In questi giorni su Il Messaggero leggevamo che in Israele la situazione dal punto di vista di contagi, ricoveri e decessi è talmente preoccupante che “l’illusione di un ritorno alla normalità grazie alla vaccinazione di massa è svanita”. Nonostante sia stato vaccinato il 90% della popolazione vaccinabile infatti il Paese si appresta a subire l’impatto della quarta ondata.
E quali sono alcune delle misure che il governo di Gerusalemme ha deciso di mettere in campo per contrastare la quarta ondata dal momento che i risultati ottenuti con la vaccinazione sono altamente deludenti? Restrizioni naturalmente, ma soprattutto pass vaccinale (Green pass) obbligatorio per tutti a partire dai 3 anni di età.
In Israele nuove restrizioni per affrontare la quarta ondata
La diffusione del Covid-19 nello Stato di Israele, uno dei Paesi con la più elevata percentuale di persone vaccinate sul totale della popolazione, si sta mostrando decisamente più preoccupante di quel che ci si aspettava a fronte dell’ottimo andamento della campagna vaccinale.
Ora per contenere la diffusione del virus verranno imposte pertanto nuove misure restrittive che entreranno in vigore a partire dal 18 agosto. È previsto un giro di vite sul Green Pass con l’estensione dell’obbligo a tutti i cittadini al di sopra dei 3 anni di età.
Servirà il pass verde anche per entrare nei centri commerciali e per le aree adibite allo shopping ma non solo. In Israele si sta istituendo anche quello che è stato definito “Codice Viola” in base al quale è autorizzata la presenza di una sola persona ogni 7 metri quadrati.
Israele: obbligo di Green pass dai 3 anni in su
Nonostante la campagnia di vaccinazione abbia mostrato tutti i suoi limiti, peraltro in uno dei Paesi che hanno dimostrato maggior zelo, il governo ha deciso di imporre il pass verde a tutti i cittadini di età superiore a 3 anni. Chi non avrà ricevuto il vaccino e quindi non sarà in possesso del pass verde non potrà accedere ad una serie di luoghi pubblici e attività commerciali.
A tal proposito il premier Naftali Bennett ha dichiarato: “dobbiamo guadagnare tempo affinché la campagna di vaccinazione entri in azione” e ha parlato di “una corsa tra il diffondersi della variante Delta e la campagna di vaccinazione” tuttora in atto. “Dobbiamo tenerci pronti ad affrontare una situazione in cui si verifichi un aumento simultaneo dei ricoveri in tutti gli ospedali” ha annunciato il premier.
Non dimentichiamo che già a partire dal 30 luglio in tutto lo Stato di Israele è iniziata la somministrazione della terza dose del vaccino Pfizer ad una platea di oltre 700 mila cittadini di età superiore ai 60 anni i quali avevano ricevuto già da 5 mesi la somministrazione della seconda dose del siero.
Contro la quarta ondata restrizioni anche per i turisti
Le restrizioni che entreranno in vigore a partire dal 18 agosto nello Stato ebraico riguarderanno anche i turisti che arrivano da una trentina di Paesi compresa l’Italia. Per tutti questi turisti, vaccinati o no, ci sarà da rispettare l’obbligo della quarantena all’arrivo, mentre per i cittadini israeliani entrerà in vigore il divieto di recarsi in Paesi quali Turchia, Spagnia, Cipro e Regno Unito.
Il governo ha fissato l’asticella della soglia critica dei ricoveri a 1.000 persone nei reparti di terapia intensvia dove al momento si contano circa 400 posti occupati.
La situazione appare quanto mai allarmante soprattutto se si considera il fatto che la carta “vaccini” ha funzionato ben poco. Il professor Eran Segal dell’Istituto Weizman di Rehovot ha ipotizzato che “entro la fine di settembre” in Israele potrebbe essere superata la tanto temuta “linea rossa” anche per via della riaperture delle scuole prevista per il 1° settembre.
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