Progetto di forestazione del Pnrr: i 6,6 milioni di alberi da piantare non ci sono

La forestazione urbana è un’importante pratica per creare città più verdi e salubri, che porta numerosi benefici ambientali e sociali. Il progetto di forestazione urbana approvato all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede la piantumazione di 6,6 milioni di alberi entro il 2024 in 14 grandi città italiane.

Purtroppo però la Corte dei Conti ha evidenziato un problema: non ci sono abbastanza alberi da piantare per raggiungere l’obiettivo prefissato. La mancanza di alberi da piantare è il risultato di una cattiva programmazione, che avrà conseguenze non solo sulla forestazione urbana del PNRR, ma anche su quella futura.

Il bando del PNRR relativo alla forestazione urbana è stato pubblicato il 30 marzo del 2022 e rientra nell’obiettivo più generale di tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Il piano prevede di mettere a dimora un milione e 650mila alberi nel 2022, un altro milione e 650mila nel 2023 e 3,3 milioni entro il 2024, utilizzando un investimento totale di 330 milioni di euro.

Il problema è stato causato da una mancanza di coordinamento tra le istituzioni preposte alla forestazione urbana. Nonostante il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste abbia competenza in questo ambito, il bando è stato gestito esclusivamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Inoltre, non è stato creato un comitato di gestione nazionale che coordini i due ministeri e la Direzione Generale delle Foreste, che fa capo al primo, non è stata coinvolta.

Quali sono gli obiettivi della forestazione urbana

Per ovviare alla carenza di alberi da piantare, sono stati acquistati e interrati semi che cresceranno fino a diventare alberelli da trapiantare nelle città. Tuttavia, l’utilizzo di semi ha suscitato alcune polemiche e la valutazione sulla correttezza del piano spetterà alla Commissione Europea.

In ogni caso, il PNRR dovrà rispettare l’obiettivo di piantare 6,6 milioni di alberi entro il 2024, anche se ciò comporterà un ritardo nell’attuazione del progetto di forestazione urbana.

Il piano di forestazione urbana presentato da alcune città italiane ha incontrato diverse critiche per la mancanza di considerazione di alcuni fattori cruciali. In particolare, la disponibilità limitata di aree e il lavoro già svolto in altre città sono stati trascurati.

Inoltre, il coinvolgimento della filiera locale nella produzione delle piante e nella gestione dei boschi non è stato previsto. Ricordiamo che gli obiettivi principali del bando sono:

  • il miglioramento della situazione climatica locale in ambito urbano
  • la limitazione delle cosiddette isole di calore
  • il recupero del paesaggio urbano attraverso la forestazione di aree dismesse, anche industriali
  • la conservazione della biodiversità italiana
  • il sostegno alla filiera locale.

Perché mancano gli alberi da piantare?

La Corte dei Conti ha evidenziato un problema riguardante i vivai forestali, che sono terreni gestiti dalle regioni o province autonome in cui vengono coltivate specie forestali. Queste piante sono concesse ai Comuni gratuitamente per la forestazione urbana o per il ripristino di boschi distrutti da incendi o alluvioni.

Molti vivai forestali sono stati però abbandonati e la loro capacità produttiva è diminuita notevolmente. In Italia, ci sono solo 71 vivai, la cui distribuzione è poco omogenea tra le regioni del Nord, Centro e Sud, con la Sardegna che ospita il maggior numero di piante.

L’uso di vivai privati, che spesso trattano piante ornamentali importate dall’estero, può comportare rischi per l’ambiente e la biodiversità. Invece, è fondamentale utilizzare semi certificati di specie autoctone per non alterare la biodiversità delle foreste e piantare l’albero giusto nel posto giusto.

La forestazione urbana è diventata una priorità per molti Paesi, Italia compresa, a causa dei benefici ambientali e sociali che offre, come la riduzione dell’inquinamento, la mitigazione del cambiamento climatico e il miglioramento della qualità della vita delle persone.

Come si risolve il problema della carenza di alberi da piantare

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano ha previsto un bando per finanziare la forestazione urbana, ma le stime troppo ambiziose hanno sollevato preoccupazioni tra gli addetti ai lavori.

Per ovviare a questo problema, il ministero ha trovato un rimedio nel 2022 consentendo alle città metropolitane di utilizzare semi finalizzati al rimboschimento, individuando in Umbraflor un’azienda che gestisce tre grandi vivai privati, dove far crescere gli alberi da trapiantare quando saranno pronti.

Nel 2022, le città metropolitane hanno piantato poco più di 500.000 piantine. Tuttavia, la Corte dei Conti ha sollevato dubbi sulla corretta equiparazione tra i semi e gli alberi e ha invitato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ad acquisire un pronunciamento certo in materia da parte della Commissione Europea e a vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori e sulla tempestiva attuazione delle fasi successive del Piano.

La carenza di vivai forestali rappresenta una grande sfida per la forestazione urbana in Italia, ma esistono esempi positivi come il progetto ForestaMi a Milano. Questo progetto è nato con lo scopo di piantare 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030 in tutta la città e nell’area metropolitana, finanziato dalla Fondazione Falk con il supporto del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano.

Il progetto è sostenuto da un Fondo costituito presso la Fondazione di Comunità Milano Onlus, che raccoglie contributi di aziende e cittadini che desiderano partecipare al grande piano di forestazione urbana. Il Fondo è gestito da un Comitato Scientifico che collabora con enti pubblici e privati per la realizzazione del progetto.

L’attenzione è rivolta anche agli edifici comunali che ospitano asili nido e scuole per l’infanzia, poiché il cambiamento climatico ha importanti impatti sociali, evidenziando e acuendo le disuguaglianze.

Per creare città più verdi e salubri, è necessaria un’azione immediata a livello nazionale per la creazione di nuovi vivai forestali e la loro gestione adeguata. Questo richiede la collaborazione tra enti pubblici e privati, aziende e cittadini, per garantire una sostenibilità a lungo termine per la forestazione urbana in Italia.

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