Banca Mediolanum: quale destino dopo la morte di Silvio Berlusconi?

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, si aprono interrogativi sul futuro di Mediolanum, ma l’attuale CEO della banca, Massimo Doris, ha chiarito che non ci saranno ripercussioni significative. Per comprendere appieno la situazione, è importante ripercorrere le origini di questa istituzione finanziaria.

Come nasce Banca Mediolanum

La storia di Mediolanum inizia negli anni ’80 come un progetto bancario di Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi. L’idea era nata durante un incontro tra Ennio Doris, broker della Dival (società del gruppo Ras), e Silvio Berlusconi a Portofino nel 1981.

Berlusconi, all’epoca impegnato nel settore immobiliare ma con ambizioni nel campo televisivo, aveva manifestato il desiderio di collaborare con imprenditori talentuosi e con idee innovative. Ennio Doris, ricordando un’intervista in cui Berlusconi aveva espresso tale invito, decise di proporsi come partner.

Il progetto consisteva nell’utilizzare la rete di broker finanziari della Dival per collocare fondi e prodotti assicurativi, nonché per vendere gli immobili costruiti da Berlusconi a Milano. Questa sinergia permise a Berlusconi di vendere case e finanziare l’acquisizione di Italia 1 dalla famiglia Rusconi, aprendo così la strada al suo ingresso nel mondo della televisione. Da quella stretta di mano a Portofino, nasce l’attuale Banca Mediolanum, una delle banche più solide d’Europa, con un patrimonio di 6 miliardi di euro.

Attualmente, il 40% delle azioni di Banca Mediolanum è detenuto dalla famiglia Doris, il 30% è di proprietà di Fininvest, mentre il restante 30% appartiene ad altri azionisti. L’investimento iniziale di 250 milioni di lire da parte di Berlusconi negli anni ’80 vale oggi 1,8 miliardi di euro, dimostrando la sagacia di tale investimento. Dal 2013, Banca Mediolanum ha generato utili per 900 milioni di euro per Fininvest.

Cosa succede a Banca Mediolanum dopo la morte di Berlusconi?

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, sorgeva la domanda se ci sarebbero state modifiche nella suddivisione del 30% di quote in mano a Fininvest. Tuttavia, Massimo Doris ha chiarito che Berlusconi, durante una cena ad Arcore avvenuta solo due settimane prima, ha ribadito la sua intenzione di mantenere intatta la quota azionaria di Fininvest nella banca. Questo annuncio ha dissipato ogni dubbio sul cambiamento della struttura di proprietà di Mediolanum.

Quindi, l’attuale direzione della banca conferma che non ci saranno cambiamenti significativi negli asset o nella strategia. Si prevede di continuare sulla stessa rotta tracciata, con la massima fiducia in Massimo Doris come CEO, che gode di piena autonomia decisionale. Inoltre, con la morte di Berlusconi, si risolvono anche le questioni legali legate alla condanna del Cavaliere per frode fiscale nel 2017, poiché si prevede che le quote passeranno ai suoi figli.

Possiamo quindi concludere che il futuro di Banca Mediolanum appare stabile e incentrato sulla continuità, con il rispetto delle volontà espresse da Silvio Berlusconi durante la sua vita e il riconoscimento dei risultati raggiunti dalla banca sotto la guida di Massimo Doris.

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