Finanziaria 2020: bonus Befana e Cashback, ecco come il governo incentiva i pagamenti elettronici

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato in questi giorni che il governo è riuscito a trovare le risorse per scongiurare l’aumento dell’IVA. Ma trovati i 23 miliardi che disinnescheranno le clausole di salvaguardia, all’esecutivo giallo-rosso, che ha approvato la Nadef in meno di un mese dal suo insediamento, resta ancora tanto lavoro da fare.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già ottenuto un grosso risultato, riuscendo a trovare i 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA in soli 23 giorni, ma come lo stesso Conte ha ribadito più volte, il governo ha obiettivi “ambiziosi” e non si può certo accontentare di aver raggiunto questo, seppur importantissimo, risultato.

La manovra economica 2020 conterrà una serie di misure volte a combattere in modo determinato l’evasione fiscale, ma senza ricorrere a quelli che lo stesso Conte in conferenza stampa ha definito “malus” bensì a strumenti di segno opposto, che fungano quindi da incentivi che inducano il consumatore a ricorrere quanto più possibile a metodi di pagamento elettronici.

Ed è proprio in quest’ottica che il governo Movimento 5 Stelle-Pd ha annunciato due misure in particolare: il bonus Befana e il sistema Cashback. Vediamo brevemente come funzionano, a chi sono indirizzati e quali vantaggi garantiranno ai consumatori.

Il bonus Befana

Il bonus Befana potrebbe entrare a far parte della legge di Bilancio 2020, e fa parte di quelle misure che hanno l’obiettivo di incentivare l’uso di metodi di pagamento elettronici. Dovrebbe consistere di un bonus fino a un massimo di 475 euro destinato a tutti coloro che entro fine anno spenderanno 2.500 euro con bancomat e carte di credito.

Non essendoci però ancora alcuna certezza in merito alle coperture, e non essendo stati resi noti ancora molti dei dettagli che dovrebbero riguardare questa misura, non possiamo nè essere certi degli importi cui abbiamo fatto un rapido accenno, né in merito alle modalità in cui questi importi verrebbero eventualmente corrisposti al consumatore.

Si parlava di accreditare gli importi che saranno previsti con il bonus Befana entro l’inizio dell’anno successivo a quello in cui sono stati maturati, ed è proprio da questo che deriva il soprannome dato al bonus.

Il sistema Cashback

Il sistema cashback è ancora allo studio del governo, ed in particolare ci sta lavorando in queste ore il Ministero dell’Economia e Finanza. Si tratta di una misura che prevede la rimodulazione dell’aliquota Iva a favore di coloro che opteranno per un metodo di pagamento elettronico al posto del pagamento in contanti.

Per ora circolano perlopiù ipotesi in merito al modo in cui il cashback verrà applicato. Repubblica ad esempio ha ipotizzato uno sconto di 3 punti percentuale sull’IVA, che verrebbe riconosciuto al consumatore sotto forma di rimborso mensuile.

Per comprendere meglio il meccanismo che sta alla base del sistema cashback facciamo un esempio pratico. Il consumatore che entra in un centro commerciale e acquista un pc portatile del costo di 200 euro Iva esclusa, andrà a pagare in cassa un importo totale di 244 euro. Se pagherà con carta di credito o bancomat, a fine mese riceverà il 3% (o comunque la percentuale che verrà alla fine definita nella finanziaria) dell’importo dell’Iva, quindi in questo caso il 3% di 44 euro, cioè 6 euro.

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