autovelox

Da settembre 2025 inizierà una vera e propria “operazione verità” nel mondo degli autovelox italiani. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti renderà operativa sul proprio sito istituzionale una nuova applicazione destinata agli enti locali, che avranno due mesi di tempo per inserire tutti i dati dei dispositivi presenti sui loro territori. Per ogni autovelox dovranno essere indicati conformità, marca, modello e stato dell’omologazione.

Il ministro Matteo Salvini definisce questa iniziativa come “una straordinaria operazione verità, anche alla luce della totale mancanza di mappature precise degli autovelox”. L’obiettivo dichiarato è mettere fine all’utilizzo di dispositivi installati più per “fare cassa” che per garantire la sicurezza stradale.

Il censimento nazionale: trasparenza e regole chiare

La novità principale riguarda l’obbligo di censimento completo di tutti gli autovelox presenti sul territorio nazionale. I 7.896 Comuni italiani dovranno raccogliere e trasmettere tutti i dati al Ministero dei Trasporti, che provvederà a pubblicarli sul proprio sito web per la consultazione pubblica. Questo permetterà agli automobilisti di conoscere con precisione la posizione esatta di ogni dispositivo.

Gli apparecchi non mappati saranno considerati inutilizzabili, una misura che potrebbe avere conseguenze significative per molti Comuni che hanno installato autovelox senza seguire procedure rigorose di documentazione.

Tempi stretti e rischi di blocco

Tuttavia, la situazione presenta alcune criticità. Il Codacons avverte che dal 18 ottobre tutti gli autovelox potrebbero essere spenti se il Ministero non emanerà il decreto attuativo entro il 19 agosto. Questo decreto dovrà fornire agli enti locali il modulo digitale necessario per comunicare i dati richiesti.

Secondo l’associazione dei consumatori, attualmente quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili risultano non omologati, molti dei quali installati prima del 2017, data considerata spartiacque per l’applicazione delle nuove regole.

La questione dell’omologazione: un nodo ancora da sciogliere

Il problema dell’omologazione degli autovelox continua a creare incertezza. La Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati, distinguendo tra due procedure diverse: l’approvazione (più semplice) e l’omologazione (più rigorosa e completa).

Il Governo ha chiarito che tra gli obiettivi del censimento c’è anche quello di distinguere tra gli autovelox approvati e quelli omologati, per poter intervenire sui dispositivi non conformi, con una distinzione fondamentale per determinare la validità legale delle multe elevate.

Nuove regole già in vigore dal giugno 2025

Parallelamente al censimento, sono già operative dal 12 giugno 2025 le nuove regole per l’installazione e l’utilizzo degli autovelox. I dispositivi devono essere preceduti da segnaletica chiara posta a distanze minime specifiche: 200 metri per le strade extraurbane e 75 metri per quelle urbane.

L’autorizzazione per l’installazione deve essere espressamente disposta dal Prefetto, che può concederla solo in presenza di elevata incidentalità, impossibilità di contestazione immediata o velocità media superiore ai limiti. Questo dovrebbe limitare l’installazione arbitraria di dispositivi in zone non giustificate da reali esigenze di sicurezza.

Conseguenze per automobilisti e amministrazioni

Per gli automobilisti, le nuove regole offrono maggiori garanzie di trasparenza e possibilità di contestazione delle multe. Le sanzioni elevate da dispositivi non conformi alle nuove norme sono considerate nulle, aprendo la strada a ricorsi più facilmente vincibili.

Le amministrazioni locali, invece, si trovano di fronte a un bivio: adeguarsi rapidamente alle nuove regole o rischiare di dover spegnere i propri autovelox. Il censimento rappresenta un’opportunità per fare pulizia tra i dispositivi realmente utili alla sicurezza e quelli installati con altri scopi.

La rivoluzione degli autovelox italiana sta quindi entrando nel vivo, con settembre 2025 che si profila come un mese decisivo per il futuro del controllo elettronico della velocità sulle strade del Paese. L’obiettivo dichiarato è chiaro: più trasparenza, più sicurezza e meno “tasse occulte” per gli automobilisti italiani.

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