Il Lazio verso l’immunità di gregge già dalla prossima settimana? Sarebbe la prima Regione in Italia

Una parte della stampa riporta la notizia del traguardo raggiunto dalla Regione Lazio parlando di immunità di gregge, concetto che però viene utilizzato in questo caso in modo improprio per una serie di motivi che diversi esperti hanno già ampiamente spiegato e documentato.

Il Lazio a un passo dal 70% di popolazione vaccinata

Ma cosa sta succedendo esattamente nella Regione Lazio? La notizia, quella vera, è che a breve, entro il 2 agosto a quanto pare, si raggiungerà la soglia del 70% di popolazione vaccinata. Soglia che effettivamente era stata indicata per diversi mesi fin dall’inizio della campagna di vaccinazione, come quella che avrebbe permesso il raggiungimento dell’immunità di gregge appunto.

In realtà però bastano le dichiarazioni rilasciate proprio in questi giorni dall’immunologo Francesco Le Foche che invece del 70% indica come soglia da raggiungere quella dell’80-85% per tornare ad una “quasi normalità”.

Il punto però non è nemmeno questo, perché se anche si raggiungesse questa ambiziosa percentuale di vaccinati contro il Covid-19, comunque l’immunità di gregge resterebbe una specie di miraggio visto che il virus continuerebbe a circolare, esattamente come sta facendo da settimane nella variante Delta, sia attraverso i non vaccinati che i vaccinati con la medesima carica virale come lo stesso Fauci ha confermato.

Il Lazio verso il 70% di vaccinati in anticipo sulle previsioni

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nei giorni scorsi ha annunciato l’ormai prossimo raggiungimento del traguardo del 70% dei cittadini laziali vaccinati, ricordando che è stato conseguito prima di quanto previsto.

Si riteneva di poter raggiungere la soglia del 70% di vaccinati tra l’8 e il 10 agosto, invece sembra che ci si riuscirà con circa una settimana di anticipo. Il 2 agosto insomma il Lazio avrebbe dovuto aver raggiunto l’immunità di gregge, ma così non sarà nonostante la percentuale di vaccinati, infatti da qualsiasi angolazione la si guardi, la situazione non cambierà di una virgola.

Stesse restrizioni, stesse norme anti-contagio per vaccinati e non, insomma nessun cambiamento concreto tra prima e dopo il raggiungimento della soglia del 70% dei vaccinati. Soglia per raggiungere la quale sono state esercitate pressioni e sono stati introdotti obblighi come nel caso degli operatori sanitari e a breve anche per docenti e personale Ata.

E quando le nuove somministrazioni del vaccino si erano quasi fermate perché chi era disposto a farsi iniettare il siero lo aveva già fatto, per vaccinare anche gli altri è stato introdotto il ricatto del Green Pass. E sembra che la minaccia di una discriminazione sulla base delle scelte personali compiute dal singolo per la propria salute abbia, almeno in parte, funzionato, tanto che il Lazio festeggia il suo bravo 70% di vaccinati.

Cosa cambia nel Lazio raggiunto il 70% di vaccinati?

Costringere e ricattare i cittadini italiani per aumentare la percentuale dei vaccinati ha permesso di raggiungere questo importante traguardo. Chi si vaccina, viene ripetuto a tambur battente dai megafoni della propaganda, lo fa per proteggere non solo se stesso ma anche gli altri.

Il fatto che la scienza dica in modo inequivocabilmente chiaro che così non è, e che invece chi si vaccina al massimo protegge se stesso dalla forma grave della malattia, non incide minimamente sulla narrativa che viene proposta dalla stragrande maggioranza di tv e giornali, così come non influisce sulle decisioni politiche.

Ma ora che il Lazio ha raggiunto il 70% di vaccinati, cosa cambia per i residenti? Le regole da rispettare restano le stesse, la mascherina resta obbligatoria dove previsto sia per vaccinati che non (d’altra parte sia gli uni che gli altri possono infettarsi e infettare) resta il distanziamento sociale, restano in piedi tutte le norme che, come sappiamo, dipendono dalla fascia di rischio in cui la Regione risulta inserita.

E aver raggiunto il 70% di vaccinati non incide sulla fascia di rischio, non si accede ad una zona con meno restrizioni della zona bianca, né tantomeno si torna alla normalità vera e propria. Una soglia quella del 70% il cui valore è puramente simbolico, ma che all’atto pratico non rappresenta nessun cambiamento anche perché appunto non produce alcuna immunità di gregge.

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