Riduzione della quarantena negli Usa, da 10 a 5 giorni per gli asintomatici e possibilità di circolare per i vaccinati

Dopo aver analizzato i primi dati sulla variante Omicron, negli USA sono state introdotte delle nuove norme che prevedono una quarantena ridotta per negativi e positivi, mentre chi è vaccinato può continuare a circolare.

La raccomandazione arriva dal Centro di Controllo per le malattie e le motivazioni sono diverse. La prima riguarda la sintomatologia della variante Omicron, che viene considerata più lieve. La seconda, invece, riguarda la necessità di non bloccare nuovamente il comparto economico.

Il rischio che si corre destinando troppe persone in isolamento è che si blocchino nuovamente tutti i servizi, inclusi quelli essenziali, come quello sanitario, del settore alimentare e dei trasporti. Attualmente in Italia il Comitato tecnico scientifico è alle prese con la stessa situazione statunitense.

Pur considerando l’aumento dei casi positivi, dovuti più che altro alla corsa al tampone (con un tasso di positività in linea con i dati del giorno precedente), sarebbe davvero ragionevole chiudere in casa più di 5 milioni di persone?

Nuove regole negli Stati Uniti, quarantena ridotta o annullata

Le nuove regole introdotte negli Stati Uniti potrebbero fingere da modello anche per l’Europa, che attualmente si trova costretta ad affrontare un notevole aumento dei contagi a causa della diffusione della variante Omicron.

Ovviamente anche l’Italia si trova in una situazione simile e dopo ieri, giornata che molti giornali hanno definito “da record“, il Comitato tecnico scientifico ha una seria decisione da prendere. Intanto gli americani anticipano la soluzione.

Anthony Fauci e il Centro di controllo e prevenzione delle malattie raccomandano di ridurre la durata dell’isolamento sia per chi contrae il virus, sia per chi ne entra in contatto ma risulta negativo (quindi per i “contatti stretti” del positivo).

Così facendo, chi risulta positivo ma asintomatico dovrà fare una quarantena di soli 5 giorni e non più 10, com’era fino ad ora, mentre chi risulta negativo e non è vaccinato ma ha avuto contatti con un positivo dovrà fare una quarantena di 5 giorni.

Per i vaccinati, invece, la quarantena viene del tutto annullata ma occorrerà indossare una mascherina per almeno 10 giorni dall’esito positivo del tampone.

Perché viene ridotta la quarantena? Ci sono almeno due motivazioni

Le motivazioni che hanno spinto a prendere questa decisione sono diverse. La più evidente, sottolineata dallo stesso Anthony Fauci alla CNN, è che bisogna stare molto attenti “a non avere troppa gente ferma“. L’obiettivo attuale del governo, quindi, è quello di non affossare l’economia, che già risulta debilitata dopo questi due anni di pandemia, e allo stesso tempo non svuotare i settori essenziali dei suoi lavoratori.

Infatti basta pensare agli operatori sanitari, che saranno di grande importanza dato l’aumento dei contagi dovuto alla variante Omicron. Infatti secondo gli esperti anche se questa variante provoca dei sintomi più lievi, le ospedalizzazioni in area non critica (oltre che per tutte le altre tipologie di sistegno ai malati) hanno comunque bisogno di personale. E lo stesso vale per gli altri settori essenziali, ossia quello agricolo, alimentare e dei trasporti.

L’altra motivazione che ha spinto gli esperti a decidere per una riduzione o sospensione della quarantena è la bassa possibilità di contrarre la malattia in forma grave. Inoltre, secondo alcuni studi condotti sulla variante Omicron, le persone che risultano positive sono più infettive nei due giorni prima e nei tre giorni successivi allo sviluppo dei sintomi.

Quindi ridurre l’isolamento da 10 a 5 giorni è il massimo auspicabile per non provocare un nuovo blocco dell’economia e il minimo richiesto dalla scienza.

La quarantena verrà ridotta anche in Italia?

Riprendendo il caso italiano, presto arriverà la risposta da parte del Comitato tecnico scientifico basata sui dati raccolti nell giornata di ieri, 28 dicembre. Sembra infatti che su oltre un milione di tampone effettuati (1.034.677), siano stati registrati 78.313 casi di positività.

Ora il tasso di positività non va più letto come “più tamponi più contagi”, ma in relazione ai dati raccolti durante la settimana, che si aggirano sempre attorno al +7,6%. Attualmente sono in calo i ricoveri in terapia intensiva ma aumentano quelli in area non critica e i decessi, che nella giornata di ieri hanno raggiunto quota 202.

L’epidemiologa Stefania Salmaso ha poi spiegato che continuando con questi ritmi si potrebbero avere 140mila casi positivi e arrivare così ad isolare preventivamente oltre 5 milioni di italiani. Una visione, questa, condivisa da molti esperti.

In questi giorni il Comitato tecnico scientifico si consulterà per cercare di trovare una soluzione, ma risulta evidente che il Paese non può assolutamente permettersi un nuovo blocco, settori essenziali e non. Basti pensare che il settore del turismo, già messo a dura prova in questi due anni, ora ha stimato una perdita di circa 4 miliardi di euro durante le sole festività natalizie.

L’ipotesi più probabile, per il momento, sembra essere quella di ridurre la quarantena a 5 giorni per i contatti asintomatici vaccinati con almeno 2 o 3 dosi e somministrate da non più di 4 mesi.

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