Conte riceve l’incarico da Mattarella. “esecutivo nel segno della novità. Non sarà contro, ma per i cittadini”

Giuseppe Conte ha ricevuto oggi l’incarico a formare il nuovo governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Realizzerò un governo nel segno della novità” ha dichiarato Conte “non sarà ‘contro’ ma ‘per’ il bene dei cittadini, e per modernizzare il Paese.”

Conte ha dunque accettato l’incarico con riserva, come da prassi, e si appresta ad avviare le consultazioni delle forze politiche che intendono sostenerlo. L’accordo raggiunto tra il Pd e il M5s ha avuto esito positivo alla fine di una lunga trattativa sulla quale, in particolar modo la Lega, ha sollevato non poche critiche.

“Voglio un Paese nel quale la pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione, un Paese con una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno” ha detto Conte nel suo discorso seguito all’accettazione dell’incarico, e oggi stesso ha poi dato il via alle consultazioni con i gruppi.

“Siamo agli albori di una nuova legislatura Ue e dobbiamo recuperare il tempo perduto per consentire all’Italia di avere il ruolo da protagonista che merita” ha spiegato Conte. “Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente” ha ribadito, ricordando quale sia la particolare congiuntura economica nella quale ci troviamo, con un’economia globale che rallenta specie in Europa, anche per via delle tensioni commerciali tra USA e Cina.

Mancano “poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio” ricorda Conte “dobbiamo metterci subito all’opera per definire una manovra economica che contrasti l’aumento dell’IVA, che tuteli i risparmiatori, che offra una solida prospettiva di crescita, una solida prospettiva di sviluppo sociale”.

Il nuovo governo verso la green economy, e la lotta a corruzione, evasioni e diseguaglianze

Conte nel suo discorso descrive l’Italia che sarà. Il nuovo governo si dedicherà con impegno a temi come corruzione, giustizia ed evasione fiscale. Parla di una “stagione riformatrice, di rilancio, di speranze, che offra al Paese certezze.”

All’Italia serve un cambio di marcia, da cui la necessità di puntare sulla green economy, sulla lotta alle diseguaglianze “di ogni tipo”. Bisogna lavorare per “un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile“.

Un discorso che tocca molti temi, come quello della “protezione delle persone con disabilità”, quello della fuga dei giovani, a proposito del quale ribadisce la necessità di non lasciare “che i giovani si disperdano con esperienze all’estero”, e quello del sud, auspicando ad “un Mezzogiorno rigoglioso”.

La nuova squadra di governo dovrà essere all’altezza degli obiettivi che questo governo si prefigge di raggiungere, ed in particolare Conte ha spiegato che pretenderà “coerenza nella cultura delle regole, principi non negoziabili e scritti nella nostra Costituzione a partire dal primato della persona.”

Il voto sulla piattaforma Rousseau e il nodo vicepremier

Ora che Conte ha ricevuto, e accettato con riserva, l’incarico affidatogli dal Capo dello Stato, restano ancora un po’ di questioni da dirimere coi futuri alleati di governo, e starà proprio a Giuseppe Conte portare a completamento il percorso di alleanza con il Pd. Ma per sciogliere i nodi che restano avrà bisogno di altro tempo, fino a lunedì almeno, o più probabilmente una settimana.

Una volta terminate le consultazioni potrà tornare al Quirinale e sciogliere la riserva, ma la strada è ancora abbastanza lunga. La prima questione da risolvere è quella del ruolo che verrà ricoperto da Luigi Di Maio nel nascente esecutivo. Il mantra della “discontinuità” ripetuto dal Pd mette non pochi paletti.

Il Pd chiede “uno schema diverso” con un solo vicepremier, e se il premier è 5 Stelle, il vice dovrà essere del Pd, insistono i dem. Interviene anche Beppe Grillo, garante del Movimento, e dice: “c’è un po’ di poltronofilia, ora i ministri siano scelti tra personalità competenti”.

Ma una volta risolta la questione del vice premier, ne resta un’altra altrettanto ostica, quella del voto sulla piattaforma Rousseau, fondamentale per il Movimento 5 Stelle. Consultare la base e chiederne l’approvazione non è cosa che si possa evitare, perché sarà proprio il voto su Rousseau ad avere l’ultima parola. La consultazione online comunque potrebbe essere posticipata a dopo la chiusura della crisi, con la richiesta di un voto sul programma del Conte bis.

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