Gualtieri intervistato da Goldman Sachs, ecco come l’Italia uscirà dalla crisi senza tassa patrimoniale

Sono sostanzialmente tre le domande per le quali gli investitori istituzionali stanno cercando risposte. E sarà grazie a queste risposte che avranno modo di capire se investire in Italia conviene oppure no. Serve sapere se il debito rientrerà in un percorso sostenibile, come ciò potrà avvenire di concreto, e quando arriveranno i soldi dall’Europa.

Ed è proprio su questi temi che si sono concentrate le attenzioni della banca d’affari Goldman Sachs, che nel giorno di chiusura della 24° edizione della European Financials Conference ha intervistato il ministro di Economia e Finanza italiano, Roberto Gualtieri.

Il titolare del Tesoro ha fatto sapere che il Governo italiano si aspetta un calo del Pil intorno all’8% per il 2020, e ha tenuto a precisare che gli ultimi dati provenienti dal fronte delle tasse sono incoraggianti. Il ministro ha poi aggiunto: “certo, non vi è dubbio che alcuni settori resteranno indietro, per esempio il turismo, ma non riguarda solo l’Italia e stiamo già intervenendo”.

Gualtieri ha quindi parlato della manovra da 75 miliardi di euro che l’esecutivo metterà in campo per spingere la ripresa dell’economia italiana, e ha spiegato agli investitori istituzionali che si sta provvedendo a sostenere le pmi attraverso misure come la garanzia sui prestiti fino a 25 mila euro, ammettendo che in una prima fase la macchina procedeva a rilento.

Il ministro dell’Economia ha poi voluto sottolineare che gli Stati generali dell’economia convocati dal premier Giuseppe Conte con l’avvio previsto per la giornata di domani rappresenteranno un passaggio di importanza fondamentale per il Tesoro.

Sarà in occasione degli Stati generali infatti che l’esecutivo giallo-rosso si confronterà con importanti investitori istituzionali per capire, come riportato da MilanoFinanza “quanto denaro potrebbe essere apportato nel complesso in progetti pubblico-privati a favore dell’economia reale. E come investire in maniera efficace i fondi che arriveranno dall’Europa attraverso il Recovery Fund“.

E proprio su questo tema si sono concentrate molte domande di Goldman Sachs, che ha cercato di capire se il timore che i cosiddetti Paesi ‘frugali’ possano ridimensionare la portata dell’intervento da 750 miliardi di euro, come annunciato dalla stessa presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sia fondato oppure no.

Alle domande hanno risposto sia il ministro Gualtieri, che il commissario all’Economia dell’Ue, Paolo Gentiloni. Entrambi hanno esternato la convinzione che nel corso della prossima settimana, in sede di Consiglio europeo, vi sarà un aggiustamento del progetto del Recovery Fund. Tuttavia sono entrambi del parere che entro metà luglio il progetto verrà approvato dai 27 Paesi, ma non senza qualche concessione ad Austria, Olanda, Svezia e Danimarca.

Quanto all’aspetto del fisco, il titolare del Tesoro ha ribadito che il Governo non ha intenzione di rivedere la proporzionalità della tassazione. Non è prevista pertanto alcuna flat tax, ma si sta elaborando una semplificazione del sistema in modo da alleggerire le imposte che gravano sulle spalle dei lavoratori.

In quest’ottica il ministro dell’Economia sottolinea l’importanza di procedere a passo sostenuto nel progetto della lotta all’uso del contante, proprio come indicato nel rapporto di Colao dei giorni scorsi, il che permetterebbe di intervenire alla radice sul problema dell’evasione fiscale.

Il Governo sta anche lavorando ad un piano per semplificare la burocrazia, al quale si aggiungono gli interventi a livello nazionale e comunitario, più il sostegno dei programmi di acquisto di debito pubblico da parte della Banca Centrale Europea.

In questo modo si dovrebbe riuscire secondo il ministro Gualtieri, a stabilire un percorso di debito più sostenibile. “Non ci possiamo permettere di pensare ad un surplus nel 2020” ha sottolineato il titolare del Tesoro “ma più avanti sicuramente”.

Esiste il rischio di una tassa patrimoniale?

Prima che una domanda di Goldman Sachs, questa è una domanda di tutti i risparmiatori italiani, che giustamente temono che come accadde con il Governo Amato quasi 30 anni fa, a maggior ragione in una situazione di emergenza economica di questa portata, lo Stato possa decidere di mettere le mani direttamente nei conti correnti dei contribuenti.

Il risparmio privato degli Italiani d’altra parte fa gola, considerato che consiste di circa 4.200 miliardi di euro, e Goldman Sachs ha posto al ministro dell’Economia una domanda chiara e precisa nel merito, alla quale Gualtieri ha risposto con altrettanta chiarezza: “non stiamo preparando una patrimoniale, né intendiamo farlo. Il risparmio privato verrà indirizzato, grazie a bonus fiscali, a investimenti nell’economia reale come i nuovi Pir e nel debito pubblico”.

Il ministero di Economia e Finanza in quest’ottica ha infatti presentato un progetto nuovo: Btp Futura. Si tratta di una emissione governativa a lungo termine (8-10 anni) con bonus fiscale per chi lo detiene a scadenza. Secondo quanto riportato da MilanoFinanza si tratta di un governativo dedicato agli Italiani che non andrà ad incidere sul debito pubblico, e quanto alle tempistiche, si prevede che sarà collocato tra meno di un mese.

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