Il Conte bis incassa la fiducia della Camera con 343 sì. Bagarre in Aula

Si è conclusa ieri la votazione alla Camera dei Deputati sulla fiducia al governo Conte bis, che ha ottenuto 343 voti favorevoli, 263 contrari, e 1 astensione. Nella prima votazione di fiducia al governo Conte sostenuto allora da M5S e Lega, i sì erano stati 350, i no 236, e 35 gli astenuti.

Registrate alcune assenze sia tra i deputati del M5S che tra quelli del Partito Democratico, mentre i 14 di Liberi e Uguali erano tutti presenti. Nel Movimento 5 Stelle mancavano all’appello Alvise Maniero, Massimiliano De Toma, ed Emanuele Scagliusi, mentre nel Pd mancavano i deputati Giacomo Portas e Luciano Pizzetti. In missione invece, e quidi assenti giustificati, i parlamentari 5 Stelle Francesca Businarolo, Federica Dieni, Maria Marzana e Leda Volpi.

Il discorso del premier Giuseppe Conte è stato uno dei più lunghi della storia della Repubblica, durato quasi un’ora e mezza, dopodiché si è recato al Senato per depositare le dichiarazioni programmatiche. Nel corso del discorso di Conte, fuori in Piazza Montecitorio si svolgeva una manifestazione di protesta organizzata da Giorgia Meloni, alla quale ha preso parte anche il leader della Lega.

Toni simili a quelli della piazza sono stati portati anche all’interno dell’Aula dai parlamentari di Lega e FdI, i quali hanno ripetutamente interrotto il discorso di Conte e costretto il presidente della Camera Roberto Fico a continui richiami. I parlamentari del centro-destra continuavano ad urlare in coro: “elezioni, elezioni”, ed altri slogan di spessore simile che lo stesso presidente della Camera ha definito “cori da stadio inaccettabili”.

I lavori in Aula sono ripresi alle 13:30 per il dibattito generale, durato fino alle 17:50, quando il premier Conte ha nuovamente preso la parola per replicare soprattutto alle accuse insensate mossegli dalla Lega. Le dichiarazioni di voto sono poi iniziate alle 18:50 mentre la chiama alle 19:30 con l’esito del voto che è arrivato alle 21:26.

Conte: “il mio progetto rappresenta elementi e caratteristiche di forte novità”

Giuseppe Conte inizia il suo discorso alla Camera ringraziando prima di tutto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seguono gli applausi dell’Aula, poi passa a elencare i punti del programma del nascente esecutivo, toccando i temi più importanti dell’azione di governo.

Un programma che, ci tiene a precisare Conte, “non è un mero elenco di proposte eterogenee, né una sommatoria dei programmi delle diverse forze politiche della maggioranza, al contrario è sintesi programmatica, un progetto del Paese a favore dei cittadini”.

Conte tenta di volgere costantemente lo sguardo al futuro, a ciò che resta da fare, senza soffermarsi su ciò che non ha funzinato nell’esecutivo nato poco più di un anno fa. Intenzione che esterna affermando: “E’ un progetto politico di ampia portata, anche culturale. Vogliamo volgerci alle spalle il frastuono dei proclami inutili e delle dichiarazioni bellicose e roboanti“.

E prosegue poi: “questo progetto politico segna l’inizio di una nuova, che confidiamo risolutiva, stagione riformatrice” e ribadendo la presenza nel progetto di governo di “elementi e caratteristiche di forte novità” un programma, spiega Conte “nuovo in impostazione, impianto progettuale” ma anche “nelle modalità di elaborazione delle risposte alle esigenze”.

Conte: “bisogna recuperare sobrietà e rigore”

Dopo l’invito ad abbandonare i toni bellicosi, Conte invita a “recuperare sobrietà e rigore affinché i nostri cittadini possano vedere con rinnovata fiducia nelle istituzioni”. Un invito che, almeno a giudicare dalla totale assenza di compostezza e decoro da parte dei parlamentari dell’opposizione in Aula, non sembrerebbe essere stato colto.

La necessità di fornire, insieme con un governo in grado di risolvere i problemi del Paese, anche un esempio di serietà e decoro. “Io e tutti i miei ministri prendiamo il solenne impegno” dichiara Conte nel suo discorso “oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee”.

A ancora: “ci impegniamo ad essere pazienti anche nel linguaggio, misurandolo sull’esigenza della comprensione. La lingua del governo sarà una lingua ‘mite’, perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole. I cittadini ci guardano” conclude Conte “ci ascoltano, attendono da noi una parola e un’azione all’altezza della funzione alla quale siamo chiamati”.

I principali punti del programma del Conte bis nel discorso del premier

Nel suo discorso Giuseppe Conte ha elencato tutti i punti più importanti dell’azione del governo, iniziando proprio dalla questione degli asili nido e dell’istruzione. “Scuole e università di qualità, asili nido e servizi alle famiglie, specialmente quelle con figli, saranno dunque le prime leve sulle quali agire” ha annunciato il premier “il primo, immediato intervento sarà sugli asili nido. Non possiamo indugiare oltre”.

Conte che si definisce nel suo discorso “garante e primo responsabile del programma” parla anche della questione dei salari. “Vogliamo offrire, come a tutti gli altri lavoratori, opportunità di lavoro, salari adeguati e condizioni di vita degne di un Paese civile” dice il premier “un Paese che, fin dal 1948, ha sancito, nella propria Carta fondamentale, il diritto del lavoratore a un’esistenza libera e dignitosa”.

Numerosi i temi toccati da Giuseppe Conte nel suo discorso. Cita il problema della fuga dei giovani “occorre invertire questa tendenza” spiega Conte, in quanto “espone la nostra Nazione al rischio di un inesorabile declino”.

Non viene tralasciata ovviamente la questione delle concessioni “renderemo più efficiente e razionale il sistema delle concessioni, operando una progressiva e inesorabile revisione di tutto il sistema” parole che hanno suscitato applausi unanimi dai banchi del M5S, un po’ meno dai banchi del Pd, ricompattati poi sul tributo alle 43 vittime del Ponte Morandi.

Niente più concessioni per nuove trivellazioni. Lo ha specificato a chiare lettere Giuseppe Conte. “Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi”.

Nel programma di governo che Conte ha enunciato nel suo discorso troviamo anche l’innovazione, che “deve essere il motore che imprime una nuova spinta a tutti i settori dell’economia e della società” con un occhio di riguardo per la pubblica amministrazione. Così pure l’ambiente e lo sviluppo sostenibile con “protezione dell’ambiente e biodiversità inseriti tra i principi fondamentali del sistema costituzionale”.

“Misure che incentivino le PMI” e “l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti per il Mezzogiorno” sono misure necessarie per rilanciare l’economia. Il settore del turismo deve essere potenziato “anche attraverso una seria revisione della sua governance pubblica”.

Si colloca poi in questo contesto una politica volta a combattere il fenomeno dell’evasione fiscale. “Nella prospettiva di una graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno dei redditi medi e bassi, in linea con il fondamentale principio costituzionale della progressività della tassazione, il nostro obbiettivo prioritario” spiega Conte “è ridurre le tasse sul lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale, a totale vantaggio dei lavoratori, e individuare una retribuzione giusta, il cosiddetto ‘salario minimo‘.”.

Conte sulla riforma costituzionale e il taglio dei parlamentari

Il tema molto sentito della riforma costituzionale nel prgramma del nuovo governo non poteva mancare dal discorso di Conte, che ha ricordato che “per quanto riguarda il tema delle riforme costituzionali, è nostra intenzione chiedere l’inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei Deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari.

“Questa riforma dovrà essere affiancata da un percorso volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica” spiega Conte “anche favorendo l’accesso democratico alle formazioni minori e assicurando il pluralismo politico e territoriale”.

E alla questione della riforma costituzionale che prevede il taglio di 345 parlamentari, si affianca quella relativa alla modifica della legge elettorale. “Contestualmente è nostro obiettivo procedere a una riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l’elezione del Senato e della Camera, nonché avviare una revisione costituzionale volta a introdurre istituti che assicurino più equilibrio al sistema e contribuiscano a riavvicinare i cittadini alle istituzioni”.

La questione dell’immigrazione e della sicurezza

Tema centrale per l’alleanza tra M5S e Pd-Leu, quello dei flussi migratori, in merito ai quali dovrà esserci un chiaro cambio di rotta. Conte lo conferma nel suo discorso affermando: “l’epocale fenomeno migratorio va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone, ma che si dimostri capace di affrontare più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere, e dei rimpatri, per coloro che non lo hanno“.

Un approccio, quello al tema dell’immigrazione, che punta chiaramente sulla collaborazione degli altri Paesi dell’Unione Europea. “In materia di immigrazione non possiamo più prescindere da un’effettiva solidarietà tra gli Stati Membri” ha detto Conte “questa solidarietà finora è stata annunciata ma non ancora realizzata”.

Quanto al problema della sicurezza, Conte ha annunciato: “rivedremo la disciplina in materia di sicurezza alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica, il che significa recuperare, nella sostanza, la formulazione originaria del più recente decreto legge, prima che intervenissero le integrazioni che, in sede di conversione, ne hanno compromesso l’equilibrio complessivo”.

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