Secondo una nuova stima si rischiano 60mila ricoveri Covid in Italia a gennaio: possibile coprifuoco soft

Oramai si viaggia alla media di un nuovo decreto a settimana e se la situazione in Italia non dovesse cambiare, il governo guidato dal premier Mario Draghi potrebbe continuare su questa strada anche per i prossimi giorni.

Al momento il governo ha deciso di “prendersi una settimana” per valutare l’impatto che le nuove misure hanno sulla curva epidemiologica e quale sarà la pressione sui servizi ospedalieri nei prossimi giorni. Nel frattempo, secondo quanto anticipato da Repubblica, se non dovessere esserci dei club ad intervenire si potrebbe anche decretare la chiusura degli stadi.

Contestualmente il governo potrebbe anche prevedere dei ristori per il settore del turismo. Poi si cerca anche di guardare avanti, infatti la speranza comune è che entro metà gennaio arrivi il picco di casi Omicron e che dopo inizi una rapida discesa.

Diverso è invece il discorso che riguarda le ospedalizzazioni, in quanto gli effetti potrebbero protrarsi più a lungo: si stima infatti un picco verso i primi giorni di febbraio.

Nuova stima: 60mila ricoveri Covid in Italia

Secondo quanto riportato da La Repubblica, uno studio riservato sembra preoccupare enormemente gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del ministero della Salute. Il dato preso in esame in questo studio è quello dell’andamento dell’Rt-ricoveri, ossia del calcolo condotto sulla crescita delle ospedalizzazioni in Italia.

Durate l’ultima cabina di regia questo dato era pari a 1,3, in crescita rispetto all’1,18 registrato appena una settimana prima. Il nuovo studio prova però a fare un passo avanti, provando a stimare che impatto si avrebbe sugli ospedali nel caso in cui si dovesse raggiungere un Rt di 1,5 nel giro delle prossime 4 settimane.

Nel peggiore degli scenari si passerebbe dagli attuali 14.591 ricoveri in area medica Covid a circa 60mila. Quindi siamo ben oltre il record negativo di 35mila ricoveri registrati nel mese di novembre 2020. In una stima più ottimistica, invece, se l’Rt dovesse arrivare ad un massimo di 1,2 per 4 settimane, si avrebbero circa 25mila ricoveri, una cifra considerata ancora gestibile.

Ovviamente l’Rt potrebbe variare enormemente in queste 4 settimane, fluttuando tra questi due valori o adirittura andare ben oltre, sia al di sotto che al di sopra dei due valori considerati precedentemente. In altre parole è davvero molto difficile effettuare una stima accurata dell’andamento dell’Rt-ricoveri nelle prossime settimane.

Diminuisce il numero di ricoveri in terapia intensiva

Conforta invece il dato sulle terapie intensive. Per il momento non sono state condotte delle stime per quanto riguarda questo reparto in quanto a causa della presenza della variante Omicron le cose sono molto più complesse.

Oggi in rianimazione si contano 1.499 pazienti Covid. I casi sembrano essere meno gravi e gli aumenti delle ospedalizzazioni riguardano più che altro i reparti ordinari. Tuttavia si cominciano già a registrare delle difficoltà nella gestione dei pazienti in alcuni regioni italiane.

Quali sono le attività a rischio?

Non bisogna però considerare esclusivamente la pressione sugli ospedali. L’elevato numero di contagi nel nostro Paese è un problema su più fronti. A causa dell’elevato numero di positivi, infatti, si rischia di bloccare diversi settori, dalla sanità, ai trasporti, alle scuole.

Per il momento i positivi in Italia sono quasi 1,7 milioni ma si teme che entro fine gennaio si possa arrivare addirittura a 4 milioni. E a quel punto, con dei valori simili, sarebbero tantissimi i settori ad essere in difficoltà.

Nuova ipotesi per coprifuoco soft

Il governo è dunque a lavoro per cercare di tutelare l’attività dei settori cruciali, a partire da regole differenti per i positivi. L’ultimo decreto, con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 ed estensione del super green pass, non dovrebbe provocare degli effetti visibili nell’immediato, se non per il ritorno dello smartworking (per il moento solo raccomandato, senza obblighi).

Per questo motivo l’esecutivo potrebbe decidere molto presto di adottare delle misure ancora più severe per cercare di correre ai ripari. Al momento però si tratta solo di ipotesi, quindi non c’è motivo di allarmarsi.

Una delle possibili opzioni che il governo potrebbe valutare è quella di introdurre un coprifuoco soft, ovvero la chiusura di tutte le attività ricreative serali. Un’altra idea potrebbe essere quella di bloccare gli spostamenti tra regioni o addirittura tra comuni, come avveniva lo scorso anno durante le prime ondate.

Ricordiamo però che ora è ancora presto per l’adozione di misure simili, quindi occorrerà aspettare ancora qualche giorno, affinché il governo valuti l’andamento della curva epidemiologica dopo l’adozione delle misure contenute negli ultimi decreti.

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