Il governo Draghi decide: fino al 31 maggio resta il coprifuoco dalle 22 e la Lega si astiene

Il Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri, mercoledì 21 aprile, ha deciso di mantenere in vigore la norma del coprifuoco in tutta Italia, comprese le Regioni in zona gialla, dalle 22 alle 5. Un Cdm che nel giro di meno di mezz’ora ha sostanzialmente confermato in toto la linea emersa già nelle ore precedenti dalla bozza del decreto.

Da parte della Lega sono giunte però alcune critiche in particolare per quel che riguarda la ‘riapertura a metà’ per le attività che operano nel settore della ristorazione, le quali potranno servire solo i tavoli all’aperto almeno fino a fine maggio, e sul nodo del coprifuoco che non solo non è stato soppresso ma non è stato neppure posticipato.

Il Cdm conferma il coprifuoco fino al 31 maggio ma la Lega si astiene

Sull’inutilità del coprifuoco nell’ambito dell’emergenza sanitaria come misura volta a contenere la diffusione del contagio è arrivata anche la conferma di parte del mondo scientifico, da ultimo con la recente dichiarazione dell’epidemiologia Antonella Viola che non ha usato molti giri di parole.

Il coprifuoco non ha nulla a che vedere con la prevenzione del contagio, questo è evidente, tuttavia tutte le forze politiche che sostengono il governo guidato dall’ex presidente della Bce, con la sola eccezione della Lega di Salvini, hanno stabilito che resterà in vigore, così come è stato fino ad oggi, dalle 22 alle 5 almeno fino a fine maggio.

La decisione presa dal governo trova però contraria la Lega di Matteo Salvini, che decide di non votare “un decreto che continua a imporre chiusure e limitazioni” e dal Partito Democratico partono subito gli appelli all’unità e gli attacchi a chi, in questo caso il leader del Carroccio, osa dissentire sulla linea politica del governo Draghi.

Sulla questione delle riaperture la posizione della Lega è stata espressa con molta chiarezza da Matteo Salvini, che ha evidenziato come i tempi siano ampiamente maturi per maggiori allentamenti, esprimendo così una posizione che in realtà è ben al di sotto del ‘minimo sindacale’ che il popolo chiede a gran voce nelle piazze, senza però avere tra le forze politiche che siedono nelle istituzioni, alcun rappresentante.

“Ho appena fatto una riunione con tutti i sindaci, i governatori, i ministri, i segretari della Lega di tutta Italia, ho ascoltato le associazioni di imprenditori, di produttori, di commercianti, chiediamo più coraggio” ha dichiarato Matto Salvini ai microfoni dei giornalisti “i dati sono buoni, solo ieri sono usciti dagli ospedali italiani quasi 700 malati che sono guariti”.

“Fortunatamente la situazione è positiva in più della metà delle Regioni italiane, chiediamo che la settimana prossima possano riaprire con tutti i protocolli di sicurezza tutte le attività, al chiuso e all’aperto, e che da maggio possa anche essere cancellato o quantomeno posticipato il coprifuoco” ha detto ancora Salvini “gli Italiani stanno dimostrando enorme rispetto, pazienza e solidarietà, dobbiamo scommettere su di loro. Riaprire solo da qualche parte, solo all’aperto con freddo che fa mi sembra assolutamente insufficiente”.

Il Cts sul coprifuoco “mai consultati, decisione politica”

Il Consiglio dei Ministri sulle riaperture è durato meno di mezz’ora ed ha sostanzialmente confermato punto per punto la bozza che era stata preparata nei giorni scorsi. Il nuovo decreto fisserà la tabella di marcia per la riapertura delle attività e il generale graduale allentamento delle misure restrittive in vista dell’arrivo della stagione estiva.

La linea dell’esecutivo però non solo non tiene conto delle richieste della Lega, ma neppure del parere dello stesso Comitato tecnico scientifico che sul coprifuoco non è mai stato interpellato. Contrariamente a quanto dichiarato da alcuni ministri come Gelmini e Patuanelli infatti, che hanno affermato che la decisione di conservare il coprifuoco dalle 22 alle 5 è stata presa “ascoltando il Cts”, la scelta è stata puramente politica.

“In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato” spiegano dal Cts parlando con l’Agi “è sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso”. Insomma nessuna base scientifica per quel che riguarda la decisione del coprifuoco, ma non si tratta di una novità, infatti viene fatto notare che il Cts non fu consultato nel merito nemmeno sei mesi fa quando il coprifuoco fu istituito.

Salvini: “voteremo il prossimo decreto se prevedrà ritorno alla vita e al lavoro”

Il coprifuoco resta in vigore almeno fino al 31 maggio, con la possibilità di emanare un nuovo decreto a metà del mese per valutare eventuali allentamenti in base all’andamento del contagio. Questa le decisione del Cdm riunitosi ieri su cui la Lega di Salvini ha espresso parere contrario, trovandosi in disaccordo anche sulla parziale riaperture di bar e ristoranti. 

I ministri della Lega hanno quindi deciso di astenersi e di non votare quindi il provvedimento sulle riaperture messo a punto dal governo Draghi. La Lega chiedeva non solo di cancellare o quantomeno di posticipare di un’ora almeno il coprifuoco, ma anche di permettere la riapertura per ristoranti sia all’aperto che al chiuso.

La Lega si è detta “portavoce di quello che chiedono i sindaci e i governatori di tutta Italia, e di qualunque colore politico, su riaperture, coprifuoco e vaccini” e ha fatto sapere che voterà a favore del prossimo decreto se garantirà ai cittadini maggiori libertà.

“Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni” ha detto Salvini “con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevedrà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro“.

Draghi sull’astensione della Lega “fatico a comprendere”

La scelta di Matteo Salvini di non avallare la decisione del governo di prorogare una misura come il coprifuoco, che oltre che palesemente inutile è totalmente priva di qualsiasi valenza scientifica, non è piaciuta a Mario Draghi che ha commentato la decisione di astenersi dei ministri della Lega affermando: “fatico a comprendere. Si tratta di decisioni che abbiamo preso insieme”.

Anche dal Pd sono arrivate critiche rivolte alla Lega, infatti il senatore dem, Andrea Marcucci, ha dichiarato: “le riaperture coincidono con un percorso virtuoso e positivo intrapreso dal governo. I distinguo della Lega sono strumentali, utili solo per la propaganda di partito. È chiaro che dal 26 aprile, saranno i dati ad orientarci a nuovi e successivi passi avanti”.

Secondo Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera “Salvini sembra più preoccupato della competizione con la Meloni che della solidità del governo. Con l’astensione in Cdm la Lega mina la credibilità del governo e Salvini, nei fatti, sconfessa la sua delegazione di ministri. A chi giova tutto ciò? Non certo agli Italiani”.

All’atto pratico infatti, per quanto la decisione di prorogare il coprifuoco sia palesemente insensata, così pure quella di permettere la ristorazione solo ai locali che dispongono di tavoli all’aperto, la scelta di astenersi della Lega, almeno fino a prova contraria, non è altro che l’ennesima mossa di mera propaganda.

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