Contestazioni in Aula da Lega e FdI. Conte “assurdo accusare il M5S di tradimento”

Fuori dal Parlamento si teneva una manifestazione organizzata dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, e si gridava al tradimento, si urlava la richiesta “elezioni”, l’accusa dell’attaccamento alle poltrone, si invocava “dignità”. Dentro il Parlamento i deputati di Lega e FdI facevano più o meno la stessa cosa durante il discorso di Conte in particolare, e durante la sua replica, quando il premier ha nuovamente preso la parola dopo il dibattito generale.

“Voce al popolo sovrano, ridateci l’Italia!” gridavano fuori in Piazza Montecitorio i sostenitori di Lega e Fratelli d’Italia, che chiedevano a più riprese “elezioni subito!”. Un chiodo fisso, quello del ritorno alle urne, che hanno manifestato ripetutamente anche i parlamentari, che urlando “elezioni, elezioni” hanno più volte interrotto il discorso del premier.

“La richiesta è chiara, ora andiamo avanti” ha risposto dopo l’ennesimo richiamo all’ordine un Roberto Fico in difficoltà come un supplente alle prese con una classe di ragazzini scalmanati. Molto chiare poi le parole di Conte sulla questione del voto: “il fatto di pensare che una singola forza politica o addirittura il suo leader possa decidere ogni anno a suo piacimento e a suo arbitrio di poter portare il Paese alle elezioni è irresponsabile.”

E per quelli che evidentemente non ricordano i principi basilari di una Democrazia Parlamentare, Conte si trova costretto a salire in cattedra e spiegare: “la nostra Costituzione descrive un assetto e un equilibrio istituzionale noto come Democrazia Parlamentare. Significa che voi parlamentari siete eletti dal popolo ma il governo viene qui oggi a chiedere la fiducia. E’ così che si insedia un governo”.

Conte: “si accusa il Movimento 5 Stelle, che ha subito una scelta, di tradimento”

“Nel ribaltamento delle posizioni si accusa il Movimento 5 Stelle, che ha subito una scelta, di tradimento. E’ assurdo” ha detto Conte, provocando ulteriori reazioni scomposte da parte dei parlamentari della Lega.

“Io non ho mai detto e non dirò mai che avete tradito” continua Conte “mi rivolgo alla Lega. Dico che mentre il M5S è stato coerente al proprio programma, voi dimostrate di essere coerenti alle vostre convenienze elettorali“. Una accusa chiara quanto inconfutabile, di aver causato la crisi di governo per “capitalizzare i consensi” come d’altronde lo stesso Salvini aveva riferito a Conte in occasione del loro incontro chiarificatore a Palazzo Chigi.

Avete sbagliato giuramento” continua Conte “perché i ministri che hanno giurato, hanno giurato di tutelare l’interesse esclusivo della Nazione, non del proprio partito”.

Conte: “perché ministri che presentano una mozione di sfiducia poi non si dimettono?”

Poi la replica ad una affermazione di Garavaglia, che ha usato una espressione che Conte definisce “volgare”. Cita quindi: “volete rimanere imbullonati alle poltrone” e poi risponde: “dicevo è un’espressione che non trovo appropriata perché, messa su questo piano, per me una poltrona è fonte di responsabilità. Ma allora cosa devo pensare? Che volevate andare alle elezioni per avere più poltrone?” Seguono applausi scroscianti dai banchi di Pd e M5S, mentre da quelli del centro destra si intensificano i fischi.

Ma la replica di Conte non si arresta dopo questa stoccata, e affonda invece il colpo dicendo: “su questa declinazione lessicale mi chiedo ancora: ma perché ministri che presentano una mozione di sfiducia poi non si dimettono?”

Conte si rivolge a Salvini: “partecipare a tutti i consigli europei. Non a nessuno!”

“Per me difendere gli interessi degli Italiani significa perseguire gli obiettivi che stanno a cuore agli Italiani, e che tornano utili per il bene comune del nostro Paese” dice il premier Conte mostrando il divario di vedute con la Lega ed esemplifica poi citando il lavoro svolto nelle trattative con l’Europa, fondamentali per scongiurare la procedura d’infrazione per debito eccessivo.

Poi parla del ruolo che l’Italia avrà modo di giocare in Europa grazie al lavoro di questa legislatura, per cui difendere gli interessi degli Italiani “significa lavorare nell’avvio di legislatura per offrire al nostro Paese la prospettiva che adesso sfrutterà a pieno di poter recitare un ruolo nel nuovo assetto di questa nuova Europa. Significa rivendicare e riuscire a ottenere per il proprio Paese, quindi a tutela degli Italiani, un portfolio economico di primaria importanza”.

Arriva poi un rimprovero diretto all’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha collezionato numerose assenze dal Parlamento europeo “significa prendere parte a tutti i consigli europei” e ribadisce voltandosi verso i banchi della Lega “a tutti” ripetendolo due volte e aggiungendo: “ci siamo intesi! E non a nessuno. Arrivare preparati, e studiare il dossier perché lo devo agli Italiani”.

Conte: “le misure di welfare a favore dei redditi più svantaggiati saranno al centro della nostra azione”

Il Reddito di cittadinanza resterà in vigore. Lo ha chiarito nella sua replica il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha spiegato: “qualcuno si è interrogato: ‘ma allora cosa farete del reddito di cittadinanza?’ E’ una misura di protezione sociale che resterà assolutamente in piedi. Anzi la dobbiamo implementare”.

E a tal proposito ha precisato che il reddito di cittadinanza, come è stato sempre detto “è una misura che non deve avere una finalità assistenziale” ma deve permettere a individui “esliati dal circuito lavorativo” di prendere parte alla vita democratica, politica, economica, sociale e culturale del Paese.

Non verranno quindi toccati i provvedimenti di protezione sociale e di welfare, attuati a favore delle famiglie numerose, dei redditi più svantaggiati, delle persone con disabilità che, ribadisce Conte, “saranno al centro della nostra azione.”

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