NVIDIA valuta un aumento fino al 18% sul chip H20 per salvare i margini
NVIDIA - Borsainside.com

NVIDIA si prepara ad applicare un aumento fino al 18% sul prezzo del chip AI H20, l’unico attualmente venduto sul mercato cinese. La decisione nasce dalla necessità di compensare l’impatto economico derivante dall’accordo stretto con l’amministrazione Trump, che impone al colosso di Santa Clara di versare il 15% dei ricavi generati in Cina al governo statunitense.

Perché NVIDIA alzerà i prezzi

Secondo le anticipazioni dell’analista Gene Munster (Deepwater Asset Management), l’azienda trasferirà parte dei costi dell’accordo direttamente ai clienti cinesi. Questo consentirebbe di mantenere stabili i profitti, anche a fronte di margini lordi ridotti dall’imposta concordata con Washington.
Il chip H20 rappresenta oggi il principale punto di accesso di NVIDIA al mercato cinese, dopo le restrizioni imposte dagli Stati Uniti alla vendita dei modelli più avanzati. L’aumento dei prezzi appare dunque come una strategia obbligata per continuare a operare senza compromettere eccessivamente la redditività.

Le pressioni geopolitiche e i rischi di mercato

Il contesto in cui si muove NVIDIA è estremamente delicato. Oltre alle condizioni fissate dall’amministrazione Trump, la Cina ha avviato un’indagine sui chip H20 per presunti rischi di sicurezza, con sospetti legati a possibili backdoor o sistemi di tracciamento inseriti nei server spediti nel Paese. Sebbene NVIDIA abbia smentito ogni accusa, la questione alimenta incertezza sul futuro delle sue forniture a Pechino.
Parallelamente, alcune istituzioni cinesi hanno iniziato a consigliare alle aziende locali di non abbandonare i chip NVIDIA, ritenuti ancora superiori alle alternative domestiche, ma al tempo stesso Pechino sta spingendo fortemente lo sviluppo di soluzioni nazionali, con competitor come Huawei e Cambricon in crescita.

Impatto sui clienti e sugli equilibri globali

Un aumento dei prezzi fino al 18% potrebbe rendere più costosi i progetti AI delle aziende cinesi, che si troveranno a scegliere se continuare a investire sui chip NVIDIA o accelerare la transizione verso fornitori locali. Allo stesso tempo, l’azienda statunitense si assicura di preservare il valore per i propri azionisti, mantenendo stabile la linea dei profitti anche in uno scenario geopolitico complicato.

Il futuro del chip H20 in Cina sarà determinato dall’equilibrio fra esigenze economiche, pressioni politiche e fiducia dei clienti. Per NVIDIA, l’aumento dei prezzi è una misura difensiva per non vedere erosi i margini, ma resta il rischio che un mix di controlli di sicurezza e concorrenza domestica riduca progressivamente lo spazio di manovra. Il mercato cinese resta cruciale per il business AI di Team Green, ma mai come oggi il terreno su cui si muove appare instabile.

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