Report Bankitalia: famiglie italiane meno pessimiste su economia e lavoro, migliorano le attese

Ad oltre un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, e a quasi un anno dall’inizio della campagna vaccinale in Italia si registra un maggior numero di contagi, di ricoveri e di decessi Covid rispetto a un anno fa.

Non esattamente la più incoraggiante delle prospettive visto che un anno fa non solo non avevamo i vaccini ma anche le misure restrittive imposte in questo periodo erano decisamente più blande, ma soprattutto lo erano state per l’intera durata del resto della stagione estiva.

La narrativa proposta dai mass media è però quella di una situazione vicina a sbloccarsi per via del fatto che la percentuale di cittadini che hanno ricevuto la somministrazione di entrambe le dosi di vaccino è vicina al 70% ed entro la metà di ottobre dovrebbe raggiungere l’80%.

Ci si aspetta insomma che in autunno le attività commerciali non dovranno chiudere ancora una volta, che non ci saranno più Regioni in zona arancione e tanto meno in zona rossa. D’altra parte se la percentuale dei vaccinati oltre i 60 anni supera già oggi l’80%, e se i vaccini funzionano come dicono, allora sarà impossibile sovraccaricare il sistema sanitario nazionale.

La situazione quindi dovrebbe essersi sbloccata, o per lo meno gli Italiani per la maggior parte sembrano esserne convinti.

Bankitalia: le famiglie italiane sono meno pessimiste

A confermare un certo miglioramento delle aspettative degli Italiani per quel che riguarda la situazione economica in cui versa il Paese arriva l’indagine straordinaria condotta a fine aprile da Bankitalia Spa, la quinta svolta dalla banca dall’inizio dell’emergenza Covid-19.

Dall’indagine emerge che rispetto alla rilevazione di febbraio – marzo “il saldo delle risposte relative alle prospettive generali dell’Italia, pur restando negativo, è fortemente aumentato”.

Si riduce il numero di famiglie italiane che si aspettano un ulteriore peggioramento della situazione nei 12 mesi successivi. Infatti la percentuale è scesa di 8 punti, fino a toccare il 38%, che come spiegano da Bankitalia è “il valore più basso dall’avvio della rilevazione nella primavera del 2020. Anche le aspettative sul mercato del lavoro nei successivi dodici mesi sono diventate più favorevoli”.

Non esattamente una ventata di ottimismo visto che ad aspettarsi altre brutte sorprese è oltre 1 italiano su 3. Dal report emerge poi che le attese sulla situazione economica familiare restano sostanzialmente invariate.

Le intenzioni di consumo, che risultano legate all’andamento della campagna vaccinale secondo l’indagine di Bankitalia “si confermano nel complesso caute. Oltre i due terzi delle famiglie dichiarano che avrebbero mantenuto invariate le spese per beni non durevoli e servizi nei successivi tre mesi, un quarto le avrebbe ridotte”.

Invariato il dato relativo alle famiglie che dichiarano di aver percepito nell’ultimo mese un reddito più basso rispetto a prima dell’emergenza Covid, che resta fermo al 30%. Aiutate dalle misure di sostegno al reddito introdotte sia dal governo Conte che dal governo Draghi che contribuiscono ancora a ridurre l’impatto economico della politica di restrizioni e chiusure con cui in Italia si è deciso di gestire l’emergenza.

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