Cosa succederà nel Regno Unito se non si raggiunge alcun accordo per la Brexit entro il 15 ottobre?

La deadline al 15 ottobre era stata fissata da tempo e confermata in più occasioni dallo stesso Boris Johnson, che ha continuato ad ostentare una certa sicurezza, mostrando di non temere in alcun modo una possibile uscita dall’Ue senza accordo.

Il No Deal non spaventava il leader Tory e non sembra intimorirlo neppure adesso, quando mancano appena un paio di giorni alla scadenza del 15 ottobre 2020, e l’accordo tra Londra e Bruxelles sembra quanto mai lontano.

L’Ue ha infatti recentemente confermato l’avvio di una procedura d’infrazione ai danni del Regno Unito, per mancato rispetto degli accordi internazionali, per non parlare delle minacce riguardanti la possibilità di tagliare fuori le società finanziare di Londra dal mercato dell’Unione.

L’accordo commerciale però potrebbe ancora essere raggiunto, almeno in teoria, entro la fine dell’anno, essendo stata fissata la scadenza del cosiddetto periodo di transizione al 31 dicembre 2020. Le due parti però sembrano tutt’altro che vicine ad una intesa di un qualche tipo, e come accennato, non possiamo dimenticare l’avvio della procedura legale da parte della Commissione Ue.

Sembra però che Londra e Bruxelles non intendano lasciare che l’anno si chiuda senza un accordo, anzi in questi giorni sarebbe trapelata la notizia che le trattative andranno avanti anche dopo il 15 ottobre, nonostante i risultati sperati non siano stati affatto raggiunti.

Cosa accadrà dopo il 15 ottobre se non ci sarà alcun accordo?

Pare che nonostante il mancato raggiungimento di un accordo entro il 15 ottobre, come appare ormai inevitabile, i negoziati tra Gran Bretagna e Unione Europea proseguiranno nella speranza di trovare un’intesa entro la fine del periodo di transizione.

L’indiscrezione arriverebbe dal The Times, che riferisce quali saranno i prossimi sviluppi nella sempre più difficoltosa trattativa per la Brexit.

Secondo quanto riferito dal noto quotidiano, il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier, ed il suo omologo britannico, David Frost, avrebbero concordato sul fatto che se non sarà stato raggiunto un accordo più ampio entro metà ottobre, i negoziati andranno comunque avanti.

Il tavolo della trattativa resterà aperto in questo caso per tutto il mese di novembre, nel tentativo di mettere in piedi dei mini accordi che servirebbero a compensare la probabile interruzione dei rapporti allo scadere del periodo di transizione il 31 dicembre.

Potrebbe indicare che un accordo commerciale tra Londra e Bruxelles è ancora possibile, anche se la situazione appare decisamente complessa. Secondo alcuni osservatori a rischiare maggiormente sarebbe il Regno Unito, che potrebbe andare incontro ad un periodo di pesante incertezza finanziaria ed economica, che andrebbe a colpire il Paese in un momento già particolarmente delicato per via della crisi innescata dai vari lockdown imposti per il coronavirus.

Johnson è stato molto chiaro circa la scadenza dei negoziati, ribadendo in molte occasioni che la data entro la quale dovrà essere raggiunto un eventuale accordo commerciale è quella del 15 ottobre, quando si terrà il vertice Ue.

Tuttavia i negoziati andranno avanti stando a quanto afferma il The Times. D’altra parte anche la Banca d’Inghilterra ha esortato le parti a trovare un’intesa, evidenziando quanto la Brexit rappresenti una grossa incognita nella prospettiva di una ripresa economica del Paese.

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