Poli europei per l’innovazione digitale, ecco in che direzione si sta muovendo l’Ue

L’Ue si sta muovendo verso le nuove tecnologie e il digitale, infatti è stato avviato nei giorni scorsi il bando per il Programma Europa Digitale che dal 2021 al 2027 avrà lo scopo di sostenere la trasformazione digitale dell’industria nell’Unione Europea.

In questa prospettiva in Italia è stato emanato il bando con il quale “vengono resi noti i criteri e le modalità di presentazione delle domande e dei progetti da finanziare” fanno sapere dal Mise. La presentazione delle domande da parte dei soggetti che risulteranno in possesso dei requisiti necessari, sarà al via a partire dalle ore 8 del 10 settembre 2020, con scadenza fissata per le ore 19 del 24 settembre 2020.

Con il bando si avvia la procedura di preselezione nazionale per l’Istituzione della rete europea di Poli europei di innovazione digitale, anche nota come European Digital Innovation Hubs il cui acronimo è EDIHs.

Il ruolo che i poli, o Hubs, giocheranno nel futuro dell’economia europea sarà di importanza strategica dal momento che a loro sarà affidato il compito di garantire la transizione digitale dell’industria con particolare attenzione da dedicare alle Piccole e Medie Imprese.

Molto importante in questo ambito anche il passaggio verso il digitale previsto per gli uffici della Pubblica Amministrazione, con l’adozione delle tecnologie più moderne.

Agli Hub verrà “affidato il compito di assicurare la transizione digitale dell’industria, con particolare riferimento alle PMI, e della pubblica amministrazione attraverso l’adozione delle tecnologie avanzate, come l’Intelligienza Artificiale, il Calcolo ad Alte Prestazioni per la Sicurezza Informatica“.

Il Meccanismo per l’individuazione dei Poli

Ma in che modo verranno individuati i Poli europei di innovazione digitale? Il meccanismo prevede una doppia fase in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Università.

La selezione degli Hub si divide in due fasi:

  • Preselezione nazionale: si tratta della prima fase, attraverso la quale si andrà ad individuare un elenco di soggetti che hanno le capacità tecnico-scientifiche e giuridico-amministrative per prendere parte alla rete
  • Gara ristretta: la seconda fase viene gestita dalla Commissione Europea e prevede che i candidati presentati dai vari Paesi membri vengano invitati appunto alla Gara Ristretta.

I poli che verranno selezionati riceveranno dall’Ue una copertura finanziaria fino al 100% dei costi ammissibili. Attualmente risultano già stanziati 96 milioni di euro che sono stati messi a disposizione dei Poli europei di innovazione digitale dal Ministero dello Sviluppo Economico il 13 agosto scorso. A questi soldi si andranno ad aggiungere fondi propri di altri ministeri, quelli provenienti dalle regioni, dalle province autonome e da altre pubbliche amministrazioni.

Patuanelli: “trasferimento tecnologico e digitalizzazione sono priorità”

Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli (M5s), ha commentato il processo che interesserà l’Ue nei prossimi mesi affermando: “il trasferimento tecnologico e la digitalizzazione sono tra le priorità di politica industriale“.

“Con questo bando abbiamo l’occasione di rendere i nostri centri di innovazione e di trasferimento tecnologico più forti e più uniti, e di migliorare il sostegno alle PMI in questa trasformazione essenziale per la loro competitività. Una occasione molto concreta per ‘fare sistema’ in un’azione cruciale per il nostro futuro. Mi aspetto candidature di grande qualità grazie all’impegno del mondo delle imprese e delle Università e dei centri di ricerca” ha aggiunto Patuanelli.

Quali settori verranno finanziati dall’Ue?

Quali sono i settori che l’Ue finanzierà nell’ambito della digitalizzazione dei processi industriali? Si tratta di un obiettivo che non può essere rimandato, il che appare evidente alla luce degli ultimi sviluppi e delle decisioni prese dall’Ue in fatto di fondi da stanziare per sostenere il progetto.

I fondi che arriveranno dall’Ue saranno resi disponibili attraverso il Bilancio Europeo 2021-2027 e serviranno a finanziare la rete di Poli europei di innovazione digitale per gettare le basi affinché le imprese possano “partecipare pienamente a una società digitalizzata”.

L’Ue finanzierà sostanzialmente 5 settori:

  • Il supercalcolo
  • L’intelligienza artificiale
  • La cybersicurezza
  • Le competenze digitali avanzate
  • L’ampio utilizzo delle tecnologie digitali.

In questo modo l’Unione Europea cerca di spingere su quei settori che sono ritenuti di importanza primaria nella vita quotidiana dei cittadini dei Paesi membri.

Ad esempio, l’implementazione del calcolo ad alte prestazioni può contribuire ad un miglioramento di settori come l’assistenza sanitaria, l’ambiente e la sicurezza.

Sarà sempre attraverso in contributo fornito dai Poli europei di innovazione digitale che verrà dato sostegno a lavoratori e studenti, fornendo loro le competenze digitali che dovranno padroneggiare per lavorare nel processo di cambiamento che interesserà nei prossimi mesi e nei prossimi anni i vari settori lavorativi.

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