Prezzo della benzina oltre i €2,50. Ecco perché continua ad aumentare

Prezzo della benzina oltre i €2,50. Ecco perché continua ad aumentare - BorsaInside.com

Il prezzo di benzina e diesel continua a salire dopo aver già ampiamente superato i 2 euro al litro al servito. Ma quel che è peggio è che le previsioni non promettono nulla di buono, e ci si aspetta che il prezzo dei carburanti continuerà a crescere ulteriormente nei prossimi giorni.

Il prezzo dei carburanti oggi

Ad oggi un litro di benzina al servito può arrivare oltre 2,10 euro, e anche nella fascia low cost, cioè pompe bianche e self service, il prezzo arriva molto vicino ai 2 euro al litro.

Quotidiano energia ha recentemente rilevato che il prezzo medio per la benzina si attestava intorno ai 2,048 euro al litro alla data dell’8 aprile, raggiungendo i 2,131 euro nel caso del servito. Quanto al diesel, alla stessa data si andava da un minimo di 1,852 a un massimo di 2,030 euro al litro.

Nel frattempo giungono delle segnalazioni da parte di associazioni dei consumatori che indicano prezzi ancora più alti per i carburanti in Italia, con picchi che per la benzina superano i 2,5 euro al litro presso alcuni distributori sulle aree autostradali. E sembra proprio che si tratti di aumenti generalizzati, che ben poco hanno a che fare con le speculazioni degli esercenti.

Perché aumenta il prezzo dei carburanti?

Ma da cosa dipendono gli aumenti dei prezzi dei carburanti? Il primo fattore a incidere negativamente è l’aumento dei prezzi delle materie prime, con il greggio che ha già superato i 90 dollari al barile nelle quotazioni di Londra. Ricordiamo che il Brent è il punto di riferimento per i mercati europei e ha registrato un aumento del 20% circa rispetto ai minimi toccati a inizio dicembre.

Questo dato indica tra l’altro che gli aumenti dei prezzi per benzina e diesel non sono affatto finiti. Per gli automobilisti questi aumenti si sono già tradotti in un incremento dei costi del 7% per la benzina e del 5% per il diesel, il che significa che buona parte dell’aumento del costo della materia prima non ha ancora influito sul prezzo del prodotto finito.

E bisogna tener conto anche del fatto che la domanda è destinata a subire un’impennata nei mercati occidentali per via dei viaggi connessi alle vacanze primaverili ed estive.

Ad influenzare l’aumento dei carburanti sono anche fattori geopolitici, visto il recente innalzamento delle tensioni in Medio Oriente, e gli ultimi sviluppi del conflitto in Ucraina, con gli attacchi portati contro le raffinerie situate in territorio russo.

Il prezzo del petrolio è aumentato infatti anche per via dei problemi di trasporto legati alla situazione di tensione nel Mar Rosso, dove le petroliere vengono deviate verso Capo di Buona Speranza. Questo incide sul costo del trasporto determinando un aumento di circa 2 dollari al barile secondo gli analisti di Wells Fargo.

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Il problema dell’aumento del prezzo dei carburanti in Italia

Se la situazione a livello globale è quella che abbiamo appena descritto, bisogna comunque ammettere che la posizione dell’Italia, e più in generale dell’occidente politico, è particolarmente svantaggiosa.

Cina e India per esempio continuano a importare materie prime e prodotti energetici a basso costo dalla Russia, cosa che noi non facciamo per via delle sanzioni che abbiamo imposto.

Ma nel caso specifico dell’Italia, tasse e accise sui carburanti che gravano in percentuali molto alte, determinano un aumento ancora più significativo del prezzo alla pompa. Non dimentichiamo che il carico fiscale per il rifornimento di carburante in Italia è uno dei più gravosi d’Europa.

Attualmente, stando ai dati ufficiali del ministero, tra accise e Iva pesano per il 57% circa del prezzo finale della benzina, e per il 52% circa del prezzo finale del diesel.

Cosa farà il governo per contrastare gli aumenti di benzina e diesel?

Il governo di Giorgia Meloni ha già fatto sapere che non intende introdurre strumenti per contrastare gli aumenti sui carburanti, spiegando che alcune misure esistono già.

Non ci sarà quindi nessun intervento da parte di questo esecutivo, infatti durante la presentazione alla stampa del Documento di Economia e Finanza (Def), il viceministro del Tesoro, Maurizio Leo, ha fatto sapere che “il provvedimento attuale non prende in esame il tema dei rincari dei carburanti”.

Ma, come accennato, l’esecutivo ha ricordato che esistono già strumenti appositamente ideati per calmierare i prezzi dei carburanti. Il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, ha infatti ricordato che “esiste già una disposizione che in relazione a modifiche dei prezzi, fa scattare un adeguamento. Se si verificano le circostanze previste partirà”.

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