Dove arriveranno i prezzi di petrolio, oro, argento e rame nel secondo trimestre 2024? Le previsioni aggiornate

Intesa SP vede al rialzo i prezzi di molte materie prime nel primo semestre 2024 - BorsaInside

Le materie prime sono sempre più sulla cresta dell’onda. A tenere banco è soprattutto l’oro che, complice la tensione internazionale, macina record su record. In realtà, però, non è solo il metallo giallo ad evidenziare forti apprezzamenti. Nei primi mesi dell’anno grazie al taglio della produzione e al ribasso degli investimenti, tante commodities hanno spiccato il volo. Visto che siamo ai primi di aprile, è più che normale interrogarsi su quello che potrebbe accadere nel corso di tutto il secondo trimestre 2024.

Le previsioni non sono mai semplici da elaborare soprattutto quando si parla di materie prime che, come noto, sotto soggette a sollecitudini di ogni tipo. A fare il punto sulla situazione ci hanno pensato gli analisti di Intesa Sanpaolo che hanno tracciato una view su tutte le più importanti commodity non solo in relazione al secondo trimestre 2024 ma anche riguardo tutto l’anno.

Vediamo quindi nel dettaglio.

I tagli dell’offerta alla base del rally di petrolio, rame e nichel

Dietro al rally di molte materie prime ci sono i tagli alla produzione su di esse operati. L’esempio più lampante di questa correlazione è dato dal petrolio. L’OPEC+ è oramai da 4 anni impegna in un processo di riduzione dell’offerta di petrolio dimostrando quanto sia importane una gestione accurata dell’offerta nel settore energetico. L’organizzazione dei paesi produttori non è però il solo attore coinvolto in questo processo. Negli Usa i produttori di gas hanno rivisto al ribasso le loro previsioni di investimento per l’espansione della capacità produttiva. Parallelamente i progetti di esportazione di gas naturale liquefatto subiscono ritardi. Tutti questi eventi non sono slegati tra di loro ma sono sintomatici di una tendenza più ampia verso una restrizione dell’offerta. Ciò non può non avere conseguenze sul mercato dell’energia in generale.

Altra materia prima che fa i conti con una riduzione dell’offerta è il rame. L’oro rosso ha subito perdite molto importanti a causa della chiusura della miniera Cobre a Panama, una delle più grandi al mondo. Parallelamente sono arrivate revisioni al ribasso anche delle stime di produzione dallo Zambia. Dinanzi a questi eventi la reazione del mercato è stata chiarissima con i prezzi in rialzo fino a nuovi massimi storici (ne abbiamo parlato in questo articolo dedicato al rally del rame).

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, le pressioni sull’offerta non riguardano solo le materie prime energetiche ma anche quelle agricole. Le tensioni nel Mar Rosso e i ritardi nei progetti di estrazione sembrano prospettare un quadro globale in cui l’offerta non è in grado di dare sostegno alla domanda.

In questo contesto l’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo non nasconde la sua preoccupazione per un aumento dei prezzi soprattutto nel caso in cui la crescita dei consumi dovesse accelerare e il quadro macro dovesse progredire ancora.

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Da inizio anno è rally per i prezzi di petrolio, oro, rame e argento

L’andamento dei prezzi delle materie prime da inizio anno è la dimostrazione della fase molto positiva del settore. Come accennato in precedenza c’è tanto per iniziare il prezzo dell’oro che da gennaio è salito fino a raggiungere quota 2.300 dollari l’oncia con una progressione del 12 per cento. Sulla stessa scia si è mossa anche la quotazione petrolio con il WTI che ha oramai superato quota 86 dollari al barile con un lusinghiero +21 per cento da inizio anno e il Brent che è salito a quota 90 dollari, +18 per cento da inizio anno.

E che dire poi della quotazione dell’argento che è salito a 26 dollari l’oncia (+11 per cento da gennaio) centrando i nuovi massimi storici o del prezzo del rame che è salito di oltre l’8 per ceno sia sul mercato londinese che su quello americano?

Cosa succederà a petrolio, oro, rame e argento nel secondo trimestre 2024?

Quando un asset corre tanto, il rischio è che lo spazio per un ulteriore apprezzamento possa calare. E’ questo il caso delle materie prime che abbiamo citato oppure esse hanno ancora lo spazio per un apprezzamento? Secondo Intesa Sanpaolo i margini di potenziale rialzo sono molto consistenti.

Per quello che riguarda il petrolio, grazie ai tagli dell’Opec+ e alle sanzioni occidentali alle esportazioni di greggio russo, nel secondo trimestre ci potrebbero essere forti pressioni al rialzo. In particolare il Brent a fine giugno dovrebbe attestarsi a 78 dollari al barile e il WTI a 74 dollari al barile.

A fare meglio del petrolio potrebbero essere i due preziosi per eccellenza: oro e argento. Il gold al termine del primo trimestre si dovrebbe attestare in area 2100 dollari l’oncia. Successivamente non è da escludere che l’asset possa andare incontro ad una discreta volatilità grazie alle aspettative sui prossimi tagli dei tassi FED ma anche grazie alla situazione di tensione internazionale. Sempre le banche centrali (FED/BCE) potrebbero spingere il prezzo dell’argento nel secondo trimestre a quota 27 dollari.

Accanto a quelli preziosi, ci sono poi anche i metalli industriali che, secondo le stime di Intesa Sanpaolo, sono interessati da un vero rally. Nello scenario base degli esperti, i prezzi della stragrande maggioranza dei metalli non ferrosi dovrebbero aumentare entro fine 2024 e negli anni successivi a causa del rialzo della domanda e delle scorte. Le tempistiche non sono brevi perchè un primo recupero già ci dovrebbe essere nel secondo semestre a cui seguirà un vero e proprio rally dopo le elezioni presidenziali di novembre in Usa.

Schematicamente nella tabella in basso sono riportati i target di prezzo delle più importanti materie prime da qui alla fine del secondo trimestre 2024 (primo semestre):

Materia prima Previsioni prezzo secondo trimestre 2024
Brent78 dollari al barile
WTI 74 dollari al barile
Gas Naturale 28 dollari
Oro2.100 dollari l’oncia
Argento27 dollari l’oncia
Rame8.400 dollari la tonnellata

Come fare trading su tante materie prima da una sola piattaforma

Nei paragrafi precedenti abbiamo fatto riferimento a materie prime di ogni tipo. La domanda è quasi spontanea: c’è un modo per fare trading allo stesso tempo su oro, petrolio, argento (e tutte le altre) operando da una sola piattaforma?

La risposta è affermativa. Con i broker CFD è possibile tradare i prezzi delle commodity più importanti senza possederle fisicamente. Tra l’altro i Contratti per Differenza consentono di speculare al rialzo e al ribasso e quindi, in teoria, è possibile trarre profitto anche dalla flessione dei prezzi dell’asset.

Sul mercato oramai ci sono tanti broker CFD ma la nostra preferenza va a queste due piattaforme:

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