Le trattative tra Stati Uniti e Cina svoltesi a Londra si sono concluse con un’intesa preliminare che apre la strada alla sospensione dei dazi reciproci.
Un segnale distensivo che, tuttavia, non ha dato slancio immediato ai mercati europei, partiti con segni contrastanti: Piazza Affari e Francoforte leggermente sotto la parità, mentre Londra e Parigi registrano un avvio positivo.
Intesa USA-Cina: sospensione temporanea dei dazi in attesa della firma ufficiale
Secondo fonti vicine al dossier, il compromesso raggiunto nella capitale britannica rappresenta un ritorno alla linea di cooperazione delineata a Ginevra, dove le due potenze avevano concordato una pausa di 90 giorni sull’imposizione delle tariffe.
- L’accordo preliminare ricalca l’intesa di Ginevra del passato
- La sospensione dei dazi reciproci durerà 90 giorni
- Focus sulla ripresa dell’export di terre rare
- Ripartenza degli scambi tecnologici bilaterali
I dettagli dell’accordo non sono ancora pubblici, ma si parla di un riavvio dell’export cinese di terre rare e della ripresa dello scambio tecnologico. Ora la parola passa ai presidenti Joe Biden e Xi Jinping, che dovranno ratificare l’intesa politica prima che diventi operativa.
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Washington ottiene lo stop ai dazi fino a fine luglio
Nel frattempo, un altro tassello si aggiunge al quadro: la Corte d’appello statunitense ha concesso una proroga alla sospensione delle tariffe fino al 31 luglio. Il provvedimento, inizialmente deciso da un tribunale federale specializzato in commercio, resta quindi congelato.
Il prossimo snodo sarà la pronuncia definitiva della Corte, che potrebbe arrivare alla fine di luglio. Non è escluso che, in caso di controversia, il caso possa finire dinanzi alla Corte Suprema.
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Mercati asiatici in ripresa grazie all’accordo
La notizia del disgelo tra Pechino e Washington ha stimolato i mercati asiatici: l’indice Nikkei di Tokyo ha guadagnato lo 0,49%, mentre le piazze di Shanghai e Hong Kong hanno messo a segno rialzi rispettivamente dello 0,5% e dell’1%.
Attesa ora per il dato chiave dell’inflazione USA di maggio, che secondo le stime potrebbe attestarsi al +0,2% mensile e +2,5% annuo, ancora sopra il target della Federal Reserve.
A Milano riflettori su Unicredit, Prysmian e Stellantis
A Piazza Affari l’attenzione si concentra su alcuni titoli di peso. In particolare, Unicredit è al centro del dibattito dopo le critiche del cancelliere tedesco Merz in merito alla proposta di acquisizione di Commerzbank, definita “inaccettabile” nei toni.
- Unicredit sotto osservazione per la scalata a Commerzbank
- Critiche dal cancelliere Merz sulla modalità dell’operazione
- Reuters segnala la proposta di cedere 209 filiali Banco BPM
Intanto, secondo Reuters, Unicredit avrebbe messo sul piatto la cessione di 209 filiali Banco BPM per superare i rilievi dell’Antitrust europeo sulla fusione.
In evidenza anche Prysmian, che potrebbe rivedere la propria guidance annuale alla luce dell’acquisizione strategica di Channell, e Stellantis, che consolida i guadagni ottenuti nella seduta precedente.
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Valute, oro e materie prime: situazione stabile con qualche movimento al rialzo
Sul fronte valutario, l’euro si scambia a 1,1417 dollari e 165,76 yen, mentre il cambio dollaro/yen sale a 145,18. In lieve flessione il Bitcoin, che perde lo 0,3% e si attesta a 109.547 dollari. Bene invece l’oro, con i future che avanzano dello 0,39% fino a 3.358,35 dollari l’oncia.
Sul mercato delle materie prime, il petrolio si mantiene stabile: il Brent è fermo a 66,99 dollari al barile, mentre il WTI si assesta a 64,96 dollari. In controtendenza il gas naturale, che segna un rialzo dell’1,3% a 33,1 euro al megawattora.
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