Revoca delle concessioni Autostrade per l’Italia, ora Atlantia si rilvolge alla Commissione Ue

Cercano l’appoggio dell’Ue sulla revoca della concessione per Autostrade per l’Italia, il presidente e l’amministratore delegato di Atlantia, la controllata dalla famiglia Benetton, con una lettera indirizzata alla Commissione nella quale si accusa il governo italiano di violare le normative europee danneggiando gli investitori della holding.

La lettera, inviata al vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, chiede l’intervento dei vertici europei, ed è firmata dal presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e dall’amministratore delegato della società, Carlo Bertazzo.

Non stanno andando esattamente come speravano, nella trattativa con il Governo per quel che riguarda la revoca della concessione per Autostrade per l’Italia, così da Atlantia hanno pensato bene di chiamare in causa l’Europa. Ad approfondire queste dinamiche è poi il Financial Times, che riferiscono che dalla società che controlla Api giugnono lamentele riguardanti il decreto Milleproroghe.

Per la precisione da Atlantia dicono che grazie alle norme contenute nel Milleproroghe, il governo ha potuto “ridurre drammaticamente” la compensazione riconosciuta al gruppo nel caso di revoca anticipata del contratto di Autostrade per l’Italia. Non solo, c’è anche il problema del cambiamento del meccanismo in base al quale vengono definiti i pedaggi autostradali.

E come se non bastasse, l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte sarebbe anche colpevole, secondo Atlantia, di forzarla a vendere la sua quota di maggioranza in Autostrade a Cassa Depositi e Prestiti “ad un valore ridotto creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri”, come si legge nella lettera riportata dal Financial Times.

Atlantia chiede “iniziative rapide e decise” nei confronti del governo

Sono stati il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e l’amministratore delegato, Carlo Bertazzo, a rivolgersi alla Commissione Ue per chiedere che l’Europa intervenga con “iniziative rapide e decise” contro il governo italiano.

Secondo Atlantia infatti quella in corso sarebbe a tutti gli effetti una “violazione delle norme Ue” sul rispetto dei contratti e delle economie di libero mercato. Tutte le ricostruzioni fatte dal quotidiano finanziario britannico non sono state commentate né dal governo italiano, né da Dombrovskis, e neppure dalla stessa società direttamente interessata, Atlantia.

A far scattare il piano B, quello della lettera alla Commissione Ue insomma, sarebbe stata la dichiarazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nella giornata di maredì ha affermato che il futuro di Autostrade per l’Italia si è trascinato per troppo tempo e che l’incertezza deve finire.

Il premier ha anche specificato sempre in quella occasione, che l’ultima proposta pervenuta da parte della società per tentare di salvare la concessione di Autostrade, dopo l’accertamento delle evidenti responsabilità nella drammatica vicenda del crollo del Ponte Morandi di Genova, è “inaccettabile”.

Atlantia aveva convocato un consiglio di amministrazione straordinario lo scorso 22 maggio, con l’obiettivo di analizzare la situazione di Autostrade per l’Italia. In quell’occasione, secondo quanto riportato da IlFattoQuotidiano, la holding ha anche ricordato al governo che “senza la concessione delle garanzie statali previste dal decreto Liquidità, avrebbe ridotto gli investimenti da 14 miliardi a 500 milioni di euro”.

Atlantia aveva infatti chiesto 1,2 miliardi di euro per la concessionaria, ed ecco che data la situazione che si è invece profilata, torna a parlare di “danni” subiti a causa dell’incertezza della revoca e ancora una volta a causa del decreto Milleproroghe.

Così il passo successivo da parte della holding che controlla, almeno per ora, Autostrade per l’Italia, è stato quello di dare “mandato ai legali di valutare tutte le iniziative necessarie per la tutela della società”.

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