BRICS: ecco come la nuova moneta potrebbe porre fine al dollaro USA

La moneta dei Brics minaccerà il dollaro? - Borsainside.com

Nel panorama finanziario globale, tre sono le valute dominanti che guidano il flusso delle transazioni: il dollaro, l’euro e lo yen. Tuttavia, un’analisi attenta del peso relativo di queste valute evidenzia chiaramente il predominio del dollaro, confermandolo come la moneta di riferimento a livello mondiale.

Sorprendentemente, all’interno delle prime quattro posizioni di questa gerarchia monetaria non figura alcuna delle valute appartenenti alle economie emergenti dei cosiddetti BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

Questo squilibrio è un fatto innegabile, ed è emblematico del divario tra il peso economico di queste nazioni e la loro influenza monetaria. Ad esempio, nonostante il posizionamento del secondo PIL più grande al mondo, la moneta cinese occupa solo il quinto posto nelle transazioni globali.

Interessante è anche il fatto che, tra i BRICS, non tutte le nazioni mostrano un atteggiamento omogeneo nei confronti di eventi geopolitici cruciali, come l’operazione speciale russa in Ucraina. Mentre la Russia è considerata dai Paesi occidentali una forza ostile, la Cina mantiene una posizione ambivalente, e l’India, almeno fino a poco tempo fa, ha dichiarato una neutralità apparente.

Alla luce di questi sviluppi, la prospettiva di un’unica moneta per i BRICS assume un ruolo di grande rilevanza. Questa eventualità, simile in molte fasi al percorso intrapreso dall’Europa verso l’introduzione dell’euro, richiede una vigilanza costante.

Per esaminare questo tema più a fondo, riportiamo alcune donsiderazioni dell’esperto Matt Manenti, che fornisce interessanti prospettive sui recenti sviluppi.

L’Ecu dei BRICS: una visione d’innovazione finanziaria

A breve si terrà a Johannesburg, Sudafrica, il quindicesimo Summit dei BRICS, evento che promette di impattare notevolmente l’equilibrio finanziario globale. Nonostante siano ancora considerate economie emergenti, queste nazioni contribuiscono ormai al 50% del PIL mondiale.

Le loro valute, caratterizzate da una volatilità significativa, stanno da tempo studiando la possibilità di una nuova moneta, un’equivalente sorta di “ECU dei Paesi Emergenti“.

Va sottolineato che inizialmente questa moneta non sarà destinata alla circolazione, ma piuttosto seguirà un percorso analogo a quello dell’ECU (European Currency Unit), utilizzata nelle transazioni commerciali prima dell’introduzione dell’euro come valuta unica.

Il percorso verso la stabilità monetaria

Anche se non è immediatamente destinata alla circolazione, questa nuova moneta richiederà un certo lasso di tempo per dimostrare la sua stabilità nei mercati. Un elemento rilevante che potrebbe contribuire a garantire questa stabilità è il possibile ancoraggio della valuta all’oro.

Un collegamento analogo è stato rimosso in modo “provvisorio” per il dollaro nel 1971 da Richard Nixon, una decisione che alcuni ritengono abbia contribuito alla crisi finanziaria del 2008.

L’andamento costante del prezzo dell’oro negli ultimi sei anni offre ulteriori motivi di considerazione per l’ancoraggio all’oro come meccanismo di stabilizzazione.

Riconsiderazione del Sistema Swift

La conferenza dei BRICS affronterà anche il tema del sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), una cooperativa belga che agevola le transazioni finanziarie internazionali tramite messaggi standardizzati.

L’importanza di Swift è stata evidente quando, su richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Unione Europea, Regno Unito, Canada e Stati Uniti hanno escluso sette banche russe dal sistema Swift nel 2022.

Tuttavia, è importante sottolineare che la sostituzione di un sistema di messaggistica come Swift non è impossibile, a patto che le controparti coinvolte nelle transazioni siano d’accordo. La Cina, ad esempio, ha sviluppato un sistema parallelo negli ultimi anni, anche se con risultati limitati a livello internazionale.

Un nuovo equilibrio globale

La possibile introduzione di una nuova moneta rappresenta un passo significativo verso la creazione di un sistema alternativo al predominio del dollaro. Mentre il dollaro non scomparirà del tutto, l’eventuale introduzione dell’Ecu dei BRICS potrebbe contribuire a ridefinire l’equilibrio globale nelle transazioni internazionali.

In questo contesto, anche l’euro, attualmente utilizzato solo all’interno dell’Unione Europea, potrebbe vedere la sua influenza diminuire, relegato al terzo posto nella gerarchia delle valute mondiali.

In conclusione, l’idea di un’Ecu dei BRICS rappresenta un passo coraggioso e innovativo verso un panorama finanziario globale più diversificato e resiliente. L’evento imminente del quindicesimo Summit dei BRICS a Johannesburg potrebbe gettare le basi per questo nuovo capitolo nell’evoluzione delle valute mondiali.

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