Raggiunto un accordo sul coprifuoco, la Lega di Salvini esulta ma ecco cos’è riuscita a ottenere

Ha fatto molto discutere la scelta del governo guidato da Mario Draghi di prorogare il coprifuoco dalle 22 alle 5 fino al 31 maggio. Ad esprimersi in modo molto critico rispetto a questa misura imposta agli Italiani già da oltre 6 mesi sono stati sia esponenti politici che del mondo scientifico, e tra questi ultimi ricordiamo l’infettivologo Matteo Bassetti e l’epidemiologia Antonella Viola.

In un primo momento alcuni membri della squadra di governo di Mario Draghi avevano anche provato a scaricare la responsabilità della decisione di prorogare il coprifuoco fino a fine maggio sul Comitato Tecnico Scientifico, tuttavia gli esperti del Cts non hanno esitato a chiarire che non solo non sono stati consultati sulla proroga della misura, ma nemmeno sulla sua introduzione a fine 2020.

L’iniziativa della Lega e il “successo” di Matteo Salvini

Ufficialmente contrari al coprifuoco, tra i partiti politici, abbiamo visto sia la Lega di Salvini che Fratelli d’Italia. La Lega ha anche avviato una raccolta firme contro il coprifuoco suscitando perplessità nei compagni di governo che hanno infatti ricordato a Salvini di essere parte della maggioranza e che, in sostanza, se non condivide la linea dell’esecutivo può sempre chiamarsi fuori.

Qualcuno ha infatti sospettato che quella di Salvini sia solo l’ennesima trovata di propaganda per raccogliere consensi, ma ora il leader leghista esulta per i risultati ottenuti perché, spiega, finalmente si è trovato un accordo sul coprifuoco, ma facciamo prima un piccolo passo indietro.

Su Il Messaggero in data 25 aprile è stato pubblicato un articolo in cui si leggeva che per quel che riguarda il coprifuoco sarebbe stata fatta una verifica a metà maggio. Venivano anche riportate le parole di Franco Locatelli, presidente del Comitato Tecnico Scientifico che nel corso della trasmissione Mezz’ora in più su Rai 3 aveva spiegato in che modo il governo avrebbe gestito la questione coprifuoco.

Le parole sono state riportate dal noto quotidiano dove si leggeva che “la verifica sul coprifuoco sarà fatta a metà maggio” che “è il tempo minimo per vedere che impatto hanno sulla curva epidemiologica una serie di scelte che hanno avuto il merito di tutelare la salute pubblica e venire incontro al disagio sociale e alla sofferenza economica” ha spiegato Locatelli.

Questa era la situazione tra il 25 e il 26 aprile, ma veniamo ora ai risultati ottenuti dalla Lega di Salvini nelle scorse ore. Mario Draghi, con la mediazione del ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, avrebbe finalmente dato il via libera al raggiungimento di un’intesa con la Lega sul coprifuoco.

Nel testo si legge che si “impegna il Governo a valutare nel mese di maggio, sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese con il decreto-legge n. 52 del 2021, anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento”.

In sostanza dall’esecutivo confermano che si seguirà esattamente la strada che qualche giorno prima era stata illustrata su Rai 3 da Franco Locatelli, eppure Salvini esulta come se la Lega avesse ottenuto un cambio di rotta.

“Abbiamo lavorato, e quando lo fai senza pregiudizi e senza voglia di litigare i problemi li risolvi” dice Matteo Salvini “dovremmo essere arrivati a una scelta comune sul coprifuoco che fino a ieri sembrava impossibile. E invece ci abbiamo messo tutta la buona volontà e quindi entro pochi minuti la Camera dovrebbe approvare un ordine del giorno comune a tutta la maggioranza che impegna il governo – come abbiamo sempre detto in base ai dati, ai contagi e ai vaccini – entro maggio a rivedere i limiti, spostamenti, coprifuochi e quant’altro. Io sono per la cancellazione”.

Respinto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia

Se per la Lega la trattativa si è chiusa con un successo da sbandierare davanti al proprio elettorato nonostante in realtà non sia stato conseguito alcun risultato, per Fratelli d’Italia si è trattato di una sconfitta.

L’ordine del giorno di FdI che prevedeva l’apertura dei ristoranti fino alle 24 e l’abolizione del coprifuoco è stato respinto dopo diverse sospensioni della seduta. Alla Camera infatti la discussione degli odg è stata rinviata più volte con l’esecutivo che più volte ha chiesto più tempo per “lavorare sulle premesse ai pareri” che il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha dato agli ordini del giorno sul dl Covid.

Per alcuni odg è stata fatta richiesta di riformulazione, per l’esattezza si trattava di quelli sul coprifuoco. Dopo un’ora e mezza di sospensione poi l’accordo raggiunto con il governo è stato inserito nella proposta di riformulazione dell’ordine del giorno di FdI sul coprifuoco, ma FdI, stando a quanto riportato da Il Giornale, non avrebbe accettato la riformulazione, e questo ha comportato la messa al voto del testo originario che prevedeva l’abolizione del coprifuoco.

Dal momento che l’intesa raggiunta prevedeva che il governo si impegnasse “a valutare nel mese di maggio sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese” con il decreto Covid entrato in vigore il 26 aprile, Giorgia Meloni non ha potuto fare a meno di svolgere alcune considerazioni.

“È una scelta folle che state facendo, non c’è bisogno di riformulare l’odg in base all’andamento epidemiologico. Il governo ci sta forse dicendo che finora il coprifuoco era una misura che non tiene conto dell’andamento epidemiologico? Oppure il governo ci sta dicendo che abbiamo ragione noi?” ha domandato la Meloni “Il coprifuoco è una misura punitiva, è illegittimo, inutile, devasta le imprese. Chiediamo quindi che venga abolito adesso”.

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