Un'auto Tesla con delle cifre su uno schermo sullo sfondo e il logo di Tesla in sovrimpressione
Tesla - BorsaInside.com

Tesla si trova ad affrontare una fase critica: il deterioramento dei fondamentali finanziari, il rallentamento delle consegne e un aumento degli investimenti rischiano di riportare il Free Cash Flow (FCF) in territorio negativo per la prima volta dal 2018.

È questo il quadro tracciato dagli analisti di Wells Fargo, che hanno confermato la loro valutazione Underweight sul titolo Tesla e fissato un prezzo obiettivo di 120 dollari.

Secondo le nuove stime, il colosso guidato da Elon Musk potrebbe chiudere l’anno con una flessione delle consegne del 21% rispetto al 2024. Dopo un primo trimestre già debole, anche i numeri del secondo trimestre non sembrano mostrare segnali di ripresa.

Per centrare le previsioni di consenso, pari a 411.000 veicoli consegnati, Tesla dovrebbe registrare a giugno una crescita mensile superiore al 50%, una prospettiva giudicata irrealistica dagli analisti, che stimano consegne per 343.000 unità, ovvero circa il 17% in meno rispetto al consensus.

  • FCF potenzialmente negativo per la prima volta dal 2018
  • Calo previsto delle consegne del 21% su base annua
  • Obiettivo di consegne di consenso irraggiungibile secondo le stime di Wells Fargo
  • Previsione attuale di sole 343.000 unità nel secondo trimestre.

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I margini si assottigliano e i crediti ZEV non bastano più

Tra le cause principali dell’indebolimento finanziario, Wells Fargo segnala una contrazione dei margini operativi, attribuita alla combinazione di vendite in calo, sconti sui prezzi, minori introiti da crediti ZEV (Zero Emission Vehicle) e entrate ridotte dalla divisione energia.

  • Margini operativi sotto pressione
  • Calano le vendite e si riducono i prezzi di listino
  • Introiti inferiori dai crediti ambientali
  • Diminuzione dei ricavi dalla generazione energetica

In passato, i crediti regolamentari rappresentavano una voce cruciale per la redditività di Tesla. Oggi, però, questa leva sembra perdere efficacia: la fine del programma CARB negli Stati Uniti, spiegano gli analisti, comporta un rischio significativo per l’EBIT, stimato in una riduzione superiore al 10%.

Attualmente, secondo le proiezioni, i crediti ZEV rappresentano circa il 50% degli utili derivanti da incentivi regolamentari per Tesla.

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Investimenti massicci e Free Cash Flow in rosso

Tesla ha annunciato oltre 11 miliardi di dollari di spese in conto capitale per il 2025, cifra che, secondo Wells Fargo, potrebbe aggravare la situazione di cassa. Il risultato? Una previsione di FCF negativo per 1,9 miliardi di dollari, il primo saldo annuale in rosso da sette anni.

La frenata delle vendite del Model Y, l’assenza di aggiornamenti concreti sul modello economico promesso e il lento sviluppo di tecnologie chiave come Robotaxi e Optimus stanno minando la fiducia degli investitori.

A tutto questo si aggiunge una valutazione di mercato considerata eccessiva: il titolo Tesla, infatti, viene scambiato a 172 volte gli utili previsti per il 2025 secondo il consenso, e addirittura oltre 400 volte secondo le stime di Wells Fargo.

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Il fascino Tesla si appanna: quali prospettive?

Se da un lato le partecipazioni in Bitcoin e un eventuale alleggerimento delle tariffe doganali da parte della Cina potrebbero offrire un piccolo sollievo, dall’altro gli analisti avvertono che il “fattore wow” di Tesla sta progressivamente svanendo.

Il rischio legato all’esecuzione, i ritardi nello sviluppo dei nuovi prodotti e una crescita che stenta a concretizzarsi rendono sempre più difficile giustificare l’attuale capitalizzazione.

In un contesto competitivo sempre più affollato, Tesla si trova dunque davanti a sfide strutturali e strategiche, e il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta decisivo per il futuro della compagnia.

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