Cambiamenti climatici: 27 settembre sciopero e cortei in 130 Paesi e in 160 città italiane

La Week for Future, organizzata nelle stesse giornate in cui si tiene il vertice Onu sul clima, si chiude con lo sciopero globale, con cortei ai quali hanno preso parte oltre 4 milioni di persone in 130 Paesi nel mondo, e in 160 città italiane gli studenti sono scesi in piazza per manifestare contro il riscaldamento globale.

Studenti, attivisti e semplici cittadini sensibili alle problematiche ambientali si riversano nelle strede nella giornata di oggi, 27 settembre, per un altro strike dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio. L’iniziativa trova il sostegno anche del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti del M5S, che ha inviato una comunicazione ai presidi contenente l’invito a giustificare le assenze degli studenti che prendono parte allo sciopero.

E al ministro dell’Istruzione si rivolgono i ragazzi di Fridays For Future Italia, movimento ispirato da Greta Thunberg, che con un post sul sito de Il Fatto Quotidiano danno il loro contributo con suggerimenti su come sostenere la loro battaglia per il clima.

Non solo gli studenti, ma anche alcuni blogger hanno deciso di partecipare con riflessioni e analisi sul tema dei cambiamenti climatici, fornendo dati e dipingendo scenari possibili. Si parte proprio dalla svolta green del governo Conte bis, un impegno fondamentale per iniziare a ottenere risultati concreti, ma si parla anche delle difficoltà di trasmettere quanto sia reale e tangibile l’emergenza climatica.

Sul sito del ilfattoquotidiano sono stati pubblicati da vari blogger, spunti di riflessione, idee e dati interessanti, come buone pratiche individuali da attuare tra le mura domestiche, o i dati relativi agli alpinisti che inquinano, più o meno inconsapevolmente.

Si parla quindi di quanto resta da fare e quanto si sta già facendo, sfatando alcuni luoghi comuni. E’ Monica Frassoni, copresidente del partito Verde europeo a spiegare che fino ad ora la politica, sia in Italia che nel resto d’Europa, si sia limitata ad annunci e slogan, ma di fatto nessun Paese europeo ha realmente ridotto le emissioni di gas serra, restando quindi ben lontani dai target sottoscritti nell’Accordo di Parigi.

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