Parte il governo M5s-Pd. Ecco affinità e differenze rispetto al primo governo Conte

A definire la linea che verrà seguita dal nuovo governo non bastano le indicazioni acquisite dai programmi emersi nel corso della trattativa tra M5S e Pd, ma saranno i consigli dei ministri dei prossimi mesi. Ci si aspetta un netto cambio di rotta specie su alcune tematiche, tra cui la Flat Tax e Quota 100.

Il cavallo di battaglia della Lega, di cui si è parlato moltissimo nelle scorse settimane, verrà inevitabilmente messo da parte, e si andrà anche a mettere mano al Quota 100, nonché ai decreti sicurezza per un nuovo approccio al tema dell’immigrazione.

Nel prgramma del nuovo governo ci sarà un capitolo dedicato alle imprese, all’agricoltura e al welfare, come emerso dalle ultime riunioni che si sono svolte nella giornata di ieri. Si parla anche di un progetto per riconoscere un assegno unico alle famiglie, e si ipotizza il ritorno all’Ace, ma anche lo sconto fiscale per gli investimenti per rilanciare l’industria.

“Per uscire dalla crisi serve un’alleanza forte con le imprese” spiega Graziano Delrio, che ha dato un contributo fondamentale, come capogruppo alla Camera, nella stesura del programma.

Gli altri temi invece non presenteranno cambiamenti così radicali, e la “discontinuità” richiesta a gran voce dalla componente Pd della nuova maggioranza di governo, sarà decisamente meno evidente. Questo dipende in buona parte dal fatto che per costruire un’alleanza tra due forze politiche che fino a ieri erano nemici giurati, non è stato possibile scendere troppo nei dettagli.

Il governo giallo-rosso in sostanza rischiava di non vedere mai la luce, così una formula che prevede: “una politica economica espansiva senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica” è stata ritenuta accettabile, contrapposta a quella di un “appropriato e limitato ricorso al deficit” su cui ha fatto invece affidamento il governo giallo-verde.

Niente dettagli dunque sul come, mentre appare chiaro che il Conte bis dovrà tenersi ben lontano dal deficit al 3% che sembrava invece più che accettabile per il precedente governo a trazione 5 Stelle-Lega, che nel programma prevedeva di far partire anche la Flat Tax su cui il Carroccio non voleva sentire ragioni.

La linea che verrà seguita dal governo Conte 2, grazie anche alla correzione dei conti operata nel mese di luglio, sarà molto più vicina a quella tracciata dall’asse fra Palazzo Chigi e Ministero di Economia e Finanza del Conte 1, ma decisamente più distante da quella cui mirava la Lega.

La “discontinuità” la vedremo soprattutto nella previdenza sociale, con una revisione di Quota 100 prima di tutto, indispensabile per far quadrare i conti nella legge di bilancio. Poche differenze invece tra il Green New Deal di stampo giallo-rosso, e la Green Economy giallo-verde, così come sul cuneo fiscale, sullo stop all’aumento dell’IVA, sulla semplificazione amministrativa e sulla cittadinanza digitale.

Il tema più caldo sarà probabilmente quello dell’immigrazione, nel quale il nuovo governo dovrà sin da subito impegnarsi nel ritoccare le parti del decreto sicurezza bis che al Pd non vanno proprio giù. Per il resto però sia questo governo che il precedente chiedono la stessa cosa: che l’Italia non venga lasciata sola a gestire il problema dell’immigrazione.

Serve infatti una “forte risposta europea” per far fronte ad un fenomeno complesso come quello dei flussi migratori. Ma una differenza sostanziale, sempre stando ai testi dei programmi, su questo tema si nota eccome. Mentre il governo con la Lega chiedeva rimpatri, nel Conte bis l’alleanza con il Pd spinge sull’integrazione.

Resta da capire quanto sia stato effettivamente fatto, nei 14 mesi di governo 5 Stelle-Lega sul fronte dei rimpatri, perché la sensazione diffusa è che al di là di azioni plateali come la chiusura dei porti a qualche nave Ong, non sia stato fatto molto altro di concreto. Insomma di rimpatri, se ce ne sono stati, non se n’è sentito parlare.

Sarà indubbiamente molto interessante osservare in che modo verrà gestita poi la riforma costituzionale, attraverso la quale si provvederà al taglio di 345 parlamentari. Riforma che, come chiesto dal Pd, dovrà essere accompagnata da una nuova legge elettorale, ed in base alla nuova legge finiranno probabilmente per modellarsi nuove alleanze.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram
Regolamentazione Trading