che indipendentemente dal grado di efficacia dei vaccini, è fondamentale che i più reticenti si pieghino al nuovo regime terapeutico e accettino il siero.
Il gioco del bastone e della carota va avanti più o meno allo stesso modo da tempo ormai, infatti il titolare della Salute ha già detto che se si riuscirà ad ottenere un utilizzo più esteso del green pass si potrà evitare di chiudere ancora una volta ristoranti, piscine, palestre, bar, stadi, cinema, teatri e altri luoghi ritenuti a rischio contagio.
il nuovo decreto stabilirà inoltre le sanzioni previste per i trasgressori, vale a dire per coloro che senza essere in possesso del pass verde verranno ‘sorpresi’ in locali o su mezzi pubblici nei quali non sono ammessi. Le multe previste arrivano a 400 euro che diventano 260 se si paga entro il quinto giorno, e per eventuali gestori di locali si arriva anche alla sospensione dell’attività fino a 5 giorni.
Green pass anche per andare al bar o al ristorante?
Non si è ancora trovato un accordo sulla possibilità di estendere effettivamente anche all’accesso a bar e ristoranti al chiuso l’obbligo del green pass, motivo per cui all’interno della maggioranza prosegue il dibattito con il leader della Lega, Matteo Salvini che si dice contrario a “terrorizzare la gente prima del tempo”.
Anche tra i parlamentari però c’è molta confusione tant’è che stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera vi è stato anche chi ha affermato: “io in questa fase non vado al ristorante, mentre ci andrei volentieri se sapessi che tutti i clienti sono vaccinati”. Dichiarazione dalla quale si evince quanto poco si sia capito anche nelle stanze della politica di quale sia la situazione attuale.
Infatti delle due l’una: o i vaccini funzionano e chi è completamente vaccinato è anche immunizzato, quindi non può aver nulla da temere di chi il vaccino non lo ha fatto, o i vaccini non funzionano, e allora essere vaccinati o non esserlo fa poca differenza.
Non solo, se anche volessimo ammettere come disse Massimo Galli che i vaccini “funzionicchiano”, sia chi è vaccinato che chi non è vaccinato può contrarre e trasmettere il virus, quindi se si teme il contatto con chi non è vaccinato si dovrebbe temere allo stesso modo anche il contatto con chi lo è.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.