Over 80, i ricoveri e i decessi tra i vaccinati con doppia dose superano quelli tra i non vaccinati

L’ultimo bollettino, pubblicato sabato 25 settembre, ha evidenziato un aumento del numero di decessi tra soggetti over 80 e vaccinati con doppia dose.

Erano in molti a sospettare che procedendo con le vaccinazioni, molto presto ci sarebbe stato un sorpasso in termini di contagi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e purtroppo anche decessi tra i soggetti vaccinati con doppia dose e i non vaccinati.

Quanto ipotizzato, infatti, è accaduto per la fascia d’età degli ultraottantenni, e a certificare questo dato è proprio il bollettino di sorveglianza, che riporta tutti i dati mensili, dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato sabato 25 settembre.

Ma vediamo ora tutti i dati con attenzione. In termini di contagio, i positivi tra i vaccinati a ciclo completo corrispondono al 72,8% del totale, mentre i contagi tra i non vaccinati scendono al 25%. Anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni troviamo dei numeri completamente diversi, con 1.207 (61,3%) casi riguardanti soggetti vaccinati e 714 (36,2%) casi legati ai non vaccinati.

I ricoveri in terapia intensiva sono invece stati 57 (55,3%) di vaccinati completi e 44 (42,7%) di non vaccinati. Ed ora, per la prima volta, anche nel numero dei decessi i dati dimostrano un “sorpasso” da parso dei soggetti immunizzati: sono stati registrati 364 (50,6%) fra i vaccinati e 338 (47%) fra i non vaccinati.

Il quadro appena descritto ricordiamo che è quello che si presenta nella fascia degli over 80, ma secondo alcuni dati preliminari pare che stia iniziando a riguardare anche la fascia 60-79 anni. In questa fascia, infatti, pare che già i contagi tra i vaccinati (55,8%) abbiano cominciato a superare quelli tra i non vaccinati (39,6%).

Si tratta di dati che suscitano una certa preoccupazione tra tutti coloro che si fidano ciecamente del vaccino ma, come hanno sottolineato diversi esperti, il fenomeno è una conseguenza matematica (viene anche definito un “paradosso“) della vaccinazione di massa.

Al di sopra degli 80 anni, i soggetti immunizzati sono 4.177.484, ossia il 91,6% del totale di questa fascia, mentre i non vaccinati sono 283.500. Dato che le due dosi di vaccino hanno una copertura contro la variante Delta del 90% (efficacia nell’evitare le forme gravi della malattia; l’efficacia per evitare il semplice contagio è di molto inferiore), è chiare che il 10% risulti non coperto, come se non avesse mai ricevuto un vaccino, quindi presenta le stesse identiche possibilità di contagio, ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva e, purtroppo, anche decesso di un non vaccinato.

Il 10% degli over 80 vaccinati corrisponde quindi a 417.748 persone, ossia il 50% in più del numero di soggetti non vaccinati. Per questo motivo è plausibile che i numeri tra i vaccinati siano così alti. Il punto ora è riuscire a far passare questo messaggio, poiché fino ad ora la soluzione escogitata dal governo è stata quella di negare che si verificasse una situazione simile, mentre, stando ai dati, è proprio quello che oggi abbiamo davanti agli occhi.

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