Regime forfettario: rinvio compilazione del quadro RS al 2024 | È bocciato?

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Il panorama fiscale italiano ha visto una significativa trasformazione con l’introduzione del nuovo regime forfetario attraverso la legge di stabilità del 2015. Questa misura è stata concepita con l’intento di agevolare gli operatori economici di dimensioni più contenute. Nel corso del tempo, il regime è stato ulteriormente plasmato dalla legge di stabilità del 2016.

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Il regime forfetario si distingue per le notevoli semplificazioni che apporta riguardo all’IVA e alla contabilità. Questo consente una valutazione forfetaria del reddito soggetto a una singola imposta, bypassando le consuete procedure. In aggiunta, offre l’opzione di aderire a un regime contributivo discrezionale per le imprese.

Particolarmente interessante è l’agevolazione fiscale derivante da questo regime. Con un’aliquota fiscale agevolata al 15% sull’importo imponibile, che viene ulteriormente ridotta al 5% per i primi 5 anni per coloro che intraprendono una nuova attività, si presenta come una scelta estremamente vantaggiosa.

Il regime forfetario rappresenta la soluzione ideale per le persone fisiche che gestiscono un’attività imprenditoriale, artistica o professionale in forma individuale, a condizione che soddisfino i requisiti stabiliti dalla legge e non incorrano in alcuna delle condizioni di esclusione.

Regime forfettario: rinvio compilazione del quadro RS al 2024

Ci sono novità riguardo la richiesta di compilazione del quadro RS della dichiarazione dei redditi del 2022 (anno d’imposta di riferimento 2021) inviata dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti che operano nel regime forfettario: al fine di evitare una corsa all’adempimento spontaneo e alle dichiarazioni integrative, infatti, il Governo ha risposto alle proteste dei professionisti introducendo un “rinvio tecnico” al 30 novembre 2024 tramite il Decreto Legge Proroghe del 27 settembre.

La proroga al 30 novembre 2024 non solo offre ai forfetari più tempo per adeguarsi, ma fornisce anche indicazioni più precise su come regolarizzare la situazione in merito al quadro RS.

rinvio tecnico compliance quadro RS
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Il rinvio assomiglia a una bocciatura?

Per qualcuno il “rinvio tecnico” ha permesso di guadagnare tempo ed evitare la corsa all’invio delle dichiarazioni integrative, ma altri vedono intravedono un’aura di bocciatura alla richiesta di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate.

L’arrivo del nuovo concordato preventivo biennale disciplinato dalla delega fiscale, infatti, porterà alla riduzione degli oneri documentali richiesti ai contribuenti e il rafforzamento del divieto per l’Amministrazione finanziaria di richiedere documenti che in realtà sono già in suo possesso. Praticamente anche la richiesta di indicare i dati del quadro RS (che per addetti ai lavori non incidono sulla determinazione dei tributi dovuti) potrebbe risultare risulterà illegittima.

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