Superato l’atteso appuntamento elettorale con le regionali in Emilia Romagna e Calabria che si sono svolte il 26 gennaio scorso, si avvicina ora la data delle consultazioni che riguarderanno elezioni amministrative di oltre mille Comuni italiani, tra i quali ci sono 14 capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione.

Si vota quindi da nord a sud della Penisola, ma quando esattamente, e con quale legge elettorale? Vediamo quindi di fare chiarezza sulle elezioni amministrative 2020.

Elezioni amministrative ed elezioni regionali 2020

La data delle elezioni amministrative degli oltre 1000 comuni chiamati al voto sarà fatta coincidere con ogni probabilità con quella delle elezioni regionali che interesseranno Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia in una sorta di election day dal significato fortemente politico vista la situazione di costante instabilità che sta vivendo il secondo Governo Conte.

Ai capoluoghi di provincia nei quali si andrà a votare si potrebbe aggiungere anche Benevento, dove Clemente Mastella ha presentato le dimissioni da sindaco della città.

Elezioni amministrative 2020, quando si vota

La data esatta per le elezioni amministrative 2020 non è stata ancora stabilita. Nel 2015 il primo turno di voto si svolse il 31 maggio, e anche per l’appuntamento di quest’anno si potrabbe alla fine propendere per una data vicina a quella di cinque anni fa.

Infatti la legge stabilisce che le elezioni si tengano in una forchetta compresa tra le date del 15 aprile e del 15 giugno per quel che riguarda le elezioni amministrative. Mentre per quanto concerne le elezioni regionali la data può essere scelta tra i mesi di maggio e giugno. Ecco perché quello di fine maggio potrebbe essere il periodo più indicato per l’election day.

Nelle regioni a statuto speciale, Trentino Alto Adige, Sicilia e Valle d’Aosta, la data del voto potrebbe però essere diversa rispetto a quella scelta nelle altre regioni. Infatti nel 2015 ad esempio si votò con due settimane di anticipo. Il Trentino Alto Adige ha già fatto sapere che si andrà al voto domenica 3 maggio, e che eventuali ballottaggi si terranno quindi il 17 maggio.

Per quel che riguarda la Sicilia invece il Governatore Musumeci ha reso noto che per le elezioni amministrative i seggi apriranno domenica 24 maggio, e gli eventuali ballottaggi si svolgeranno il 7 giugno.

Anche in Valle d’Aosta il voto per il capoluogo di regione si terrà in una data diversa rispetto alle altre regioni italiane. Questo per via delle dimissioni che il presidente della Regione ha rassegnato lo scorso dicembre.

In attesa che il Viminale stabilisca tutte le date del voto della prossima primavera, l’unica certezza sembra essere l’accorpamento delle elezioni amministrative alle elezioni regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia.

Amministrative 2020: ecco dove si vota

Si vota in 1.050 Comuni italiani. Il toale però potrebbe subire delle variazioni da qui alla data del voto che come anticipato deve ancora essere stabilita, e questo per via del fatto che non è detto che nel frattempo alcune amministrazioni non si ritrovino al voto anticipato per dinamiche politiche locali.

Al momento comunque i comuni al voto sono 1.050, dei quali 14 sono capoluoghi di provincia e 4 capoluoghi di regione. Vediamo quali sono quindi i 18 capoluoghi al voto in primavera 2020:

  • Agrigento
  • Andria
  • Arezzo
  • Aosta
  • Bolzano
  • Chieti
  • Crotone
  • Fermo
  • Enna
  • Lecco
  • Macerata
  • Mantova
  • Matera
  • Nuoro
  • Reggio Calabria
  • Trani
  • Trento
  • Venezia

Tra i Comuni non capoluogo che andranno al voto ricordiamo alcuni dei più importanti. Altamura, Avezzano, Castelfranco Veneto, Castrovillari, Cava de’ Tirreni, Cerignola, Faenza, Giugliano, Licata, Marsala, Milazzo, Viareggio e Voghera.

Elezioni amministrative 2020, il sistema elettorale

Al voto dunque, ma quale sarà il sistema elettorale attraverso il quale i cittadini potranno rinnovare le amministrazioni dei propri Comuni di residenza?

Per quel che riguarda i Comuni con più di 15 mila abitanti, la legge prevede che sarà eletto il candidato sindaco che riuscirà ad ottenere almeno il 50% dei voti, eccetto in Sicilia dove basta il 40%. Se nessuno dei candidati riuscirà a raggiungere il 50% al primo turno (o il 40% per la Sicilia) allora si andrà al ballottaggio che si terrà due settimane dopo, e riguarderà solo i due candidati che avranno ottenuto più voti.

Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti invece viene eletto il candidato sindaco che riesce a prendere anche un solo voto in più rispetto agli altri candidati.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.