Draghi verso il compromesso per cambiare il coprifuoco almeno in zona gialla

Non si è ancora trovata una soluzione al tanto discusso problema del coprifuoco, una misura che non è supportata da alcuna valenza scientifica e che anzi trova proprio nelle evidenze scientifiche i primi ostacoli, dallo studio irlandese che indica che solo 1 contagio su 1000 avviene all’aperto, a quello cinese che mostra numeri molto simili. 

Molto critici sull’utilità del coprifuoco nell’ambito del contenimento del contagio da Covid-19 troviamo non solo alcuni partiti politici ma soprattutto alcuni tecnici, a cominciare dall’epidemiologa Antonella Viola, per continuare con il direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, il professor Matteo Bassetti.

A difendere il coprifuoco a spada tratta contro le richieste dei cittadini ed in particolar modo dei ristoratori, contro le pressioni esercitate dai vari governatori di centro destra in particolare ma anche degli amministratori locali, contro il parere della scienza e senza neppure aver provato a consultare il comitato tecnico scientifico, troviamo irremovibile il ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU), appoggiato dal Pd.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel mezzo, per così dire, cerca di trovare un compromesso tra quello di cui il Paese ha realmente bisogno, e quelle che continuano a sembrare delle ripicche di chiaro valore politico da parte dei cosiddetti rigoristi.

La modifica del coprifuoco attesa per il 17 maggio

Sarà a partire dal 17 maggio che si andrà a modificare la misura del coprifuoco, la quale continuerà a restare in vigore su tutto il territorio nazionale ma con orari diversi almeno per le Regioni in zona gialla, mentre per quelle in zona arancione resta tutto da vedere. Nessuna speranza di un posticipo per l’inizio del coprifuoco invece per le Regioni in zona rossa.

Le premesse ci sarebbero tutte, se non fosse che le decisioni che l’esecutivo prende si basano ben poco su dati certi ed evidenze scientifiche, e molto più su elementi di natura politica.

La situazione epidemiologica è in netto miglioramento in tutta Italia, come d’altra parte accaduto anche l’anno scorso con l’arrivo della stagione estiva, ed ora diventa ancora più difficile motivare una misura insensata e incostituzionale come quella del coprifuoco.

Da Palazzo Chigi confermano che la situazione, sia dal punto di vista del numero dei tamponi positivi, sia per quel che riguarda la pressione sulle terapie intensive, che tenendo conto del numero dei morti registrati come decessi Covid, sta migliorando.

I dati emersi dall’ultimo report settimanale sono infatti “positivi” e dal governo fanno sapere che si va “nella giusta direzione”. Tuttavia per la zona rossa di allentare sul coprifuoco non se ne parla nemmeno, mentre per la zona arancione è ancora tutto da vedere.

Qualche speranza di poter beneficiare della generosa concessione di un’ora di libertà in più la possono nutrire solo i cittadini che si trovano in zona gialla. Inoltre il governo starebbe mettendo a punto dei rigidi protocolli che permettano la riapertura delle palestre, delle piscine e delle attività sportive al chiuso.

Protocolli molto stringenti dovrebbero essere imposti anche nell’ambito delle attività di ristorazione, quali bar e ristoranti che a partire da metà maggio dovrebbero poter offrire il servizio anche ai tavoli situati all’interno del locale e non solo all’aperto.

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