IA: L’Europa vuole regolamentarla

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La regolamentazione dell’intelligenza artificiale è diventata un terreno faticoso per l’Unione Europea, con i legislatori che si dibattono su come gestire sistemi come ChatGPT e IA generative. Il rapporto di Reuters rivela che, nonostante due anni di negoziati e un progetto di legge approvato dal Parlamento Europeo a Giugno, il trattato sull’IA ha incontrato un ostacolo significativo.

L’Europa pensa alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale

Le trattative per un disegno di legge completo sull’IA devono ancora concordare i dettagli tra la Plenaria, il Consiglio Europeo e la Commissione Europea, con il dibattito sull’IA generativa al centro della discordia. La divergenza riguarda l’accesso ai codici sorgente, le multe per le aziende e altri aspetti cruciali che comporranno il pacchetto normativo.

La prossima riunione degli esperti dei paesi dell’UE sarà cruciale: argomenti come l’accesso ai codici sorgente e la regolamentazione delle aziende sono in cima all’agenda. Tuttavia, senza un accordo, il pacchetto normativo potrebbe essere accantonato, rischiando di slittare al prossimo anno a causa delle imminenti elezioni Europee nel Giugno successivo.

Al fine di evitare un blocco legislativo, gli esperti propongono un approccio a più livelli, ma le posizioni divergenti complicano ulteriormente la situazione. L’Italia, insieme a Francia e Germania, sostiene un’idea di autoregolamentazione da parte dei creatori di modelli d’IA, anziché l’imposizione di regole rigide. Tale proposta, emersa inizialmente dalla Francia, ha guadagnato il sostegno dell’Italia durante una recente riunione dell’Ecofin a Roma, unitamente alla Germania.

Prima di questo incontro, i legislatori avevano raggiunto compromessi su varie parti del pacchetto normativo in cui non c’era accordo. Tuttavia, la mancanza di un consenso sul trattamento dell’IA generativa potrebbe far slittare il tutto all’anno successivo, rallentando i progressi nell’ambito della regolamentazione dell’IA nell’UE.

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