Il governo Draghi valuta il superamento delle zone a colori. Un tavolo con le Regioni per cambiare le regole

Il governo guidato da Mario Draghi sta valutando nuove modifiche alle regole da rispettare nell’ambito nell’interminabile emergenza Covid-19. Le nuove regole dovrebbero essere “più leggere” e dovrebbero servire a traghettare il Paese sulla strada della convivenza con il virus

Una convivenza che in alcuni Paesi d’Europa e del mondo è stata già caratterizzata dalla rimozione di ogni tipo di restrizione, ma che in Italia si fonderà sulla permanenza di tutta una serie di limitazioni e restrizioni da rispettare.

Il ministro della Saute, Roberto Speranza (LeU), ha annunciato a tal proposito che a breve sarà avviato un tavolo per il confronto sull’argomento tra il governo e le Regioni. “La nuova fase non è uguale a quella precedente. Anche se ancora è delicata” dice infatti il ministro della Salute, che preannuncia quali saranno gli argomenti sui cui verterà il dibattito.

Si parlerà infatti della possibile fine della quarantena per tutti i cittadini che, pur essendo positivi, sono vaccinati con terza dose o con seconda dose da meno di quattro mesi. Ricordiamo infatti che per ora le norme che prevedono per i vaccinati un sistema di autosorveglianza si applicano non ai positivi bensì a coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo.

Si potrebbe quindi estendere anche ai positivi lo stesso principio che si è deciso di applicare a chi ha avuto contatti stretti con un positivo. La distinzione, ancora una volta, viene fatta tra vaccinati e non vaccinati, con quest’ultima categoria che ormai comprende anche tutti coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino da più di 4 mesi.

Gli altri temi sul tavolo del governo comprendono l’estensione dell’obbligo del Green pass, con la lista delle attività alle quali sarà ancora possibile accedere senza esibire la tessera, che dovrebbero essere solo quelle che offrono servizi essenziali come i negozi di generi alimentari e le farmacie.

Quanto alle tempistiche, è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a riferire nel corso di un suo intervento a Domenica In che potrebbero entrare in vigore nel giro di “un paio di settimane”.

Verso nuove regole per quarantena e isolamento dei positivi

Una delle novità che il governo di Mario Draghi potrebbe introdurre nei prossimi giorni riguarda il sistema della quarantena e dell’isolamento per le persone che sono risultate positive al tampone ma non mostrano sintomi della malattia.

Le regole in tal senso potrebbero diventare meno stringenti ma solo per i soggetti vaccinati con terza dose o con doppia dose da meno di 4 mesi. Pur non essendoci alcuna base scientifica che dimostri che un non vaccinato positivo senza sintomi possa essere più contagioso di un soggetto vaccinato positivo senza sintomi, il governo sembra voler andare comunque in questa direzione.

Dal momento che non vi sono evidenze scientifiche a sostenere una eventuale decisione in tal senso, si tratterà ancora una volta di una discriminazione di carattere meramente politico.

Quanto ai dettagli sulle possibili novità in questo ambito, si parla della possibilità di ridurre a cinque giorni il periodo di isolamento, o di eliminarlo del tutto, per i soggetti risultati positivi ma asintomatici a patto che siano vaccinati (i vaccinati con doppia dose da più di quattro mesi rientrano nella categoria dei non vaccinati). Per questi casi potrebbe essere prevista l’autosorveglianza invece della quarantena.

Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, il quale ha dichiarato: “se vogliamo la convivenza con il virus dobbiamo poter circolare liberamente, con le dovute cautele, ovviamente, cioè l’uso delle mascherine che ormai non fanno più paura a nassuno mentre sono molto importanti per impedire la trasmissione del virus”.

Anche alcuni presidenti di Regione sembrano spingere nella stessa direzione, come il governatore della Lombardia e il governatore dell’Emilia Romagna. Dal Lazio intanto arriva un’altra proposta che segue la stessa ratio di concedere ai vaccinati di circolare liberamente anche se positivi.

Dalla Regione arriva infatti la proposta di evitare di sospendere il pass in caso di positività se senza sintomi, e quella di togliere l’obbligo di tampone al termine dei cinque giorni di auto-sorveglianza per coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo.

Verso la fine del sistema dei colori per le Regioni

Una delle novità più interessanti potrebbe riguardare il sistema delle fasce di rischio, con colori (e quindi restrizioni) diversi per Regione. Il sistema delle zone, bianca, gialla, arancione e rossa, potrebbe infatti essere superato, ma ancora non è dato sapere esattamente in che modo.

Al momento come sappiamo vengono presi in considerazione in particolare tre criteri di fondo: l’incidenza settimanale dei nuovi casi, la percentuale di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva, e in area medica.

Quanto alle restrizioni previste a seconda del colore della Regione non possiamo fare a meno di ricordare che le differenze sono andate via via sfumando. Ad esempio tra zona bianca e zona gialla ora come ora non vi sono sostanziali distinzioni, e per quanto riguarda la zona arancione le restrizioni valgono solo per i cittadini non vaccinati.

I governatori quindi, nel dichiarato intento di assicurare la massima possibilità di spostamento (ai vaccinati) ed evitare nuove chiusure e il ritorno alla didattica a distanza per le scuole, chiedono un intervento che stabilisca nuove regole più adatte alla situazione attuale.

Sull’argomento si è espresso, nel corso di un suo intervento a Che tempo che fa su Rai 3, Franco Locatelli del Cts, che ha spiegato che “il sistema di colorazione delle Regioni è stato elaborato dal Ministero della Salute in accordo con le Regioni in un’epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose”.

Obbligo Green pass: si prepara la lista degli esercizi riservati ai tesserati

A partire dal 1° febbraio servirà la tessera verde per poter accedere a tutta una serie di attività commerciali. Il libero accesso a tutti i cittadini rimarrà solo per i negozi di generi alimentari, le farmacie e qualsiasi altro esercizio che offra beni e servizi necessari ad “assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.

Già a partire dal 20 gennaio servirà il Green pass (quello base almeno per ora) per accedere a diversi esercizi commerciali tra cui parrucchiere, barbiere, estetista. Poi la lista si allargherà appunto dal febbraio includendo anche banche, uffici postali, uffici pubblici e la maggior parte delle altre attività commerciali.

Il ministro dello Sviluppo Economico però spinge perché nella lista delle attività accessibili solo con tessera verde siano inclusi anche tabaccai, edicole, librerie e negozi di giocattoli. La lista tuttavia difficilmente verrà allungata, almeno per il momento.

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