Covid-19, scoperto un fattore che può determinare le forme più gravi della malattia

Nonostante i ricercatori di tutto il mondo siano impegnati a fronteggiare il Covid-19 da più di un anno, sono ancora molti i nodi da sciogliere, oltre a quello riguardante la sua origine.

Ora però, grazie all’intelligenza artificiale, alcuni esperti sono riusciti a determinare uno dei fattori che potrebbe determinare l’insorgenza delle forme più gravi della malattia legata all’infezione da Sars-CoV-2. Ad oggi sappiamo che i soggetti che corrono un maggior rischio di finire in terapia intensiva o di morire sono:

  • i pazienti obesi;
  • i diabetici;
  • i soggetti affetti da patologie cardiovascolari o da altre comorbilità.

Tuttavia dei dati più recenti hanno evidenziato che anche alcuni giovani possono correre rischi elevati se viene contratta l’infezione. Vediamo quindi a cosa è dovuto tutto ciò e quale fattore contribuisce ad aumentare la percentuale di rischio.

Un fattore può detrminare le forme più gravi di Covid-19

Secondo un’indagine condotta grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, uno dei fattori che accomuna, in un certo senso, tutti i casi gravi di Covid-19 è la glicemia alta, condizione che si verifica quando gli zuccheri nel sangue raggiungono concentrazioni elevate.

Lo studio che documenta questa scoperta è stato condotto da un gruppo di ricercatori del “Blue Brain Project” della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL), sezione di Ginevra. Il progetto si basa sull’apprendimento automatico che si avvale di una potentissima rete di computer in grado di simulare il cervello umano e di analizzare una gigantesca mole di dati.

Il team in questione è stato guidato dal professor Henry Markram, fondatore e direttore del Blue Brain Project. La sua squadra ha quindi fatto analizzare all’intelligenza artificiale tutti i dati riguardanti le centinaia di migliaia di studi condotti sul Covid-19 sino ad ora e inseriti nel database Covid-19 Open Research Dataset (CORD-19).

In un comunicato stampa, il fondatore di Blue Brain Project ha affermato che “potevamo utilizzare le nostre tecnologie di apprendimento automatico e l’esperienza nell’ingegneria dei dati per sviluppare strumenti di estrazione di testo e dati necessari per cercare di aiutare la comunità medica“.

“Blue Brain si è proposto di rispondere a uno degli aspetti più sconcertanti di questa pandemia: perché alcune persone si ammalano gravemente, mentre altre sono completamente libere dai sintomi“.

Il risultato della ricerca

L’estesa rete di computer ha dunque elaborato tutti questi dati e alla fine ha determinato che il fattore maggiormente predittivo della malattia grave è l’elevata concentrazione di zuccheri nel sangue. “Dai fatti e dai risultati di migliaia di documenti analizzati, sono emerse diverse prove che livelli elevati di glucosio nel sangue erano causati da un metabolismo del glucosio anormale o indotti durante il ricovero, da trattamenti farmacologici o dalla somministrazione endovenosa”, hanno affermato i ricercatori.

Lo studio in questione è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Public Health ed ha anche messo in evidenza che “il glucosio elevato aiuti praticamente ogni fase dell’infezione virale, dalla sua insorgenza nei polmoni, fino a gravi complicanze come la Sindrome da distress respiratorio acuto, l’insufficienza multiorgano e gli eventi trombotici“.

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