Brexit, Boris Johnson e l’Ue a un passo dall’accordo

Secondo The Guardian l’accordo sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea è ormai vicinissimo, e sarebbero state proprio le concessioni che il primo ministro Boris Johnson avrebbe fatto sul confine irlandese a giocare un ruolo decisivo.

Era l’ultimo giorno utile, in base alla legge anti-no deal votata dal Parlamento di Westmister, per raggiungere un accordo con l’Unione europea sull’uscita del Regno Unito entro il 31 ottobre. E così, senza dover ricorrere ad ulteriori rinvii, cosa cui il leader Tory aveva ampiamente dimostrato di non essere disposto ad accettare, la Brexit sembra ad un passo dal concretizzarsi.

The Guardian ha reso noto che in base a quanto riferito da fonti di Bruxelles e Londra le due parti sono effettivamente vicinissime ad un accordo che potrebbe essere reso pubblico già nella giornata di domani, mercoledì 16 ottobre.

Determinanti sarebbero state le concessioni che Johnson avrebbe fatto sul confine irlandese, uno dei punti più discussi dell’intera faccenda. Se il Regno Unito esce dall’Ue infatti, tra Irlanda Eire e Irlanda del Nord, almeno in teoria dovrebbero essere ripristinati i controlli di confine, ed è proprio quanto il primo ministro britannico avrebbe alla fine concesso.

Grazie alla decisione di ripristinare una qualche forma di controllo doganale al confine irlandese, il ritorno alle urne potrebbe effettivamente essere scongiurato. Johnson sarebbe riuscito, secondo The Guardian, ad ottenere la garanzia che Londra e Belfast escano dall’Ue insieme e restino un unico territorio doganale.

Più prudente la posizione di un portavoce di Downing Street, che si è limitato a parlare di progressi nella trattativa. “I colloqui proseguono e restano costruttivi, ma c’è ancora del lavoro da fare” ha dichiarato, suggerendo l’idea di una trattativa tutt’altro che chiusa, contrariamente a quanto lasciasse intendere che si sia raggiunto finalmente un punto di svolta.

SkyNews intanto non esclude che, se un accordo non dovesse essere raggiunto nelle prossime ore, possa essere convocato a Bruxelles un ulteriore Consiglio europeo straordinario sulla Brexit, che seguirebbe quello già calendarizzato per i giorni di giovedì e venerdi prossimi, ma necessariamente prima della data del 31 ottobre, che dovrebbe segnare l’uscita del Regno Unito dall’Ue.

Dal canto suo, il premier irlandese Leo Varadkar ha confermato di aver ricevuto rassicurazioni da parte delle istituzioni europee in merito ad alcuni progressi fatti verso il conseguimento di un accordo con Boris Johnson. Varadkar, dopo aver avuto un briefing diretto con il capo negoziatore europeo Michel Barnier, ha detto che la sua sensazione è che ci si stia “muovendo nella giusta direzione”.

Il premier irlandese però ha preferito non esporsi in merito alle tempistiche. “Non è chiaro se riusciremo a rivedere l’accordo di recesso già antro il Consiglio europeo di giovedì” ha detto Varadkar “dopotutto è un trattato internazionale”.

Appare evidente che per Varadkar sia di fondamentale importanza aver ricevuto da Boris Johnson delle rassicurazioni in merito al fatto che se ci sarà un accordo, questo riceverà senz’altro il via libero dalla Camera dei Comuni. Il leader Tory avrebbe detto di essere “fiducioso” di riuscire ad evitare una sorte simile a quella di Theresa May, che in pochi mesi ha subito tre bocciature da parte del Parlamento.

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