Partite IVA: novità su secondo acconto IRPEF | Cosa sapere

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Colpo di scena: il secondo acconto IRPEF slitta a gennaio. Chi riguarda e quali sono le opzioni!

L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, comunemente nota come IRPEF, rappresenta una delle principali fonti di entrata fiscale in Italia.

IRPEF slitta a gennaio
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Il suo obiettivo principale è tassare i redditi delle persone fisiche, comprendendo sia i redditi da lavoro dipendente che quelli da lavoro autonomo e altri tipi di reddito come proventi finanziari e immobiliari.

Dove vanno a finire i soldi dell’IRPEF? Il contributo finanzia le pensioni, la sanità, l’istruzione e la difesa in percentuali diverse.

L’IRPEF è un’imposta progressiva, il che significa che le aliquote aumentano al crescere del reddito dichiarato. Attualmente, in Italia, sono previste tre aliquote progressive che vanno dal 23% al 43%. Ciò significa che le persone con redditi più alti pagano una percentuale maggiore del loro reddito in tasse rispetto a coloro che guadagnano meno.

Secondo acconto IRPEF slitta a gennaio: ecco le novità

Il Governo ha varato un decreto legge contenente misure d’urgenza in materia economica e fiscale. Tra le disposizioni più rilevanti, spicca lo slittamento dell’acconto dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) per le partite IVA, una novità che promette di agevolare una vasta platea di contribuenti.

Le persone fisiche titolari di partita IVA che dichiarano compensi o ricavi inferiori a 170.000 euro nel periodo d’imposta precedente potranno versare il secondo acconto entro il 16 gennaio 2024, senza oneri aggiuntivo. Inoltre, potranno dilazionare il pagamento in un massimo di 5 rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio, a fronte del pagamento di interessi a partire dalla seconda rata.

secondo acconto IRPEF a gennaio
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Gli esclusi dalla misura temporanea

Lo slittamento del pagamento del secondo acconto IRPEF è una misura temporanea, ma non coinvolge tutti. Infatti, tutti gli altri contribuenti dovranno attenersi al pagamento a novembre 2024.

Restano esclusi da questa misura le persone fisiche titolari di partita IVA con compensi o ricavi superiori a 170.000 euro; le persone fisiche non titolari di partita IVA; gli enti commerciali e non, le società di capitali e tutte i soggetti diversi dalle persone fisiche.

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