Il terremoto che ha colpito Taiwan potrebbe avere delle conseguenze importanti sull’intero settore tech. Ciò è dovuto al fatto che le scosse che hanno interessato l’isola cinese a statuto speciale hanno interrotto la produzione di semiconduttori.
Sappiamo che il ruolo che l’isola di Taiwan ricopre nel campo della produzione di chip avanzati è di enorme importanza, quindi un’interruzione potrebbe avere conseguenze prima di tutto sul settore tech, ma anche sull’economia globale, specie in considerazione della crescente importanza delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale.
Il terremoto ferma la produzione di chip
Non possiamo escludere che l’interruzione della produzione di chip in Taiwan dovuta al terremoto abbia delle ripercussioni sia sul settore tech che sull’economia globale nel suo insieme. Ma cosa dobbiamo aspettarci? Diciamo prima di tutto che nonostante l’interruzione della produzione per via dell’evento sismico, il titolo TSM quotato sul Nyse ha registrato un rialzo dell’1,6% fino a 142,6 USD per azione.
Si è trattato di una scossa di terremoto di magnitudo 7.4, quasi allo stesso livello del terremoto che ha recentemente colpito la Turchia, con conseguenze che in parte non sono ancora conosciute. Sappiamo però che il più grande produttore mondiale di chip avanzati per clienti come Apple e Nvidia, la Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC), ha interrotto alcuni processi per consentire l’evacuazione del personale.
Produzione di chip ferma anche per United Microelectronics in alcuni impianti, con le strutture degli hub di Hsinchu e Tainan che sono state evacuate.
Bisogna anche considerare che la produzione di chip avanzati di TSMC è quasi interamente collocata nella parte più interna dell’isola di Taiwan, il che vuol dire che è a rischio l’intera produzione del colosso dei chip.
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Quali conseguenze sull’economia globale?
Dal momento che sull’isola di Taiwan si produce la stragrande maggioranza dei semiconduttori (circa il 90% dei chip avanzati a livello globale) che vengono utilizzati anche dalle big tech Usa come Apple e Nvidia, le quali si servono prevalentemente di chip grafici per addestrare modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT di OpenAI, le ripercussioni potrebbero essere pesanti.
L’intelligenza artificiale infatti è oggi il driver principale del mercato, con due figure di spicco principali che sono Sam Altman, CEO di OpenAI, e Jensen Huang, CEO di Nvidia. E bisogna considerare che, dal momento che tutti gli ordini di IA di Nvidia vanno direttamente a TSMC, anche una breve interruzione della produzione potrebbe avere gravi conseguenze.
Resta da capire quali sono esattamente gli impianti in cui la produzione è stata interrotta, e quanto rapidamente si potrà ripartire. Quindi si attende ancora un rapporto dettagliato da parte di TSMC e dagli altri produttori, per capire quanto slitterà la consegna degli ultimi chip, e di conseguenza l’entità dell’impatto del terremoto sull’industria tech e, potenzialmente su altri settori economici.
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