Primarie USA: Joe Biden sempre più vicino alla nomination democratica

Dopo le vittorie conseguite nel Super Tuesday, Joe Biden mette a segno altri ottimi risultati nel mini super Tuesday. Conquista il Michigan, e con ampio margine mette in tasca anche il risultato nel Mississippi, nel Missouri e Idaho. Allo sfidante Bernie Sanders restano solo il North Dakota e lo Stato di Washington tra gli Stati in cui si è votato nella giornata di martedì.

Le probabilità di successo di Bernie Sanders si stanno rapidamente assottigliando, con grande delusione del senatore, che non ha esitato a cancellare il party che era in programma a Cleveland, scelta che ha motivato come precauzione per il coronavirus, e ha deciso di attendere gli ultimi risultati da Burlington nel Vermont.

Ma se Bernie Sanders ha preferito parlare poco alla luce dell’esito del voto di martedì, tutt’altra linea quella sposata da Joe Biden che ha sì cancellato il party a Cleveland sempre per il coronavirus, ma ha parlato da Philadelphia solo per i media dal National Constitution Center.

“Voglio ringraziare Bernie Sanders e i suoi sostenitori per la loro incredibile energia e per la loro passione” ha detto Biden “abbiamo un obiettivo in comune e insieme sconfiggeremo Donald Trump”. Nella parole di Biden si leggeva la convinzione di essere ormai destinato a sfidare l’attuale presidente USA.

“Stasera siamo a un passo dal riportare decenza, dignità, onore alla Casa Biaca. In questo momento, in cui c’è così tanta paura nel Paese e nel mondo, abbiamo bisogno di una leadership americana” ha detto Biden “abbiamo bisogno di una leadership presidenziale che sia onesta, affidabile, veritiera, stabile”.

Ma Biden sta davvero correndo verso la nomination democratica in questo momento. La svolta l’hanno segnata le vittorie conseguite nel Super Tuesday di 10 giorni fa, con risultati che sono stati ora bissati da questo nuovo appuntamento con il voto. Biden ha fatto vedere che può vincere tanto al Sud quanto nel Midwest e nel Nord-est.

A spingere Biden verso la nomination sono diverse fasce di elettorato. Può contare sul voto nero, infatti secondo le statistiche ha conquistato l’86% dei voti degli afro-americani, lasciando a Sanders solo l’11%.

Biden conquista anche gli elettori democratici con più di 65 anni, che tra l’altro sembrano molto più interessati ad esprimersi di quanto non lo fossero nel 2016. Nel Missouri per esempio ha votato il 35% degli over 65, contro il 22% che aveva votato alle primarie di 4 anni fa.

Ottimi risultati anche sull’elettorato femminile, e a votarlo sono soprattutto le donne con un titolo di studio universitario. Meglio di Clinton nel 2016 poi sull’elettorato bianco maschile.

Il voto nel Michigan

Di importanza chiave per il suo significato politico, il risultato conseguito da Joe Biden nel Michigan. Il risultato in questo Stato, roccaforte blu conquistata da Trump nel 2016, è il più importante del mini super tuesday, anche perché conta 125 delegati.

Inoltre nel 2016 Sanders nel Michigan aveva battuto Hillary Clinton, ma il significato di quel risultato non era sotto gli occhi di tutti. In Michigan l’elettorato bianco maschile aveva votato Sanders per una forma di protesta nei confronti di una candidata che non li rappresentava, mentre evidentemente hanno trovato in Biden un candidato più affine.

Biden verso la candidatura

Fino ad appena un paio di settimane fa sembrava che le possibilità di Biden di vincere la nomination democratica e di sfidare Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali fossero ben poche.

Ora invece sembra che davanti a Biden la strada verso la nomination sia ormai spianata. A determinare uno scenario così diverso rispetto a quello che era apparso inizialmente, la sua capacità di conquistare diverse fasce di elettorato, i bianchi, i neri, i laureati delle città ed i lavoratori delle zone rurali.

Di certo però ha contato anche il fatto di proporre un candidato che non sia solo colui che si dimostri in grado di rappresentare al meglio l’elettorato democratico, ma che sia al contempo il più titolato per poter battere Donald Trump quando arriverà il momento del confronto. E sebbene non sia ancora possibile affermare se a torto o a ragione, l’elettorato democratico sembra essere convinto che Biden abbia tutte le carte in regola per battere il tycoon.

E per completare il quadro, la corsa verso la nomination per Joe Biden appare in discesa anche perché i prossimi appuntamenti con le primarie dovrebbero essergli favorevoli.

Martedì prossimo sarà la volta della Florida, dove Sanders ha scarse possibilità di conquistare l’elettorato ispanico. Anche in Georgia, dove si voterà il 24 marzo, le camaleontiche attitudini di Biden dovrebbero garantirgli la vittoria su un elettorato multirazziale.

Le possibilità di risalire la china sono alquanto risicate per Bernie Sanders, che avrà sicuramente occasione per rifarsi delle sconfitte nel confronto in Tv previsto per domenica, ma poi a determinare vittoria o sconfitta saranno gli elettori, e Sanders ha bisogno di accaparrarsi circa il 55 per cento del voto futuro, il che appare poco realistico.

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