Lagarde: “ridurre gli spread non è la funzione della Bce”. Rendimento Btp quasi al 2%

Con il numero dei contagi in Italia in costante aumento, e la dichiarazione dell’Oms di pandemia di coronavirus, il Governo italiano si è trovato costretto ad emanare un decreto che prevede la chiusura di tutte le attività commerciali non indispensabili, e la limitazione degli spostamenti in tutto il territorio nazionale.

Le conseguenze sul piano economico si sono fatte subito sentire. È stata una pessima seduta per Piazza Affari, che a causa dell’emergenza legata al coronavirus ha registrato l’andamento peggiore di sempre. Un andamento che aveva già dato segnali di comprensibile instabilità nei giorni scorsi.

I listini, già in difficoltà in seguito al blocco di tutti i voli dall’Europa annunciato da Trump, hanno subito un altro duro colpo quando la presidente della BCE Christine Lagarde ha fatto il suo annuncio in occasione del meeting della Banca Centrale Europea.

L’incremento del Quantitative Easing annunciato dalla Lagarde è stato di 120 miliardi di euro entro la fine dell’anno, mentre gli analisti si aspettavano una cifra superiore di almeno 20-40 miliardi di euro al mese. La BCE, fa sapere Lagarde, ha anche ridotto i tassi sulle aste di rifinanziamento in essere e ha introdotto nuove aste TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations).

Non esattamente in linea con le aspettative quindi, le misure adottate dalla BCE nel contesto dell’emergenza coronavirus, ma come se non bastasse la Lagarde ci ha messo del suo. Nel corso della conferenza stampa ha infatti dichiarato: “non siamo qui per ridurre lo spread, non è la funzione della Bce”.

Il risultato? Il crollo della Borsa italiana. In pochi minuti il rendimento del Btp a 10 anni emesso dal Tesoro è passato dall’1,22 all’1,995%. Lo spread è balzato in un attimo dai 190 punti base circa di ieri a 261 punti, un salto del 31%. Ed è stato questo mix a produrre la peggiore seduta della storia del listino milanese che ha segnato -16,92% a 14.894,44 punti.

Dall’Italia condanna unanime delle dichiarazioni di Christine Lagarde

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota ha affermato: “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione”.

Sullo stesso tema è intervenuto in serata anche il presidente del Consiglio Giusppe Conte. “In questo momento di grande difficoltà stiamo collaborando con gli altri Paesi e con le istituzioni dell’Unione Europea per garantire la salute dei cittadini” ha detto il premier “in un tale contesto non tollereremo atteggiamenti che interpretino i nostri interventi secondo logiche formali ed astratte, senza tenere conto dei bisogni reali dei cittadini”.

“L’Europa richiede ai Paesi membri misure decise al fine di contrastare efficacemente l’emergenza sanitaria” ha aggiunto Conte “in particolare il compito della Banca Centrale deve essere quello non di ostacolare, ma di agevolare tali interventi, creando condizioni finanziarie ad essi favorevoli. Ci aspettiamo politiche e comportamenti dalla Banca Centrale e da tutte le istituzioni europee all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fatto una diretta Facebook nella quale ha parlato del volo che dalla Cina è atterrato a Fiumicino con un carico di aiuti e forniture mediche. “Ci sono i primi 40 ventilatori, ci sono le mascherine, questo è quello che noi definiamo solidarietà” ha detto Di Maio “Non siamo soli, ci sono persone nel mondo che vogliono aiutare l’Italia”.

Questo è un momento difficile ma sono sicuro che torneremo a sorridere” ha detto ancora Di Maio “stiamo vivendo una grande difficoltà ma stiamo mettendoci anche tanto cuore con tutte le persone che in questo momento stanno mandando avanti l’Italia e lavorando per il prossimo”.

“Oggi è stata una giornata molto particolare. La Bce doveva pronunciarsi per aiutarci, non solo non ci ha aiutato ma ha provocato un tonfo tra i più violenti della storia della Repubblica” ha sottolineato Di Maio circa le dichiarazioni di Christine Lagarde “non posso che essere d’accordo col presidente Mattarella quando dice che l’Europa deve aiutarci e non porre ostacoli sul nostro cammino”.

Anche il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha espresso approvazione per quelle pronunciate dal presidente della Repubblica. “Sono orgoglioso e rassicurato di vivere in un Paese che ha Sergio Mattarella come presidente della Repubblica” ha detto Patuanelli “credo che anche oggi con le sue parole sia riuscito a centrare il punto di criticità”.

Patuanelli, ospite di ‘Stasera Italia’ ha anche condannato le parole della Lagarde. “Io mi auguro” ha detto il ministro “di poterle catalogare in una rubrica chiamata ‘incidenti’ perché sono un ministro della Repubblica perché altrimenti userei una parola diversa”.

Dura condanna anche dal leader leghista. “Oggi un avvocato francese che fa la presidente della Cbe ha detto ‘noi non siamo qua a fermare lo spread'” e di conseguenza la borsa italiana “ha perso 68 miliardi di euro” ha detto Matteo Salvini ospite di Dritto e Rovescio su Rete4 “Per intervenire il presidente della Repubblica…” e ancora “proveremo a chiedere all’Europa che qualcuno risponda”.

Della stessa opinione la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha detto: “è letteralmente inaudito che in un momento tragico come quello che sta passando tutta l’Europa sia la numero uno della Bce a soffiare sul fuoco. Nel 2012 l’italiano Mario Draghi aveva usato il ‘bazooka’ per evitare il panico, oggi il suo successore francese Lagarde ha invece avuto l’idea geniale di usare come arma il ‘boomerang’ che infatti è tornato indietro e ha colpito tutti”.

La Meloni ha poi concluso dicendo: “il Governo italiano alzi subito la voce e pretenda la rimozione della Lagarde, persona che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza in uno scenario dove non sono ammessi errori”.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha commentato l’episodio nella serata, facendo riferimento al tentativo di correggere il tiro della presidente della BCE. “In riferimento alle odierne turbolenze di mercato, ho accolto con favore l’opportuna precisazione della presidente della Bce, Christine Lagarde, che, chiarendo il contenuto delle sue dichiarazioni ha sottolineato che non consentirà che lo shock derivante dalla diffusione del Covid-19 possa provocare una frammentazione del sistema finanziario dell’area euro”.

Gualtieri ha poi concluso affermando: “sono sicuro che, come ha detto la presidente Lagarde, a tal fine la Bce utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione“.

M5s Europa pronto a chiedere le dimissioni di Christine Lagarde

Dal Movimento 5 Stelle arriva subito l’invito rivolto a Christine Lagarde di fare un passo indietro. “Condivido la richiesta avanzata dal M5S Europa di dimissioni della presidente della Bce Christine Lagarde” ha detto Alessandro Di Battista parlando con l’Adnkronos.

Gli europarlamentari del M5s hanno infatti chiesto al governatore della Banca centrale europea di rivedere la sua posizione a seguito della linea esposta e delle dichiarazioni fatte nel corso dell’annuncio.

“O Leagarde fa mea culpa dichiarando pubblicamente che la Bce è pronta a sostenere l’economia reale in questo momento drammatico dell’economia europea, oppure dimostra di essere inadatta al ruolo che ricopre, il che porterebbe da parte nostra a una richiesta di dimissioni“.

La Consob corre ai ripari

La Consob ha quindi provveduto a vietare temporaneamente le vendite allo scoperto su 85 titoli azionari italiani. L’Adnkronos riporta la notizia che “il divieto è stato adottato in applicazione dell’articolo 23 del regolamento (UE) n.236/2012 in materia di ‘Short Selling’, tenuto conto della variazione di prezzo registrata dai titoli nella giornata del 12 marzo 2020″.

Il provvedimento è in vigore nella seduta borsistica di oggi, venerdì 13 marzo 2020 sul mercato MTA, per l’intera durata della giornata di negoziazione, e riguarda le vendite allo scoperto assistite dalla disponibilità dei titoli.

“Con ciò viene estesa e rafforzata la portata del divieto di vendite allo scoperto nude, già in vigore per tutti i titoli azionari dal primo novembre 2012 in virtù del regolamento (UE) n.236/2012” si legge ancora su Adnkronos.

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