Lockdown nei Paesi europei: ecco chi è pronto a seguire l’esempio dell’Olanda

Nonostante le possibili restrizioni territoriali e delle eventuali norme da varare in merito all’obbligo vaccinale, in Italia sembra abbastanza lontana la prospettiva di un nuovo lockdown, ma non si può dire lo stesso di altri Stati europei dove la percentuale di soggetti vaccinati è minore e i contagi dovuti alla variante Omicron continuano ad aumentare.

Date le imminenti festività natalizie, in molte regioni si prospettano delle limitazioni piuttosto dure negli spostamenti e si designa un assetto di intervento preventivo che in molti speravano di potersi lasciare alle spalle.

Oltre al caso noto dell’Olanda, andiamo a vedere in breve quali sono le misure strategiche che Regno Unito, Germania, Francia e Danimarca adotteranno in questi giorni.

Olanda, l’annuncio di Rutte

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha recentemente affermato che l’Olanda resterà in lockdown durante il periodo natalizio. Il triste annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa, durante la quale il primo ministro ha anche aggiunto che una misura di questo tipo è “inevitabile“.

Dal 19 dicembre al 14 gennaio ci sarà quindi uno stop totale di scuole, negozi non essenziali, ristoranti, bar e altri luoghi pubblici per cercare di contenere la diffusione della variante Omicron. Verrà limitato anche il numero di ospiti che le persone potranno ricevere nelle loro abitazioni, che si ridurrà da 4 a 2, fatta eccezione per il 25 dicembre.

Regno Unito, triplicati i casi di variante Omicron

Lo scenario più preoccupante sembra essere quello del Regno Unito, dove sono triplicati i casi di positività alla variante Omicron. In un solo giorno sono stati infatti registrati ben 10.059 casi. Si tratta di un balzo vertiginoso rispetto alla progressione di qualche giorno fa, in cui se ne registravano 3.201.

Così il numero sale a 24.968. Dati simili hanno portato il sindaco della capitale, Sadiq Khan, a mettere i propri cittadini in guardia su quella che lui stesso ha definito “un’enorme ondata”.

Sul Financial Times si legge che Boris Johnson, alla luce dei fatti appena riportati, ha ricevuto da alcuni esperti una serie di opzioni nell’ambito di un eventuale piano C, che comprende scenari differenti che vanno “da una serie di restrizioni fino al lockdown“.

L’ipotesi più probabile sembra essere quella dell’introduzione di divieto di incontri al chiuso tranne che per motivi di lavoro e naturalmente la limitazione di servizi all’aperto che riguardano bar e ristoranti, la quale potrebbe durare fino a due settimane dopo il Natale.

Le misure anti-assembramento adottate dalla Francia

A causa dell’aumento dei contagi in tutto il Paese, il sindaco di Parigi ha deciso di cancellare alcuni eventi previsti per la notte di Capodanno, come i classici fuochi d’artificio e i concerti previsti sugli Champs-Elysees.

Quindi a causa di queste disposizioni i festeggiamenti previsti per il 31 dicembre non potranno avere luogo quest’anno e inoltre si stanno valutando delle nuove restrizioni da introdurre nel periodo delle feste. Il Comitato scientifico per l’emergenza Covid ha addirittura proposto un ritorno al coprifuoco.

La gestione delle dosi in Germania e la limitazione dei viaggi nel Regno Unito

La Germania ha adottato una strategia abbastanza rigida su due fronti diversi: quello delle scorte vaccinali e quello dell’irrigidimento delle misure verso i viaggiatori che hanno recentemente soggiornato o provengono dal Regno Unito.

Sabato 18 dicembre si è tenuto un vertice di emergenza che ha riunito i ministri della Salute del governo federale e dei lander tedeschi, durante il quale si è discusso della situazione attuale della pandemia, cercando anche di trovare un sistema per accelerare il rifornimento di vaccini per il primo trimestre del 2022.

Il ministro della Sanità, Karl Lauterbach, ha espresso la propria preoccupazione a riguardo ed ha affermato di voler acquisire vasti quantitativi di vaccini, per un totale di circa 35 milioni di dosi, concentrandosi principalmente sul siero prodotto da Moderna.

Inoltre sempre negli stessi giorni il Regno Unito è stato inserito nella categoria dei Paesi più a rischio a causa della diffusione della variante Omicron. Tutto ciò ridefinisce le regole di viaggio, infatti a partie da ieri, 20 dicembre 2021, sono previste due settimane di quarantena per tutti i viaggiatori, vaccinati e non, provenienti da quel Paese.

Danimarca, nuove chiusure nel Paese

Venerdì 17 dicembre è stata annunciata la chiusura di cinema, teatri e sale concerto e la riduzione dell’orario di apertura dei ristoranti, che prevede la chiusura degli stessi alle ore 23 e lo stop della vendita di alcolici già a partire dalle 22. Attualmente il Paese sta valutando se sia opportuno o meno chiudere anche i parchi divertimento e i musei.

La causa di tutto ciò è da ricercare nel recente aumento dei contagi giornalieri (arrivati a 11.000 in questi giorni) e soprattutti l’alta percentuale di casi Omicron tra questi: ne sono stati registrati più di 2.500 in 24 ore.

Secondo la premier danese, Mette Frederiksen, questa situazione dovrebbe allarmare la popolazione e spingerla ad avere dei contatti sociali limitati.

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