Covid-19, studio inglese evidenzia i 7 sintomi che rivelano la malattia

I sintomi del Covid-19, la malattia che si manifesta in seguito a un’infezione da Sars-CoV-2, sono ormai ben noti. Tuttavia un nuovo studio condotto dall’Imperial College di Londra ha dimostrato che la presenza di 7 sintomi specifici, tutti insieme, sono predittivi della malattia.

Infatti, secondo questo studio, circa il 75% delle persone contagiate manifestano tutti e 7 questi sintomi, che sono:

  • perdita di olfatto;
  • cambiamenti nel gusto;
  • brividi;
  • febbre (nella maggior parte dei casi alta);
  • perdita di appetito;
  • dolori muscolari;
  • tosse persistente.

Quindi i sintomi appena elencati, se presenti tutti insieme, sono altamente predittivi del Covid e quindi si avrà un’altissima probabilità di ottenere un risultato positivo se sottoposti a tampone molecolare. La ricerca è stata svolta da Marc Chadeau-Hyam e Paul Elliot, i quali hanno messo a confronto i risultati dei tamponi effettuati in Gran Bretagna su 1.147.345 volontari con sintomi, che questi avevano manifestato circa una settimana prima di sottoporsi al test.

Da questo confronto è poi emerso che se gli individui che presentano tutti e 7 i sintomi si sottoponessero a un test con tampone molecolare, almeno il 70-75% di loro risulterebbe positivo. Gli autori dello studio hanno poi affermato: “al fine di migliorare i tassi di positività al tampone molecolare e di conseguenza di migliorare il protocollo di trasmissione del virus, proporremmo di estendere la lista dei sintomi usati come triage a tutti e 7 i sintomi che abbiamo identificato”.

Proprio in questo periodo, dove l’influenza minaccia di tornare a colpire approfittando della ripresa degli spostamenti e della riapertura delle attività (scuole in primis), diventa ancora più importante identificare il Covid.

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università degli Studi di Milano, la prossima stagione influenzale “potrebbe essere di media intensità, con un numero compreso tra i 4 e i 6 milioni di casi. Insoma, probabilmente non sarà una stagione pesantissima, come le ultime che hanno preceduto il disastro del Covid, ma questo dipenderà anche da quanti si vaccineranno per l’influenza”.

Per questo motivo, proprio per scongiurare il rischio di una “doppia epidemia” (o twin epidemics), Anthony Fauci, immunologo della Casa Bianca, ha invitato alla somministrazione simultanea del vaccino contro il Covid-19 e di quello contro l’influenza.

La conferma arriva anche dai medici di famiglia. Claudio Cricelli, presidente della Simg, ossia la Società Italiana di Medicina Generale, spiega: “se è vero che lo scorso anno il virus dell’influenza non ha circolato, quest’anno può ricominciare a camminare sulle gambe delle persone che hanno ripreso a spostarsi e a viaggiare”.

Per questo motivo Cricelli lancia un appello e afferma: “i 19 milioni di vaccini antinfluenzali che le Regioni italiane hanno prenotato, devono essere somministrati“.

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