Manovra economica: confermata la plastic tax, ma accordo per escludere la plastica riciclabile

La tassa sulla plastica, che anche nell’ultima bozza della manovra risulta confermata, deve essere “assolutamente rimodulata” secondo Sergio Costa, ministro dell’Ambiente. Così com’è infatti, la plastic tax riguarda anche “le plastiche compostabili che sono una realtà importante per l’Italia e che vanno nel compost” fa notare il ministro.

Costa annuncia poi che esiste “un accordo nella compagine di governo sul non toccare tutto ciò che è compostabile, riciclabile e biodegradabile. E sul diminuire il packaging di plastica”. Per ora, la misura che l’esecutivo M5s-Pd ha inserito nella manovra economica prevede una tassa di 1 euro al chilo sugli imballaggi di plastica a partire dal mese di giugno 2020.

Secondo il ministro Costa però “tassare tutto ciò che non è riciclabile ha un senso. Ciò che è riciclabile non va assolutamente tassato” ma si dichiara fiducioso in merito alla possibilità di trovare una soluzione. “Ne stiamo parlando” spiega Costa “sicuramente una quadra la troviamo” e chiede poi la collaborazione del ministero dello Sviluppo economico che aiuti a sostenere a livello sociale ed economica la “transizione ecologica” delle industrie della plastica.

Per il ministro Costa infatti “un sistema ecocompatibile non si fa con le tasse, si fa con gli incentivi. Questo mi ha spinto a fare il dl Clima, dove si parla di incentivi” ha spiegato in un convegno a Roma organizzato da il Messaggero a tema economica circolare.

“La tassa sulla plastica” aggiunge il ministro “intesa così, in modo quasi brutale, non la condivido. Condivido che si tuteli ciò che è riciclabile, compostabile, dove l’Italia ha una grande tradizione ed è leader nella tecnologia”.

Confindustria si era già espressa in merito, mostrandosi decisamente critica circa una misura che “penalizza i prodotti”, ma non si discosta affatto da questa linea quella di associazioni ambientaliste come Legambiente, che hanno sottolineato la necessità di “introdurre la tassa per l’usa e getta o per la plastica non riciclabile, ma certamente non per i manufatti che provengono dalla plastica riutilizzata e per quelli fatti di materiali compostabili”.

A tal proposito, il ministro dell’Ambiente ha assicurato: “stiamo negoziando con il Ministero dell’Economia per declinare il concetto di tassa sulla plastica in modo diversificato e per aiutare, attraverso il Mise, quelle aziende che vogliono cambiare il sistema produttivo. Questo diventa un modo per aiutare tutti a una transizione giusta, che non lascia indietro nessuno”.

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