Esperio: Aggiornamenti sull’inflazione e puzzle geopolitico

Una nuova settimana è iniziata con ulteriori ribassi delle azioni asiatiche dopo che i pezzi del puzzle geopolitico si sono mescolati a seguito dell’abbattimento di alcuni oggetti volanti da parte dell’aeronautica americana vicino al confine canadese. Questo è stato il quarto oggetto abbattuto negli ultimi giorni, dopo la storia del grande pallone cinese bianco sopra il continente nordamericano.

Mentre i fan delle teorie del complotto si chiedono se un equipaggio di piccoli uomini verdi sarà il prossimo fenomeno dopo il coronavirus e la minaccia della terza guerra mondiale, la folla degli investitori sta cercando di valutare a fondo un possibile rischio di maggiori scambi di schermaglie che coinvolgono Washington, Ottawa e Pechino, che possono condizionare la ripresa dell’intera regione asiatica.

L’indice MSCI dei mercati dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone ha perso più di un paio di punti percentuali dal 9 febbraio, mentre il Nikkei 225 giapponese è sceso dello 0,88% il 13 febbraio. la Banca centrale di Tokyo si affida a Kazuo Ueda: 71 anni, stimatissimo accademico. Molti esperti condividono l’opinione che la sua nomina potrebbe segnalare un passaggio dalla politica dei tassi di interesse ultra bassi prima di quanto la maggior parte degli investitori si aspettasse in precedenza. Pertanto, venerdì lo yen giapponese si è improvvisamente indebolito rispetto al paniere di altre valute di riserva, mentre le azioni sono scese nonostante Kazuo Ueda abbia successivamente espresso il suo sostegno generale all’attuale politica della BoJ.

I rapidi picchi dei rendimenti obbligazionari statunitensi sui titoli del Tesoro decennali al 3,75% hanno creato un panorama competitivo più difficile per i titoli tecnologici e di crescita. Le nuove statistiche sui prezzi al consumo saranno presumibilmente al centro dell’attenzione nei prossimi giorni, almeno per quanto riguarda la direzione a breve termine delle attività azionarie e delle valute. A gennaio l’indice dei prezzi al consumo è salito del 6,4% su anno, contro attese per una frenata dal 6,5 al 6,2%, mentre è tornato in positivo la variazione mensile con un +0,4% su dicembre.

Se il calo del ritmo annuale a 6,4% stimato per i prezzi al consumo principali contribuirà a consolidare il segno reale del calo della pressione inflazionistica complessiva, servirà per catturare l’interesse degli investitori, dato che l’effetto sui prezzi si basano principalmente sui numeri del 2022, mentre gli aumenti mensili dei prezzi potrebbero confermare un’ulteriore salita. I coefficienti di ponderazione per i costi delle abitazioni e i prezzi delle auto usate potrebbero anche influire sui dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti che verranno pubblicati il giorno successivo.

Diversi oratori della Federal Reserve (Fed) dovrebbero commentare la situazione questa settimana, tra cui il presidente della Fed di New York John Williams, il capo della Fed di St. Louis James Bullard, il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker e il governatore della Fed di Cleveland Loretta Mester. Il rapporto sull’inflazione di gennaio del Regno Unito ha molte probabilità di essere a doppia cifra. Gli analisti di Esperio ritengono che ciò possa fornire al mercato una chiara comprensione dell’intenzione della Banca d’Inghilterra di un altro aumento dei tassi dello 0,5% a marzo, che potrebbe anche aggiungersi ai fattori ribassisti su scala globale. La Vecchia Signora ha previsto che l’economia britannica entrerà in una “superficiale” recessione a partire da quest’anno e durerà per altri cinque trimestri.

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