Riscaldamento globale: nel 2019 danni per oltre 100 miliardi causati dai cambiamenti climatici

Sono stati causati proprio dai cambiamenti climatici, almeno 15 eventi catastrofici che si sono verificati in diverse aree del Globo: Argentina, Uruguay, Mozmbico, Bangladesh, sono solo alcuni dei Paesi che hanno pagato sulla propria pelle il prezzo del riscaldamento globale, e la lista purtroppo è molto più lunga, ma soprattutto continua a crescere di anno in anno.

Oggi è l’ultimo dell’anno, e si impone fare i conti con quanto accaduto, soprattutto in tema ambientale, e il resoconto dei disastri causati dal riscaldamento globale non è dei migliori.

Nel solo anno 2019 sono stati almeno 15 gli eventi meteorologici estremi direttamente causati dai cambiamenti climatici, con un costo in termini di danni economici che si aggira intorno a 1 miliardo di dollari per ciascuno di essi. In più, oltre la metà di questi eventi ha causato danni per un totale che supera i 10 miliardi di dollari.

Si è trattato di inondazioni in alcuni casi, in altri di violentissime tempeste, in altri di siccità e incendi che hanno bersagliato tutti i continenti, dall’Asia all’Europa, dall’Australia al Nord America, causando morte e distruzione.

L’organizzazione di beneficienza Christian Aid ha calcolato i danni causati dal riscaldamento globale ed è giunta alla conclusione che in termini di vite umane e di denaro siano stati ampiamente superati i 100 miliardi di dollari di danni.

I 15 eventi più catastrofici del 2019

Tra i 15 eventi più catastrofici che hanno colpito il Pianeta non possiamo che annoverare le inondazioni che hanno interessato Argentina e Uruguay lo scorso gennaio e che hanno causato un esodo di massa che ha portato oltre 11 mila persone a lasciare le proprie case.

C’è stato poi il ciclone Idai, che ha sferzato l’Africa tra Zimbabwe, Mozambico e Malawi nel mese di marzo, lasciando una scia di oltre 1.300 vittime. Il ciclone Fani ha invece colpito il Bangladesh, mentre una virulenta stagione dei monsoni causava più di 18 miliardi di dollari di danni e 1.900 morti in tutta l’India.

In Europa è arrivata invece la tempesta Eberhard, mentre il Giappone è stato colpito dal tifone Faxai tra settembre e ottobre, rischiando di compromettere lo svolgimento dei mondiali di Rugby.

Negli USA le cose non sono andate meglio, con l’uragano Dorian che ha preso di mira la east coast causando la morte di 673 persone e danni per un valore complessivo di 11 miliardi di dollari, raggiungendo cifre simili a quelle del tifone Lekima che ha colpito la Cina.

Sempre negli USA ci sono stati incendi che hanno causato 25 miliardi di danni in California, incendi che hanno imperversato anche in Austrialia in questi giorni, dei quali lo studio svolto dalla Christian Aid non ha tenuto conto nel descrivere il quadro complessivo del 2019.

Dalla COP25 di Madrid all’incontro a Glasgow per aggiornare gli accordi di Parigi

Per Kat Kramer, coautrice del testo, sarebbe auspicabile che lo studio induca ad attente riflessioni sulle conseguenze del riscaldamento globale, e nel fornire informazioni dettagliate sugli eventi catastrofici causati dai cambiamenti climatici, possa dare una misura della gravità dei danni.

“Lo scorso anno le emissioni hanno continuato ad aumentare, quindi è fondamentale che le nazioni si preparino a nuovi piani per raggiungere gli obiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi il prima possibile” scrive la Kramer “questo assicurerà che il mondo reagisca velocemente agli avvertimenti degli scienziati e alle domande degli studenti di tutto il mondo, che sono terrorizzati dal mondo che dovranno ereditare”.

Tutti cataclismi legati al riscaldamento globale, secondo gli esperti. Micheal Mann, direttore dell’Earth System Science Center in Pennsylvania “il 2019 è stato l’anno in cui gli effetti del riscaldamento globale hanno provocato più danni, senza risparmiare nessuno. Dall’Amazzonia all’Artico, dagli incendi in California a quelli in Australia, ogni giorno siamo costretti a fare i conti con i danni che vengono causati per l’assenza di azione dei Governi”.

E quanto all’indolenza degli Stati, agli atti anche il mancato raggiungimento di risultati apprezzabili in occasione del COP25 di Madrid. Gli ambientalisti intanto sperano che le catastrofiche conseguenze degli eventi estremi, anche in termini di danni economici, possano scuotere i Governi e portare a decisioni più assennate nella gestione del problema.

A novembre 2020 è previsto un incontro a Glasgow, in occasione del quale verranno aggiornati gli accordi di Parigi, che prevedono di limitare l’aumento delle temperature, con l’obiettivo di non superare di più di 2°C le temperature dell’era preindustriale.

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