Sondaggi politici: l’ultimo realizzato da Swg dà Lucia Borgonzoni in vantaggio di 8,5 punti

Non si mette bene per il centrosinistra in Emilia Romagna secondo gli ultimi sondaggi politici realizzati da Swg, che vedono un netto vantaggio della candidata leghista del centrodestra Lucia Borgonzoni sul rivale Stefano Bonaccini. Il vantaggio potrebbe attestarsi ora intorno agli 8,5 punti percentuale, e potrebbe davvero significare che la regione rossa è sul punto di cambiare colore.

Le elezioni regionali in Emilia Romagna si svolgeranno il 26 gennaio, e se davvero il centrodestra dovesse riuscire ad espugnare la roccaforte storica della sinistra, per il governo nazionale le cose si complicherebbero, e non di poco, soprattutto se si considera la scelta dei 5 Stelle, probabilmente determinante, di correre da soli.

Dopo la votazione della base dell’elettorato grillino sul Blog delle Stelle attraverso la piattaforma Rousseau infatti, il MoVimento ha deciso di presentarsi alle regionali sia in Calabria che in Emilia Romagna, ma proporrà un proprio candidato, quindi nessuna alleanza con il Partito Democratico e con le altre forze politiche che sostengono Stefano Bonaccini.

Il sondaggio di Swg presenta comunque due scenari: quello in cui il Movimento 5 Stelle si presenta alle elezioni, e quello in cui non si presenta. Nel primo scenario, che in realtà è quello che con ogni probabilità si concretizzerà stando agli aggiornamenti più recenti sulla vicenda, a cominciare appunto dalla votazione tramite la piattaforma Rousseau, il candidato del centrosinistra non ha molte speranze.

Se il M5s si presenta alle elezioni e corre da solo, la candidata Lucia Borgonzoni raccoglierà, secondo il sondaggio di Swg, circa il 48,5% dei voti, contro il 40% delle preferenze del candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini.

Se invece il M5s non si presentasse, scenario che ormai ci sentiamo tranquillamente di escludere, per il centrosinistra sarebbe perfino meglio, ma non di tanto. La coalizione di centrodestra riuscirebbe a raggiungere il 50,5%, mentre quella del centrosinistra salirebbe di 5 punti, toccando un 45% che però non basterebbe.

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